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Terrorismo, Grasso: “Rivedere le norme della collaborazione tra Stati”

"Faro' tutto quanto rientra nelle mie competenze istituzionali perche' le forze politiche presenti in Parlamento ne comprendano l'urgenza"

Pubblicato:18-03-2016 10:44
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:24

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grasso

ROMA – “L’Italia e’ sempre stata propulsore di diritto, di diritti e cooperazione: in Unione europea, alle Nazioni Unite, al Consiglio d’Europa, in ogni foro di cooperazione. In questo senso io penso che l’attenta revisione delle norme processuali interne che regolano i rapporti delle nostre autorita’ giudiziarie con quelle di altri Paesi sia assolutamente necessaria e faro’ tutto quanto rientra nelle mie competenze istituzionali perche’ le forze politiche presenti in Parlamento ne comprendano l’urgenza e l’indifferibilita’”. Lo dice il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo al Convegno ‘La cooperazione giudiziaria nell’era delle minacce globali. La riforma del Libro XI dei Codice di Procedura Penale’ nella Sala Koch di Palazzo Madama.

Il Libro XI del codice di procedura penale sui rapporti giurisdizionali con autorita’ straniere, sottolinea la seconda carica dello Stato, “ha davvero bisogno di una revisione profonda. Non solo perche’ a tanti anni dalla redazione delle norme la pratica operativa ne ha mostrato limiti e deficienze. Soprattutto perche’ e’ mutato lo scenario internazionale, si sono evoluti i fenomeni con cui confrontarsi, si sono arricchiti ambiti e iniziative di cooperazione e sono mutate profondamente le esigenze di solidarieta’ con cui noi dobbiamo pensare alla cooperazione giudiziaria penale”. Secondo Grasso, “se tradizionalmente la cooperazione penale internazionale era concepita come strumento di protezione di interessi interni agli Stati, dunque rigidamente vincolata a reciprocita’ e valutazioni di opportunita’ politica, nell’attuale scenario crescono le minacce comuni e perde di qualsiasi significato la distinzione fra minacce interne e minacce esterne. Prova ne sia, per esempio, l’intreccio fra dinamiche internazionali e fenomeni sociali che e’ emerso negli attentati di Parigi: cittadini europei hanno messo in pericolo stabilita’ e sicurezza dell’Europa, in nome di ideologie generate dal collasso istituzionale di Paesi del Medio oriente e da antichi conflitti confessionali, geopolitici ed economici che solo una vista corta puo’ farci considerare lontani e a noi estranei. Queste dolorose recenti esperienze hanno mostrato l’estrema necessita’ di una rapida ed efficiente collaborazione giudiziaria, di polizia e di intelligence”.


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