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ROMA – L’ex ministro olandese e commissario europeo Frits Bolkestein è morto all’età di 91 anni. Al suo nome è legata l’omonima direttiva, la 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato europeo comune, presentata dalla Commissione europea nel febbraio 2004, approvata ed emanata nel 2006.
Assobalneari e La Base Balneare con Donnedamare esprimono profondo cordoglio per la morte dell’ex Commissario UE Bolkestein. Le due associazioni balneari in una nota lo ricordano, in particolare, “per la sua testimonianza al Parlamento Italiano, quando, di fronte ai parlamentari, spiegò come l’accanimento contro i balneari italiani non avesse nulla a che vedere con lo spirito della Direttiva, che anzi è stata – e continua ad essere – strumentalizzata a favore degli interessi di chi vuole favorire grandi multinazionali e investitori a svantaggio di un settore che, oggi, dà lavoro a 30 mila famiglie e 300 mila occupati e rappresenta l’eccellenza del turismo Made in Italy”.
Considerato uno dei politici olandesi più influenti nel suo periodo di massimo splendore, Frits Bolkestein è morto a Laren nella casa di cura Rosa Spier Huis, dove aveva vissuto per diversi anni. Bolkestein, che aveva votato per il PvdA (Partito del Lavoro è un partito politico olandese, di centrosinistra) in gioventù, ha lavorato per la Shell prima di essere eletto deputato per conto del VVD (Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, di orientamento liberale conservatore) nel 1977, si legge su dutchnews.nl. È stato ministro junior per gli affari economici nel primo gabinetto di Ruud Lubbers e ministro della Difesa nel secondo dopo un rimpasto di governo. Nel 1990 è diventato leader del VVD ed è stato determinante nella formazione del primo gabinetto guidato da Wim Kok del PvdA, sebbene abbia scelto di rimanere in parlamento. Dal 1999 al 2004 è stato commissario europeo incaricato del mercato interno e della tassazione.
La carriera di Bolkestein non è stata priva di controversie. Nel 2010 ha chiesto la legalizzazione di tutte le droghe in un articolo sul quotidiano NRC intitolato “salvare la nazione, consentire le droghe”, una posizione che ha ribadito nel 2020. Sempre quell’anno, si legge sempre su dutchnews.nl, ha suggerito che gli ebrei ortodossi avrebbero dovuto lasciare i Paesi Bassi a causa del crescente antisemitismo, nel primo di molti commenti espliciti che ha fatto sull’immigrazione. È stato anche criticato per il suo sostegno finanziario a Soumaya Sahla, un terrorista condannato che è diventato un accademico e consulente sulla deradicalizzazione.
Autore di molti libri, il suo più recente ‘Bij het scheiden van de markt’, su politica e società, è stato pubblicato nel 2019, ricorda dutchnews.nl.
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