Chiudere piccoli punti nascita? Burioni: “Scelta sensata e fondata su dati scientifici”

Il virologo promuove la decisione della Regione Emilia Romagna: "Non è questione di destra o sinistra"

Pubblicato:18-02-2025 16:12
Ultimo aggiornamento:18-02-2025 16:12

solitudine parto
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BOLOGNA – La decisione della Regione Emilia-Romagna di non riaprire i piccoli punti nascita di montagna raccoglie il plauso anche del virologo Roberto Burioni, che oggi sui social rilancia le dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi. E condivide: “Un reparto di ostetricia con poche nascite è un rischio per la madre e per il neonato. Bisogna chiuderlo perché non è solo una spesa inutile, ma è una spesa dannosa“.
Secondo Burioni, questa “non è una scelta politica, non è una questione di destra o di sinistra, ma una decisione sensata e scontata che si basa su solidissimi dati scientifici”. Per cui, esorta il medico, “basta proteste e basta strumentalizzare questa sacrosanta razionalizzazione della spesa sanitaria. Per fortuna la medicina non è più quella degli anni ’50, nei quali si costruiva un ospedale in ogni cittadina”, conclude Burioni.

Le parole di Burioni arrivano all’indomani dell’audizione in commissione del nuovo assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Massimo Fabi, sul nodo delle sale parto nelle aree periferiche, in particolare di montagna. Tenere aperti i punti nascita dove non c’è un sufficiente numero di parti “è un rischio per le donne e i bambini. Su questo non transigeremo”: a questa affermazione è seguita poi la reazione critica del centrodestra.

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