Un’agenzia di rating tutta africana contro stereotipi e pregiudizi

Potrebbe essere pronta per giugno. L'obiettivo è garantire la possibilità di credito a condizioni sostenibili o quantomeno non troppo svantaggiose

Pubblicato:18-02-2025 14:26
Ultimo aggiornamento:18-02-2025 14:26

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ROMA – Un’agenzia di rating tutta africana contro stereotipi e pregiudizi, spesso negativi e troppo spesso capaci di ostacolare crescita e sviluppo: il progetto, presentato ad Addis Abeba nel corso di un vertice dell’Unione Africana, dovrebbe concretizzarsi a giugno. Secondo i documenti diffusi nella capitale etiope, l’iniziativa mira a supportare la capacità dei governi e delle aziende del continente ad accedere a finanziamenti e prestiti a condizioni favorevoli o comunque non troppo svantaggiose.

RISCHI ESAGERATI E COSTI TROPPO ELEVATI

“Le agenzie globali di rating creditizio non solo non ci hanno sostenuto, ma ci hanno penalizzato deliberatamente”, ha denunciato il presidente keniano William Ruto intervenendo al vertice. Sotto accusa sono finiti “modelli difettosi, presupposti superati e pregiudizi sistemici”. Ruto ha aggiunto, sempre in riferimento alle agenzie europee o nordamericane, come Moody’s, Fitch e Standard and Poor’s: “Delineano un quadro ingiusto delle nostre economie che porta a rating distorti, rischi esagerati e costi di indebitamento ingiustificatamente elevati”. Secondo uno studio citato dal presidente keniano, al quale ha contribuito il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), valutazioni viziate dei rischi sottraggono ogni anno al continente opportunità per 75 miliardi di dollari. Secondo Ruto, anche solo un miglioramento di livello libererebbe risorse a beneficio dell’Africa per 15 miliardi. Una cifra, questa, è stato sottolineato ad Addis Abeba, superiore del 12 per cento al totale dell’Aiuto pubblico allo sviluppo.
A differenza delle agenzie europee o nordamericane, la nuova realtà si concentrerà solo sull’Africa, aggregando i dati sociali ed economici relativi alle singole regioni e ai differenti Paesi. Si chiamerà African Credit Rating Agency e sarà indicata anche con l’acronimo Afcra.

LA DENUNCIA DI CLAVER GATETE

Durante il vertice di Addis Abeba i nodi delle disuguaglianze e degli squilibri internazionali sono stati in primo piano. Ne ha parlato anche Claver Gatete, ambasciatore ruandese che è segretario esecutivo della Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa (Uneca). In evidenza nel suo intervento il fatto che il continente detenga circa il 30 per cento delle risorse minerarie e addirittura il 65 per cento delle terre arabili a livello globale. Nonostante questi numeri, ha evidenziato Gatete, l’Africa vale appena il 3 per cento del commercio mondiale e appena l’1 per cento della produzione industriale. “E’ anche ingiusto”, secondo il segretario di Uneca, “che un intero continente che ha oltre 50 Paesi abbia una quota nel Fondo monetario internazionale equivalente a quella di uno Stato solo, come la Germania”. Gatete ha toccato infine proprio il tema del rating: “Solo due Paesi, Botswana e Mauritius, sono giudicati propizi agli investimenti; tutti gli altri, nonostante abbiano fondamentali economici solidi, sono penalizzati da valutazioni ad alto rischio”.

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