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ROMA – Con una serata speciale dedicata agli innamorati, il 14 febbraio ha preso il via ufficiale il Carnevale di Venezia, dedicato quest’anno a Casanova, che durerà fino al 4 marzo. Durante la serata in piazza San Marco sono state circa 20.000, secondo il Comune, le persone nell’arco della serata, tra residenti e visitatori, che hanno assistito agli spettacoli in programma. Ma c’è chi è pronto a giurare che le persone erano molte di più, forse quasi 60.000.
Una situazione insostenibile che da giorni sta mettendo a rischio la sicurezza delle calli invase dai turisti che quasi non riescono a camminare. Sui social sono numerosi i video che stanno diventando virali. Nelle riprese amatoriali, ad esempio su un irriconoscibile Ponte di Rialto, si sentono anche i vigili che cercano di far defluire la folla, ma senza troppo successo.
Molti i commenti degli utenti che si chiedono: “Ma non avevano messo il biglietto per entrare..?”. E anche: “Ma non dovevano far entrare a numero chiuso?“. Laconico il commento degli abitanti: “Poveri noi che ci abitiamo…“.
Critico il presidente dell’Associazione Piazza San Marco di Venezia, Claudio Venier, che scrive: “Venezia non è esclusivamente delle categorie economiche. Non è solo un luogo con cui fare cassa.
Oggi, in giro per le calli, città sicura, fruibile, accogliente…(questo è un pensiero ironico). A Carnevale è sempre stato così, vero, bellissimo per certi versi…..ma quando il carnevale era vissuto e partecipato dagli abitanti…. oggi non è più così, lo sappiamo purtroppo. Perché quindi affannarsi tanto in certe giornate e fare finta di niente in altre? Perché rinunciare per esempio alla Colombina o alla festa di Rio de Cannaregio o limitare i cittadini in giornate come il Redentore?! Le regole sulla sicurezza o lo scopo del contributo d’accesso, evidentemente, valgono solo quando fa comodo, o semplicemente quando il fine non è quello reale di tutelare ma semplicemente quello di “scarseare” (mettere in tasca, ndr). Resto esterefatto”.
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