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OLTRE 10 MLN GATTI IN ITALIA, MA ASSISTENZA RALLENTA
È un amore messo a dura prova quello che lega gli italiani ai gatti. La ‘squadra’ di oltre 96 mila volontari che curano più di 1 milione di gatti nelle colonie feline e gli oltre 10 milioni di felini censiti nelle case degli italiani devono far fronte al rallentamento nei servizi di gestione e assistenza promossi da Comuni e Asl. A fotografare queste difficoltà sono i dati della quarta edizione di ‘A-Mici in Città’, il focus di Legambiente presentato in occasione della Giornata nazionale del gatto. I dati per quanto riguarda le colonie feline fanno segnare un -1,8%, i volontari dediti alla cura dei felini nelle colonie urbane -2,9%, così pure i gattili sanitari -1,7% e le oasi feline -8,7%, infine le nuove registrazioni di gatti tramite microchippatura sono calate del 34,8%. Pesa anche la riduzione dei medici veterinari pubblici del Sistema Sanitario Nazionale, diminuiti nell’arco di 13 anni del 14%, una percentuale destinata a scendere ulteriormente.
SALVARE IL PANGOLINO, UNICO MAMMIFERO CORAZZATO
Il 15 febbraio è stata la Giornata mondiale dedicata al pangolino, l’unico mammifero ad avere un corpo rivestito di squame cornee. Caratteristica che se a livello evolutivo è stata la salvezza per questa specie, negli ultimi decenni a causa dell’azione umana ha rappresentato una vera condanna. I pangolini sono infatti i mammiferi più trafficati al mondo. Le loro squame sono molto richieste per l’uso nella medicina tradizionale asiatica, mentre la loro carne è considerata una prelibatezza, soprattutto in Cina. Secondo il Living Planet del Wwf il pangolino cinese ha avuto un calo del 90% dal 1960 a oggi. Un rapporto diffuso nel 2017 da Traffic, il network internazionale che si occupa del monitoraggio del commercio di fauna e flora selvatiche, afferma che tra il 2010 e il 2015 sono state sequestrate circa 120 tonnellate tra pangolini e loro parti, mentre nuovi dati confermerebbero che solo nel 2021 ne sono state trafficate almeno 23,5 tonnellate.
ANTARTIDE, INIZIA MISSIONE INVERNALE RICERCA ITALIANA
Iniziata a Concordia, presso la base italo-francese, la 21a missione invernale del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca e attuato dal Cnr per il coordinamento scientifico, da Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale per la gestione tecnica e scientifica della sua nave da ricerca Laura Bassi. A oltre 3mila metri di altezza e a 1.200 chilometri dalla costa, i 13 winterover, gli ‘invernanti’, trascorreranno nella base italo-francese il lungo inverno antartico, con temperature che possono raggiungere anche i -80 gradi. In completo isolamento per nove mesi e con tre mesi di notte polare, ossia in totale assenza di luce, il team garantirà la manutenzione della stazione e porterà avanti 14 attività scientifiche, tra progetti di ricerca e osservatori permanenti, su diverse discipline che vanno dalla criosfera alla climatologia, e poi chimica e fisica dell’atmosfera, ma anche geomagnetismo e sismologia.
GREENPEACE IN AZIONE CONTRO PETROLIERE FANTASMA RUSSE
Quindici attivisti e attiviste di Greenpeace hanno protestato pacificamente nel Mar Baltico, nelle acque tra la Germania e la Danimarca, contro le petroliere fatiscenti della cosiddetta flotta fantasma russa, che costituiscono una grave minaccia per l’ambiente. La Russia utilizzerebbe queste petroliere per aggirare le sanzioni Ue e finanziare la guerra in Ucraina con i proventi del petrolio. Dai gommoni, attiviste e attivisti tedeschi, polacchi, svedesi, danesi e ucraini hanno scritto ‘Risk!’ (Rischio!) a grandi lettere gialle sulla fiancata della petroliera ‘Prosperity’. La nave trasporta circa 40 mila tonnellate di petrolio caricate nel porto russo di Primorsk. Molte navi della flotta fantasma russa non sono adeguatamente assicurate, con la conseguenza che, in caso di sversamento di petrolio, saranno i contribuenti a dover pagare i danni.
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