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Covid, lunedì 21 febbraio quattro regioni cambiano colore

Abruzzo, Marche, Piemonte e Valle d'Aosta passano dall'arancione al giallo

Pubblicato:18-02-2022 19:43
Ultimo aggiornamento:18-02-2022 19:49

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ROMA – “Alla luce dei dati della cabina di regia, le Regioni Abruzzo, Marche, Piemonte e Valle d’Aosta passano dall’arancione al giallo“, da lunedì 21 febbraio. Lo comunica il ministero della Salute a margine della presentazione dei dati settimanali della cabina di regia sul monitoraggio dell’epidemia da Covid-19.

BRUSAFERRO: “TREND IN DECRESCITA OVUNQUE, ANCHE TRA I PIÙ GIOVANI

“Siamo in una fase di decrescita dell’epidemia, il valore dell’Rt sui casi sintomatici è pari a 0,75, mentre per i casi ospedalizzati è 0,79. Le nostre Regioni si mostrano ancora con un rosso scuro data l’elevata incidenza ma se vediamo i dati nel particolare c’è un trend in decrescita ovunque, sebbene in alcuni casi ci siano ancora dei dati in ritardo dovuti al sovraccarico delle settimane precedenti”. É il commento rassicurante di Silvio Brusaferro, presidente Iss e portavoce del Cts, sui dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia.

“La decrescita riguarda anche le fasce di età più giovani- prosegue Brusaferro- caratterizzate da una circolazione del virus più elevata, questo si traduce in una situazione in cui l’Rt è attorno all’1 o sotto all’1. La diminuzione dell’incidenza si riflette anche sui tassi di occupazione delle terapie intensive e dei ricoveri: dal 13,4% della settimana precedente al 10,4%, per le terapie intensive; e dal 26,5% al 22,2% per i ricoveri in area medica- indica il presidente Iss. In numeri assoluti, infatti, i posti letto in terapia intensiva sono scesi da 1322 a 1037 negli ultimi sette giorni, mentre i ricoveri sono diminuiti da 17354 a 14562. Se guardiamo alle proiezioni a quattro settimane sui ricoveri e sulle terapie intensive- spiega Brusaferro- tendono ad abbassarsi significativamente con un’occupazione contenuta. Rispetto al dato di reinfezione, il presidente Iss, aggiunge però che “la variante Omicron può contagiare nuovamente chi ha già avuto il virus con un’altra variante. La Omicron, sulla base dei dati di andamento delle principali varianti identificate mediante sequenziamento dal software della piattaforma I-Co-gen (sx), ha monopolizzato il quadro epidemiologico del nostro Paese”. 


Venendo al dato delle vaccinazioni, “c’è un‘elevata copertura vaccinale- osserva Brusaferro: all’84,8% il totale delle persone che hanno completato il ciclo vaccinale, e 63,4% la percentuale di persone che hanno ricevuto il booster, con il 36,2% di copertura con almeno una dose nella fascia 5-11 anni. Ma la quota di italiani che non hanno ancora fatto il vaccino resta importante- avverte- sono le persone più a rischio di sviluppare la patologia severa”. La sintesi della cabina di regia “rileva che le Regioni a rischio alto sono due, ma questo è legato al fatto che c’è un sovraccarico di dati; cinque Regioni a rischio moderato e tutte le altre a rischio basso. Concludendo- afferma Brusaferro- l’epidemia è in rallentamento ma serve ancora rispettare le misure individuali e collettive, così come è importante completare il ciclo vaccinale e iniziarlo se ancora non si è fatto”

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