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Tg Psicologia, edizione del 18 febbraio 2022

Si parla di aggressività, identità di genere e autismo

Pubblicato:18-02-2022 12:38
Ultimo aggiornamento:18-02-2022 12:39

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– PEDIATRA: NEI PROSSIMI 8 ANNI RAGAZZI PIÙ AGGRESSIVI E TRASGRESSIVI

“Nei prossimi 8 anni ci troveremo davanti dei ragazzi che dal punto di vista psicologico saranno più aggressivi e trasgressivi”. Luca Bernardo, pediatra alla guida del dipartimento di Medicina dell’infanzia e dell’età evolutiva dell’ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano, lo dice senza mezzi termini riflettendo sulle conseguenze che l’emergenza pandemica ha avuto su adolescenti e preadolescenti. “In questi ultimi due anni c’è stato un forte incremento dell’uso del digitale, a partire dalla didattica a distanza, e si è stimato che da queste modalità di interazione e relazione scolastica e personale, così come dalle restrizioni che hanno colpito gli adolescenti, il 20-25% di ragazzi e ragazze preadolescenti potranno sviluppare aggressività e trasgressività. Questo- evidenzia Bernardo- a meno che si intervenga con progetti generali ma anche profondamente radicati sul territorio”.

– SINPIA: VACCINARE BAMBINI CON DISTURBI NEUROSVILUPPO, SONO PIÙ A RISCHIO

Un bambino che presenta un disturbo neuropsichiatrico ha tre volte in più la possibilità di contrarre il Covid-19 rispetto ad un coetaneo, il doppio delle possibilità di essere ricoverato a causa dell’infezione e ben sei volte in più la possibilità di complicanze gravi, anche fatali, legate all’infezione virale. Sono alcune delle conclusioni di uno studio americano pubblicato a fine 2021 su Pediatric, secondo cui anche l’impatto sulla salute mentale per un minore con disturbi neuropsichiatrici può essere due volte più dannoso rispetto a quello su bambini con sviluppo tipico. Secondo la Sinpia bambini e adolescenti con disturbi del neurosviluppo o con patologie psichiatriche e neurologiche devono essere considerati soggetti ad alto rischio per le conseguenze della pandemia, e la loro fragilità è un motivo in più per la vaccinazione e non una controindicazione.

– LGBT, ANDROLOGI: UNO SU 10 ANCORA VITTIMA DI PRATICHE ‘CORRETTIVE’

Le cosiddette ‘terapie riparative per le persone lgbt’ sono a tutt’oggi praticate in 80 Paesi in tutto il mondo e in Italia, secondo una stima della Società italiana di andrologia, una persona su dieci ancora le subisce. “Riteniamo imperativo tutelare il rispetto dell’identità di genere e crediamo essenziale aiutare ogni persona a vivere pienamente nel genere in cui si identifica: il genere non deve essere adeguato all’anatomia corporea, ma l’anatomia può e deve essere cambiata, se la persona lo desidera, per renderla concorde con il genere”, sottolinea Alessandro Palmieri, presidente della Società di andrologia. Palmieri sottolinea anche che “a causa della pandemia negli ultimi due anni gli interventi di conversione di genere hanno subito una battuta d’arresto: a fronte di un migliaio di richieste, soltanto un centinaio di pazienti ha potuto sottoporsi all’operazione”.


– AUTISMO. PER BIMBI DIFFICILE INTERAGIRE CON ALTRI MA NON TRA LORO

Molte persone con autismo riportano difficoltà di interazione sociale con persone con sviluppo tipico ma non con altre persone autistiche. Un’osservazione anedotica che adesso è confermata da uno studio condotto da un team interdisciplinare e internazionale coordinato dall’Istituto italiano di tecnologia e composto da ricercatori dell’Istituto Gaslini di Genova e dall’università di Amburgo. Lo studio ha dimostrato come i bimbi con autismo abbiano difficoltà a identificare le variazioni informative nella cinematica tipica (ma non in quella autistica), e viceversa, come i bambini con sviluppo tipico abbiano difficoltà a identificare le variazioni informative nella cinematica autistica (ma non in quella tipica)”. Questa “dissimilarità cinematica impatta sulla possibilità di lettura reciproca e in particolare sulla possibilità di identificare nella cinematica quelle variazioni che veicolano informazione circa l’intenzione”, spiegano i ricercatori.

– FATEBENEFRATELLI BRESCIA AVVIA DYMAMOND, STUDIO PER DISTURBI MENTALI

DymAMoND è un progetto europeo recentemente approvato, a cui partecipa anche il Fatebenefratelli di Brescia, che potrebbe fornire importanti conoscenze per meglio distinguere il disturbo bipolare, il disturbo borderline di personalità e il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD). Sono tre disturbi caratterizzati da marcate fluttuazioni dell’umore, che possono durare ore, giorni o mesi e che sono fonte di sofferenza per i pazienti e possono essere difficili da trattare. Lo studio collaborativo, condotto in Germania, Italia, Norvegia, Spagna e Svizzera, valuterà le fluttuazioni dell’umore in 120 pazienti, e altrettanti invece ‘sani’, di età compresa tra i 14 ed i 30 anni. Verranno utilizzati i dati ottenuti dagli smartphones in tempo reale con un’app creata ad hoc e con dei sensori integrati, al fine di raccogliere dati su umore, attività e stress. I partecipanti forniranno anche campioni di saliva per studi genetici. In caso di successo, il progetto potrebbe favorire un miglioramento dei trattamenti disponibili.

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