ROMA – “Raffaele Cutolo fu un boss potente, più di un primo ministro, più di un ammiraglio d’azienda. Un potere che lo tenne in carcere tutta la vita e i suoi segreti – che porta in tomba con se’ – non riuscirono a ricattare il potere politico che l’aveva usato. Uomo violento e disperato partorito da un un territorio violento e disperato”. Lo scrive su facebook Roberto Saviano.
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“È morto il boss Raffaele Cutolo, un capo sanguinario della camorra, protagonista della trattativa tra i servizi segreti ed esponenti della Dc per la liberazione di un assessore regionale campano rapito dalle Brigate Rosse. Ha portato con se i misteri del caso Cirillo”. Cosi’ in un tweet il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto.
“La morte di Cutolo chiude una delle pagine piu’ buie della storia della nostra terra. Porta con se’ nella tomba segreti e storie di vittime della criminalita’ i cui familiari avrebbero trovato un po’ di pace se solo avesse deciso di collaborare con la giustizia. Le ferite che ha inferto forse non si rimargineranno mai. A noi sta l’impegno di fare in modo che non si riproponga in futuro il potere criminale che ha trovato spazio in passato”. Cosi’ Gianpiero Zinzi, presidente della Commissione Anticamorra e Beni confiscati del Consiglio regionale della Campania.
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