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FOTO | VIDEO | A Pompei inaugurata la Casa degli amanti e altri due gioielli restaurati

Franceschini a Pompei per l'inaugurazione: "È una storia di riscatto bellissima". In cinque ani restaurati 45 edifici e visitatori cresciuti del 47%. Terminata la messa in sicurezza degli scavi

Pubblicato:18-02-2020 15:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:01

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NAPOLI – In cinque anni Pompei ha visto aumentare i suoi visitatori del 47,5%, passando dai 2,6 milioni del 2014 ai quasi 4 del 2019, e chiude il grande piano di messa in sicurezza degli scavi, spendendo quasi tutti i 105 milioni di euro (92 al 30 gennaio 2020) messi a disposizione per il 75% dai fondi europei e per il 25% da finanziamenti statali. Dal 2014 a oggi, il Parco archeologico diretto da Massimo Osanna ha messo in sicurezza e restaurato, restituendoli al pubblico, 45 edifici, da ultime le tre bellissime domus – la Casa degli amanti, la Casa della nave Europa e la Casa del frutteto – inaugurate oggi dal ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.

Pompei è una grande storia di riscatto italiano davanti al mondo. Cinque anni fa era sinonimo di crolli, di file di turisti davanti ai cancelli per scioperi improvvisi, di incapacità di spendere i fondi dell’Unione europea, oggi è un esempio e un modello di come spendere le risorse”, ha detto Franceschini, annunciando ulteriori 50 milioni di euro per proseguire i lavori di manutenzione e ricerca. Intanto, fino a oggi il Grande progetto Pompei ha finanziato 76 interventi, mettendo in sicurezza 50 chilometri di colmi murari, 30mila metri cubi di murature e 10mila metri quadri di intonaci.











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Messi in sicurezza anche 2,7 chilometri di fronti di scavo, che costeggiano i 22 ettari di area ancora non scavata, tra cui oltre duemila metri quadrati di indagini archeologiche svolte nel cosiddetto Cuneo, dove sono emerse due domus, la Casa del Giardino e la Casa di Orione, e il Vicolo dei balconi, che ha permesso di ricongiungere via di Nola e il vicolo delle Nozze d’argento. Lungo il fronte di via del Vesuvio, invece, è emersa la casa di Leda e il cigno, famosa per il suo raffinato affresco.

Sempre nell’area della Regio V, che comprende il Cuneo, sono emersi numerosissimi reperti archeologici tra frammenti di marmi, vasi in vetro e oggetti in bronzo (1.167 cassette e 168 colli), oltre a 73 anfore di cui 52 integre. Le tre Domus riaperte oggi sono situate tutte nella Regio I, un’area messa in sicurezza, insieme alle Regiones II e III, con un cantiere durato 15 mesi. “C’è ancora da scavare per centinaia di anni- ha detto oggi Osanna- Noi continueremo a farlo in maniera compatibile alle esigenze di conservazione”. Non solo scavi. Pompei in questi 5 anni ha puntato anche sulla valorizzazione: già considerati storici i concerti di David Gilmour e Elton John, mentre sono 21 le mostre organizzate dal 2014 a oggi, dalle esposizioni dedicate al rapporto della città con i greci e gli etruschi a quella omaggio al grande scultore Igor Mitoraj.

FRANCESCHINI: GRANDE SFIDA ORA È FUORI DAL SITO

“Pompei è una grande sfida che deve continuare. La seconda parte di questa sfida è fuori dal sito. Ci sono sette Comuni intorno, è un territorio sconfinato pieno di problemi e anche grandi opportunità”. Lo ha detto il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, oggi in visita al Parco archeologico di Pompei per la conclusione della messa in sicurezza degli scavi e l’apertura di tre nuove domus.

C’è un grande lavoro da fare fuori dal sito in termini di accoglienza, infrastrutture, trasporti e strutture ricettive. È un lavoro che sarà altrettanto importante fare”, ha aggiunto il ministro, spiegando che “stiamo completando il disegno dell’hub ferroviario. Non c’è parte al mondo che ha concentrato tutto quello che chiedono i viaggiatori oggi. C’è tutto in questo pezzo d’Italia e investire vuol dire adempiere a un dovere costituzionale, ma anche creare una grande opportunità di crescita”.

DALLA CASA DEGLI AMANTI A DOMUS FRUTTETO, ECCO TRE NUOVI GIOIELLI

‘Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele’. Un verso inciso in un quadretto adornato da piccole anatre dà il nome alla Casa degli amanti, gioiello di Pompei restaurato e riaperto al pubblico oggi dopo 40 anni, alla presenza del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, che con il direttore del Parco archeologico, Massimo Osanna, ha inaugurato anche la Casa della nave Europa, risalente al III secolo avanti Cristo, e la Casa del Frutteto, raffinatissima Domus che per la ricchezza delle sue decorazioni è considerata uno degli esempi più belli di pittura di giardino presenti a Pompei.

LA CASA DEGLI AMANTI

Siamo nel cuore della Regio I, dove la Casa degli amanti fu riportata alla luce nel 1933. A seguito del terremoto, negli anni Ottanta la Casa fu chiusa e coperta con una struttura a puntelli che nascondeva completamente le sue decorazioni e soprattutto la struttura che ancora conservava il secondo piano del giardino colonnato, il peristilio, ancora oggi un unicum per Pompei. Si accedeva al livello superiore, che sembra essere stato aggiunto nel corso del I secolo dopo Cristo, tramite una scala di cui ancora si vedono le tracce sulla parete di fondo. Al I secolo dopo Cristo risalgono anche le pitture che adornano la Domus, realizzate in IV stile, a eccezione di alcuni pavimenti del II stile. Il restauro che ha permesso la riapertura della Casa degli amanti ha riguardato il consolidamento della copertura e dei solai, mentre nell’atrio una piccola vetrina conserva alcuni oggetti trovati nella Casa, tra cui un braciere, un bacile, una lucerna in bronzo e alcune in osso. Una curiosità: sotto l’incisione che dà il nome alla Casa, qualcuno in epoca antica ha aggiunto ‘Velle’: magari.

LA CASA DELLA NAVE EUROPA

Un grande graffito che raffigura una nave da carico chiamata ‘Europa’ dà il nome a questa Domus risalente nel suo nucleo originario al III secolo avanti Cristo. La sua struttura, però, ha subito nel tempo diverse modifiche e ampliamenti, fino ad arrivare alla sua forma attuale, con un grande peristilio e numerose stanze disposte in successione sui lati settentrionale e occidentale. Le fasi edilizie più antiche, simbolo del momento di maggior splendore della Casa della nave Europa, sono testimoniate dalle monumentali colonne in tufo del peristilio e dalle decorazioni in I stile. Nell’ultima fase della città, probabilmente la Domus ospitava un’attività agricola, testimoniata dal settore posteriore della casa che era occupato da un grande spazio verde posto su due livelli e coltivato a vigneto, con un piccolo orto per legumi e ortaggi.

LA CASA DEL FRUTTETO

Limoni e piante da frutto, uccelli svolazzanti e anche un albero da fico, cui è avvinghiato un serpente, simbolo di prosperità. È qui che si trovano gli apparati decorativi tra i più belli di Pompei, un vero e proprio esempio di pittura a giardino restaurato e messo in sicurezza con fondi ordinari del Parco. La vegetazione lussureggiante dipinta sulle pareti avvolgeva gli antichi abitanti della Casa del Frutteto, posta su via dell’Abbondanza. A differenza di altre case, dove la pittura di giardino era riservata alle sale di rappresentanza, nella Domus del Frutteto si trova nei cubicoli, e in alcuni ambienti le raffigurazioni sono arricchite anche da motivi egizi con riferimenti a Iside, probabile segno di devozione alla dea da parte del proprietario.

Accanto al salone principale, adornato con splendide pitture scure oggi valorizzate da un nuovo sistema di illuminazione, un cubicolo sulle cui pareti troneggia un grande albero di fico con un serpente intorno, probabilmente il luogo di unione dei proprietari della Casa. Scavata parzialmente nel 1913 e poi nel 1951, la Domus è stata restaurata per 8 mesi.

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