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Consultori Lazio, su nuovi assunti ci sarà controllo delle Assemblee delle Donne

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Pubblicato:18-02-2019 17:39
Ultimo aggiornamento:18-02-2019 17:39

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ROMA – Concorsi per posti a tempo pieno e indeterminato da bandire entro il 2019 sulla base dei fabbisogni dei consultori delle singole Asl, nel rispetto del Dca Zingaretti 152/2014, e della legge 194 e il riconoscimento alle Assemblee delle Donne dei Consultori di un ruolo di controllo e supervisione sulla formazione dei nuovi assunti. Sono solo alcuni dei punti emersi nel corso dell’incontro del 14 febbraio scorso tra Egidio Schiavetti, caposegreteria dell’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, Cecilia D’Elia, responsabile della cabina di regia contro la violenza sulle donne, e una delegazione del Coordinamento delle Donne dei Consultori, svolto per discutere del rafforzamento, in termini numerici e di servizi, delle equipe dei consultori, dopo il primo tavolo convocato a gennaio e il presidio dello scorso 1 febbraio.

Alla richiesta della Direzione dell’assessorato alla Sanità sui fabbisogni dei consultori nelle varie Asl, lo scorso 4 febbraio nel corso di una riunione in Regione hanno però risposto all’appello solo i direttori generali delle Asl Roma 2, Roma 4 e Roma 6 e, ad oggi, ancora non si ha un quadro chiaro dei dati. Numeri considerati uno step fondamentale dalla Regione, ma anche dal coordinamento delle donne del consultorio.

“Tutte le richieste che abbiamo fatto sull’accoglienza e sul ripristino di alcuni servizi nei consultori, come la formazione ai giovani, la RU486 ambulatoriale, la formazione e la contraccezione giovanile gratuita, non possono essere realizzate se non c’è il personale- spiega alla Dire Gabriella Marando, dell’Assemblea donne Resede- Schiavetti e D’Elia si sono impegnati a comunicarci i dati e i tempi del concorso non appena avranno completato il giro delle Asl”.


Un’operazione che si baserà su dati statistici e sarà incalzata dal monitoraggio informale dal basso che, parallelamente, sarà avviato dal Coordinamento. “Il 20 febbraio alle 16 nel consultorio di piazza dei Condottieri faremo il punto della situazione e lanceremo l’avvio di un’inchiesta più dettagliata su equipe e servizi- continua Marando- Finora abbiamo i dati dei consultori dove sono più attive le assemblee delle donne, che ancora non esistono a Tor Cervara, Manfredonia, Casilina e Spencer. Vorremmo che le donne che stanno frequentando questi consultori formassero delle proprie assemblee e per questo abbiamo anche realizzato un vademecum”. Un documento che inquadra la realtà delle assemblee delle donne sulla base dei riferimenti legislativi (n. 405 del 29 luglio 1975, n. 194 del 22 maggio 1978; legge Regione Lazio n. 15 del 1976). 

Per questa controinchiesta dal basso sui fabbisogni “stiamo strutturando un questionario anonimo in grado di restituire un quadro per ogni consultorio”, che sarà discusso tecnicamente proprio il 20. Un passaggio considerato dal Coordinamento necessario, vista la diversificazione degli orari e dei servizi offerti in base ai consultori, e la discrepanza tra i dati già presentati alla Regione e quelli a disposizione delle assemblee: “Al consultorio Denina in alcuni giorni l’apertura si prolunga fino alle 20, mentre a Resede e Condottieri le donne possono chiamare solo dalle 12,15 alle 13,15 per prenotare prestazioni di un servizio e le aperture vengono garantite fino alle 17 solo due giorni a settimana, rendendo di fatto inaccessibili i consultori alle donne lavoratrici. Eppure Resede, Condottieri e Denina sono tutti nella Asl Roma 2, ma hanno retaggi diversi dovuti alla passata appartenenza alle Asl B o C”.

Per questo uno degli accordi con la Regione è che, una volta assunto il nuovo personale, vada garantito in tutti i consultori almeno un giorno a settimana con apertura fino alle 20, oltre al ripristino dello Spazio Giovani per gli under 26. Bocciato poi anche il fabbisogno presentato dalla Asl Roma 2 per l’assunzione di 42 unità di personale: “Il fabbisogno di personale inviatovi dalla Direzione Generale dell’Asl Roma 2- si legge nelle considerazioni del coordinamento- evidenzia ancora una volta una logica di riduzione progressiva, non dichiarata, di tutte le attività consultoriali, ad eccezione della figura professionale dell’ostetrica. Quest’ultima, rispetto al decreto Zingaretti, è prossima al punto di pareggio (-2 unità pari al -4,8%), mentre nella nostra seconda ipotesi, un operatore per Consultorio, presenterebbe addirittura un saldo positivo di ben +19 unità pari al +90,5%. Da questi dati è evidente come il Decreto Zingaretti sia il riferimento della Direzione dell’Asl solo per questa figura mentre, incomprensibilmente, non viene preso in considerazione per le rimanenti. Tutte le altre figure professionali- rilevano- presentano saldi ampiamente negativi (psicologi -12 unità, pari al -38,1%; assistenti sociali -13,2 unità, pari al – 41,9 %; OSS -19 unità pari al -95,2%). Con queste risorse è inevitabile rinunciare a molte delle attività qualificanti dei consultori”. “Scongiurata”, invece, l’ipotesi di far entrare le associazioni Pro Vita nei consultori della Asl Roma 6, richiesta respinta al mittente dal direttore generale, perchè “corpo estraneo” ai consultori. “Nel giro di quindici giorni dovrebbero inviarci i pezzi di carta- conclude Marando- la prossima riunione ci sarà dopo l’8 marzo”.

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