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ROMA – Il controllo di riserve di idrocarburi individuate al largo della costa africana dell’Oceano Indiano ha innescato uno scontro politico-diplomatico tra il Kenya e la Somalia.
Il governo di Mogadiscio è stato accusato nel fine-settimana di aver assegnato concessioni a società straniere in un’area contesa, situata a ridosso del confine, rispetto alla quale era già stata chiamata a pronunciarsi la Corte internazionale di giustizia dell’Aja.
Il Kenya ha poi richiamato il proprio ambasciatore e denunciato la rottura di un rapporto che sarebbe stato finora fondato, dalla parte di Nairobi, sulla “generosità” e “l’accoglienza di centinaia di migliaia di rifugiati” somali.
Mogadiscio ha risposto negando che le concessioni riguardino l’area contesa, estesa per 100mila chilometri quadrati. Proprio a ridosso di questa zona il Kenya aveva già assegnato all’italiana Eni permessi che sarebbero ora contestati dalla Somalia.
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