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VIDEO | Croce Rossa: “Boom di aggressioni al personale sanitario”. Parte monitoraggio

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Pubblicato:18-02-2019 08:37
Ultimo aggiornamento:18-02-2019 08:37

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ROMA – “In Italia sono cresciuti in maniera intollerabile gli attacchi al personale sanitario: pronto soccorso, ambulanze, guardie mediche. Si tratta di aggressioni fisiche, ma anche verbali. Per questo abbiamo deciso di creare consapevolezza sul fenomeno e incoraggiare la tutela di questo bene comune”. Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana (Cri) e della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, spiega così alla ‘Dire’ il significato della campagna in Italia ‘Non sono un bersaglio‘.

L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi nel corso del convegno ‘Non sono un bersaglio: il personale sanitario a rischio. Prospettive nazionali e internazionali’. L’iniziativa parte da ‘Healthcare in Danger’, avviata dalla Croce Rossa internazionale nel 2008 e supportata sui social dall’hashtag #notatarget. In Italia, denuncia la Cri, nel 2018 si sono contati 3mila casi di aggressione a personale medico-sanitario, l’equivalente di dieci episodi al giorno. Un dato grave, ma marginale – spiegano gli esperti – dato che è l’unico disponibile raccolto tramite i referti ospedalieri, dunque relativi ai casi più gravi. Il timore è che il fenomeno sia molto più ampio: ogni giorno, avverte ancora Cri, si verificano aggressioni “minori” – schiaffi, lanci di oggetti o spintoni – nonché attacchi verbali, minacce e pressioni psicologiche.

Per la prima volta si attiva così un sistema di monitoraggio e mappatura che si avvarrà di un osservatorio di Croce Rossa italiana e della collaborazione di altre realtà sul territorio, come i servizi di ambulanza. Conoscere i numeri, dicono gli esperti, servirà a stilare un report utile a comprendere le cause di queste violenze – che sono sempre molto variegate – e quindi trovare soluzioni e strategie.


“L’Europa affronta un’epoca di sfide e incertezze, che spesso sfociano in comportamenti che minano i valori del vivere civile” ha detto Beatrice Covassi, rappresentante della Commissione europea in Italia. Il tema per Covassi “è quanto mai europeo, e noi siamo qui per evidenziare l’importanza di non restare passivi. I valori del soccorso umanitario – ha concluso – non solo sono solo garantiti dal diritto internazionale ma sono alla base del dna europeo”. Secondo Vito Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, intervenuto in videoconferenza, “si tende a credere che il personale sanitario colpito sia quello nei teatri di conflitto. In realtà avviene tutti i giorni nei nostri ospedali: violenze fisiche, ma anche e soprattutto psicologiche. Pensiamo a pressioni, minacce e ricatti da parte della criminalità organizzata“.

Un tema che sta “particolarmente a cuore” al ministero della Salute, come ha assicurato il ministro Giulia Grillo, che ha ricordato che un disegno di legge per la protezione del personale sanitario è all’esame della commissione parlamentare competente. Il convegno dei giorni scorsi poteva contare sull’alto patronato del presidente della Repubblica ed è sotto il patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero della Salute, del Parlamento europeo, di Spazio Europa e della Commissione Europea.

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