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Sanità, Aifi: “Lavoriamo su ‘Start Up’ albo, impegno sarà triplicato”

MILANO - Dalla 'start up' dell'inedito multi-albo delle professioni sanitarie fino alle modalità di gestione del futuro Albo dei fisioterapisti.

Pubblicato:18-02-2018 15:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:29

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MILANO – Dalla ‘start up’ dell’inedito multi-albo delle professioni sanitarie fino alle modalità di gestione del futuro Albo dei fisioterapisti. Con il via libera alla legge Lorenzin che ha rivoluzionato gli Ordini professionali in sanità, si è aperta una fase di enormi cambiamenti nella vita non solo lavorativa di circa 2 milioni di operatori: un periodo di transizione che vede impegnata e fortemente attiva l’AIFI, l’Associazione italiana fisioterapisti.

Con l’occasione del Congresso straordinario di Milano, convocato per apportare le modifiche allo Statuto necessarie alla luce delle leggi Gelli-Bianco e Lorenzin, è stato previsto anche un momento di approfondimento con l’evento accreditato di formazione quadri per i componenti dei direttivi regionali. ‘Essere associazione prima, durante e dopo l’istituzione degli Ordini‘, il titolo del confronto, aperto dal presidente di AIFI, Mauro Tavarnelli, e dall’introduzione del vicepresidente Simone Cecchetto.

“Davanti a noi abbiamo tre livelli di lavoro da portare avanti e su cui triplicare quindi il nostro impegno- ha spiegato Tavarnelli- Si tratta della nascita dell’albo, inizialmente in coabitazione con altre professioni sanitarie, una sorta di ‘start up’ cui affiancheremo il progetto dell’Associazione Tecnico-Scientifica. Infine, dovremo capire come verrà gestito il nostro Albo, e non è scontato che saremo noi a farlo”.


Di sicuro AIFI “resterà la nostra storia e sarà terreno fertile per la nascita dell’Albo– ha aggiunto Cecchetto- Saremo il motore propulsivo della professione e avremo un grosso ruolo nello sviluppo del settore scientifico e culturale”.

Per fare luce su quelli che saranno i prossimi passi verso l’Albo e l’Ordine, AIFI ha interpellato il giurista e consulente in materia sanitaria Luca Benci.

“Il futuro? Lo possiamo immaginare come un pullman su cui salire per avere vantaggi dalla nascita del multi-albo, ma da cui scendere il prima possibile per assicurare una piena operatività nel mono-albo dei fisioterapisti”, ha spiegato con una metafora aggiungendo che con le disposizioni della legge 3/2018 “mai prima d’ora era stata fatta l’operazione di raggruppare 19 professioni, con la possibilità oltretutto che nei prossimi anni se ne aggiungano altre come quella degli osteopati”.

Numerose le criticità che riguardano l’Ordine pluri-albo, a partire dalla composizione “ancora non definita. Al momento appare come un condominio affollato, con le commissioni d’Albo che potrebbero essere composte da un totale di almeno 57 persone e un ‘buco nero’ che riguarda il sistema elettivo basato su liste a tutela delle minoranze. C’è poi la questione della territorialità”, ha insistito Benci.

Nell’immediato esiste la problematica riguardante le iscrizioni e il riconoscimento dei titoli: un’operazione ‘monstre’ da fare per la prima volta e che richiederà molta attenzione nel giudicare i titoli di un professionista pena il rischio di ricorsi. Senza contare la coabitazione nella ‘casa’ dei tecnici-radiologi con un attuale apparato amministrativo insufficiente e poco organizzato, tarato sui propri 27mila iscritti”.

Fin qui le difficoltà logistiche. Ma cosa accade dal punto di vista normativo? “Citiamo per tutte le questioni la giurisdizione speciale delle Commissioni esercenti le professioni sanitarie (Cceps) e la mancata previsione dell’elezione diretta nazionale e delle federazioni regionali. Più in generale- ha sottolineato il giurista- il multi-albo dovrà fare i conti con una pletora di componenti, la difficoltà di suddivisione dei costi, senza contare il tema dei controlli: per una professione storicamente piagata dall’abusivismo, le verifiche potrebbero essere un problema. Infine, bisogna riscontrare un problema di funzionamento dovuto all’eccessiva burocrazia e a una scarsa omogeneità tra loro delle professioni”.

Insomma, in campo è stato messo un “apparato molto farraginoso e mai visto. Sicuramente per i fisioterapisti costituisce un’opportunità ma a patto di arrivare il prima possibile alla conclusione dell’iter”.

Qui però la situazione potrebbe complicarsi, con tempistiche non chiare: “Io ovviamente spero si riesca a definire il quadro tra il 2020 e il 2021, ma le mie previsioni più realistiche indicano nel 2024 la prima data utile per elezioni specifiche”.

“La metafora del pullman mi piace tantissimo- ha commentato Tavarnelli per chiudere- perché rende l’idea di come sarà complicato all’inizio viaggiare insieme a categorie abituate a velocita diverse. Di sicuro sarà stimolante pensare a quali strategie adottare per avere nuovi iscritti in considerazione dei vari scenari che si sono aperti con la legge Lorenzin”.

L’evento di formazione ha coinvolto anche altre sfere dell’organizzazione dell’associazione, in equilibrio tra presente e futuro: all’avvocato Salvatore Spitaleri è stato affidato il compito di tracciare i profili legali e le strategie professionali nel passaggio verso l’Ordine, mentre il dottor Luca Luciani si è occupato di affrontare i rischi e le opportunità della comunicazione sociale e del marketing associativo. Infine, la giornata si è conclusa con i lavori di gruppo per l’apertura del ‘cantiere di formazione’, con l’obiettivo di confrontarsi su tematiche specifiche ai propri ambiti di appartenenza.

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