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ROMA – Perché in Italia si legge poco? Per lo scrittore Niccolò Ammaniti, “Il problema è la concentrazione su se stessi. Improvvisamente è diventato più importante occuparsi delle proprie cose, del proprio profilo Facebook, di esporre quello che siamo, piuttosto che far entrare il mondo attraverso i libri, che sono una scoperta meravigliosa, delle porte che si aprono e portano da un’altra parte, ti portano a vivere il mondo degli altri, quindi è qualcosa che dovrebbe essere insegnato a scuola”.
Nonostante le difficoltà, l’autore di “Io non ho paura”, in un colloquio con l’Agenzia Dire, si dice è “fiducioso” in un “lavoro di approfondimento con scuola e famiglia“.
Sul ruolo della tecnologia nel rapporto tra italiani e lettura, invece, lo scrittore è aperto all’ebook e anche se “in fondo il vecchio libro funziona di piu, l’importante è cominciare a leggere”. Ammaniti ha parlato a margine dell’incontro inaugurale del corso di Alta Formazione in gestione della libreria che si è tenuto stamani nella Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma.
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