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Bosnia-Erzegovina verso l’Ue, Tomasevic (Ceb): Passo importante

L'UE e' "la via da seguire per arrivare a una sempre maggiore democrazia": sono le parole di Ivo Tomasevic, Segretario generale Conferenza episcopale bosniaca

Pubblicato:18-02-2016 11:42
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:59

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Unione europea

ROMA – La Bosnia-Erzegovina “si avvicina alla sua meta. L’Unione europea e’ la via da seguire per arrivare a una sempre maggiore democrazia“: sono le parole di mons. Ivo Tomasevic, Segretario generale della Conferenza episcopale bosniaca, dopo la presentazione ufficiale della richiesta, da parte del Paese balcanico, di entrare a far parte dell’Ue. La cerimonia ufficiale si e’ tenuta lunedi’ scorso a Bruxelles alla presenza del commissario Ue per l’allargamento, Johannes Hahn, dell’Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, e del presidente di turno della presidenza tripartita, il croato-bosniaco Dragan Covic, che ha consegnato la candidatura.

“E’ necessario riformare il nostro Paese- ha detto Tomasevic, secondo quanto ripreso dai media cattolici- cosi’ che tutti i gruppi etnici presenti e tutti i cittadini possano godere di ogni diritto. Questo deve valere soprattutto per i nostri giovani che sono sempre piu’ tentati di andarsene in cerca di un avvenire migliore“. Con questa decisione “abbiamo affermato che in Bosnia-Erzegovina c’e’ futuro e speranza per loro. Come Chiesa siamo sempre impegnati in questo campo e lo saremo sempre di pie’ in futuro. Nostro dovere e’ anche quello di sforzarci per una societe’ piu’ giusta e democratica. Non e’ certo compito delle chiese e delle diverse comunitàa’religiose sostituirsi alla politica, ma dobbiamo collaborare per il dialogo e la riconciliazione”. Una candidatura attesa e di stimolo a migliorarsi ma che non risolve i problemi di una nazione ancora con tante difficolta’: l’alto tasso di corruzione della classe politica, lo stallo economico, la liberta’ di stampa, i diritti fondamentali e non da ultimo, la deriva secessionista intrapresa dalla Repubblica Srpska (e dal suo presidente Milorad Dodik), l’altra entita’ che insieme alla Federazione croato-musulmana, forma la Bosnia-Erzegovina. “Tante riforme sono state fatte, Bruxelles lo ha riconosciuto, ma molto lavoro resta da fare” ha aggiunto, osservando poi che “la volonta’ da parte della politica e della societa’ di andare avanti su questa strada c’e’, ed e’ positivo. Coloro che in Bosnia-Erzegovina vogliono costruire un Paese piu’ giusto e democratico oggi sono la maggioranza rispetto a chi e’ ancorato al passato e non vuole cambiare”. La convinzione di Tomasevic e’ che “questa decisione sia anche frutto della visita a Sarajevo di Papa Francesco, lo scorso anno”. “In quell’occasione- sottolinea il prelato- la Bosnia-Erzegovina ha dimostrato di sapere e poter fare qualcosa di buono e bello, grazie all’aiuto di tanti uomini di buona volonta’” ha concluso.


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