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Comunali Roma, Marchini: Non gioco a chi ce l’ha più grosso

"Si vede che a Roma abbiamo fatto qualcosa di male. Prima il medico marziano, ora il medico Zorro de Noantri, quello che promette miracoli"

Pubblicato:18-02-2016 10:47
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:59

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ROMA – “Si vede che a Roma abbiamo fatto qualcosa di male. Prima il medico marziano, ora il medico Zorro de Noantri, quello che promette miracoli. Tra un po’ vedrete che Bertolaso ci spiegherà che può camminare sulle acque del Tevere e siamo a posto”. Così Alfio Marchini, intervistato da Radio Capital, va all’attacco dell’ex capo della Protezione Civile, il quale, sempre in un’intervista alla nostra emittente, aveva detto di avere gli attributi per fare il Sindaco, al contrario di Marchini.

Non cedo al gioco di dire chi ce l’ha più grosso e poi Bertolaso non sa neanche di che cosa parla, come quando promette la raccolta differenziata al 100%. E’ impossibile, non ci sono neanche gli impianti per farlo e in più la raccolta differenziata costa molto di più. Ma io prometto che non aumenterò le tasse ai romani”. “Dietro di me ci sono gli interessi del costruttore Caltagirone? Me lo si poteva chiedere tre anni fa- risponde Marchini- ora parlano i tre anni di opposizione splendida e limpida in consiglio comunale. Chi ha fatto scoppiare Affittopoli? Bisogna dire basta a questi luoghi comuni, e poi gli affari si fanno di nascosto, con il consociativismo. Io, negli ultimi 25 anni sono stato fuori dal ballo del mattone mentre durante questo periodo chi ha cementificato selvaggiamente? La destra e la sinistra che hanno governato e oggi lasciano intendere complotti alle loro spalle. Noi, come lista, in consiglio comunale abbiamo detto di no alla costruzione dello stadio di proprietà della Roma, non perché siamo contro lo stadio, quello ci vuole. Il problema è cha va rivista la parte dei servizi connessi di quell’area, le opere accessorie. Detto questo, il posto in sé va bene”.


Sulla candidatura alle Olimpiadi Marchini spiega infine che si tratta “di una partita difficile. Temo Parigi, sono bravi ma anche cattivelli quando vogliono ottenere qualcosa. A Malagò ho detto che è fondamentale che sia qualcosa che rimane per la città, senza opere che dopo i Giochi vengono abbandonate. O è così oppure è meglio che non capiti proprio”. Sulla questione del referendum tra i cittadini Marchini risponde che “sarebbe stato giusto farlo, oggi però non ci sono più i tempi. La questione del referendum ora è diventata solo una scusa per chi vuol dire di no”.

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