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Corte dei Conti: “Roma è il cimitero delle opere incompiute”

"Dietro la farraginosità e la doppiezza dei procedimenti amministrativi si trova l'acqua di coltura per illiceità di ogni tipo

Pubblicato:18-02-2015 12:25
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:07

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corte dei contiROMA  – “La gravità dei fatti illeciti rappresentati sembra non inferiore alle gravità delle corruttela classificate alla voce ‘Mafia Capitale’. Non sentiamo di iscriverci nella lista di quelli che scoprono solo ora che la Capitale d’Italia e’ il cimitero delle opere incompiute e che dietro la farraginosità e la doppiezza dei procedimenti amministrativi si trova l’acqua di coltura per illiceità di ogni tipo. Ma le sacrosante preoccupazioni di tutti non possono emergere soltanto dall’incremento degli illeciti penali contemplati nei reati contro la Pubblica amministrazione”. Così il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio, Raffaele De Dominicis, nel corso della sua relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario.

NEL LAZIO CORRUZIONE DA 1,3 MILIARDI – “Non possiamo non esprimere stupore e preoccupazione per il diffondersi del morbo pernicioso della corruzione che, secondo i primi referti degli investigatori, avrebbe un’estensione vasta e sistemica in Roma e nel Lazio, raggiungendo la somma presuntiva da capogiro, di carica 1,3 mld”, spiega De Dominicis.

“Mafia Capitale, al di la’ delle responsabilità personali, penali amministrative ascrivibili a politici e funzionari- ha aggiunto- rappresenta purtroppo il segno di un pericolosissimo degrado civile e dell’invadenza delle associazioni criminali entro le strutture amministrative della Repubblica”.


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