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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 18 gennaio

Di seguito un estratto degli interventi

Pubblicato:18-01-2023 09:31
Ultimo aggiornamento:07-02-2023 09:47

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SAN MARINO – Nel pomeriggio i lavori consiliari ripartono dalla presa d’atto della nomina e promozione di Ufficiali dei Corpi Militari. Tra i comma successivi, la ratifica dell’Accordo tra governo della Repubblica di San Marino e governo dell’Ungheria “per la promozione e la protezione reciproca degli investimenti”, firmato il 21 settembre scorso. Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, ne sottolinea la rilevanza: “Questo accordo. fortemente voluto da ambo le parti, è diventato un caso di scuola- chiarisce- è il primo accordo che ha ricevuto l’approvazione della Commissione Europea per San Marino, con cui ha un negoziato in corso, per la stipula di un trattato su tematiche riservate alla competenza europea”. E’ dunque, al di là della sua finalità, ovvero favorire gli investimenti tra i due Paesi, un “passaggio politico significativo che aprirà strada anche ad altri Paesi Ue nel sottoscriere questo tipo di accordi”.

Segue la ratifica dei decreti: tra quelli scorporati il Decreto – Legge n.172 “Interventi straordinari in ambito di lavoro a supporto dell’emergenza energetica” e il Decreto Delegato n.156 “Modifica delle aliquote dell’imposta speciale sulle importazioni di benzina, di gasolio e di gas di petrolio liquefatti (GPL) ad uso carburante”. Il primo decreto, finalizzato a contenere gli effetti del caro-bollette sulle aziende, introduce misure di sostegno temporaneo al lavoro per operatori in difficoltà, intervenendo sulle disposizioni dell’accesso alla Cig.
Nel dibattito sul primo decreto Guerrino Zanotti, Libera, lo ritiene “non efficace”. “Riteniamo si sarebbe potuto fare di più- manda a dire- rispetto l’impatto del caro energia sulle imprese, si può infatti sostenere le imprese prima che queste arrivino a ridurre la propria attività produttiva e ricorrano alla Cig”. Per Andrea Zafferani, Rf con il decreto “si sbaglia bersaglio”, perché “si mandano in Cassa integrazione i lavoratori con norme diverse”. Piuttosto il consigliere di opposizione chiede quando ci saranno effettive misure contro i rincari della bollette. Replica il Sds Teorodo Lonfernini: “Non è un atto risolutivo- sottolinea- questo è il primo atto obbligato per dare continuità a interventi a sostegno dalla crisi covid alla crisi energetica”. Mentre, assicura, resta costante il monitoraggio con l’Azienda di Stato sull’andamento del prezzo di gas ed energia.
Sul decreto n.156, “abbiamo preso la decisione di portare il decreto al 31 gennaio come era stato promulgato- spiega il Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti- nei prossimi giorni ragioneremo nell’ambito del governo se prorogarlo per febbraio, con valori diversi o se una volta scaduto non emettere ulteriori provvedimenti”. Si vuole infatti valutare l’intervento “tenendo conto di quello che sarà il confronto italiano- chiarisce- ed eventuali decisioni che l’Italia possa prendere in materia di accise”. Quindi “ci siamo presi questo tempo e non siamo intervenuti nell’immediato allineamento per seguire le fluttuazioni con attenzione e le decisioni della controparte cui dovremo comunque allinearci”.

L’Aula inizia così l’esame del Pdl “Regolamentazione del servizio diplomatico e consolare della Repubblica di San Marino”, portato in seconda lettura dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari. Nel suo intervento, il Segretario sottolinea come si tratti di un intervento atteso di aggiornamento delle norme che regolamentano il corpo diplomatico e consolare nazionale. Tra le notività inserite: una miglior definizione dei requisiti per l’ingresso nella carriera diplomatica e della modalità di avanzamento nella carriera diplomatica che tiene conto anche della rotazione degli incarichi, modifica dei gradi della carriera diplomatica, che da 4 diventano 5; introduzione della categoria delle sedi diplomatiche strategiche; più dettagliati criteri per la nomina e revoca di Agenti non appartenenti alla carriera diplomatica; l’introduzione della figura dell’inviato straordinario, diplomatico non di carriera, legato a missioni e iniziative specifiche.


Dal dibattito, così come nelle dichiarazioni di voto finali, emerge sostanzialmente la condivisione di tutti i gruppi sul Pdl, seguendo il clima dei lavori in commissione consiliare Affari esteri, e si riconoscono la necessità e l’importanza del provvedimento. Il Pdl che riforma le norme che regolano il corpo diplomatico sammarinese viene infine approvato senza voti contrari, 24 a favore e 16 astenuti.

La seduta prosegue e si conclude con il dibattito sul Pdl presentato in prima lettura dal Segretario per le Finanze Marco Gatti, “Adeguamento della legislazione nazionale alle convenzioni e agli standard internazionali in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”. I lavori consiliari riprenderanno domani nel primo pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi odierni al comma 14 e l’intervento di presentazione del Pdl sull’adeguamento delle norme antiriciclaggio del Segretario per le Finanze Marco Gatti.

Comma 14. Progetto di legge “Regolamentazione del servizio diplomatico e consolare della Repubblica di San Marino” (presentato dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri) (II lettura)

Maria Cristina Albertini, Pdcs dà lettura della relazione unica al provvedimento reperibile al link https://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/streaming-video-consiglio/scheda17176706.html
Marco Gatti, Sds Finanze
Intervengo in sostituzione del collega agli Esteri, momentaneamente impossibilitato ad essere presente per un impegno, ma sarà quanto prima in Aula per l’esame dell’articolato. Il progetto di legge tratta di una revisione delle norme che regolano il corpo diplomatico che, per le ragioni dimensionali della Repubblica, è sicuramente importante. La Repubblica da sempre ha basato il suo sviluppo e la sua indipendenza proprio sulla capacità di tessere relazioni diplomatiche con altri Paese e di poter essere autorevole e considerata a livello internazionale. Una revisione e un rafforzamento organizzativo interno del corpo diplomatico lo hanno ritenuto importante tutti gli ultimi governi che si sono succeduti, purtroppo non si è mai riusciti ad arrivare a una riforma e oggi mi fa piacere che Segreteria abbia portato a questo intervento. Con il provvedimento inoltre arriva finalmente una stabilizzazione definitiva per figure che lavorano da anni e sono ancora in stato di precarietà.
Luca Beccari, Sds Affari Esteri
E’ un intervento atteso da almeno dieci anni. Tra le novità introdotte: con la riforma si prevede un maggiore turn over delle assegnazioni. La mancanza di rotazione fa sì infatti che si stratifichino assegnamenti negli anni e si sedimentino su una giurisdizione, creando da una parte uno scollamento dalle attività centrali e dall’altra anche un appiattimento delle relazione con quello Stato. La rotazione è un elemento fondamentale per garantire crescita, sviluppo e continuo aggiornamento all’interno del nostro corpo diplomatico e anche per garantire percorsi di carriera. Le famose ‘caselle bloccate’ impediscono o rallentano alle nuove leve i loro percorsi di formazione e progressione di carriera. La rotazione e la progressione di carriera con criteri maggiormente oggettivi dunque ci permettono anche di dare più garanzie a chi entra nel corpo diplomatico e ha la leggittima aspettativa di vedere davanti a se un percorso lineare, fatto di impegno ma anche di regole certe che garantiscano percorsi uniformi.

La riforma porta avanti anche la normalizzazione di una serie di rapporti dentro il Dipartimento, con diplomatici di carriera ma che, per effetto dell’appartenenza al corpo diplomatico, non sono mai entrati nel regime di stabilizzazione della Pa e sono rimasti gli unici precari nella sfera del pubblico. E’ un intervento che andava corretto da tempo. E qui rivolgo una critica pesante all’amministrazione che non ha voluto negli anni ricomprendere ciò che si doveva fare da tempo. E finalmente con questa legge andiamo a sanare situazioni di persone che sono anche capi-missione da 15 anni e non hanno ancora avuto una stabilizzazione E’ inoltre una riforma che non genererà nuovi costi perché si basa sul principio: ogni nuova spesa è compensata dalla riduzione di altre spese.
Altro tema che verrà dibattuto, come è avvenuto in commissione è quello della figura dell’inviato straordinario, è una diversa attribuzione del ruolo di rappresentanza diplomatica non di carriera che serve e con questa fornula viene legata a una specifica missione e a uno specifico compito e non lasciato a genericità. Un tipo di incarico che in passato- ahimè- ha portato anche a distorsioni, dobbiamo continuare a servirci di tale figure, ma in modo ben determinato.
Lorenzo Bugli, Pdcs
E’ un pld veramente importante, se ne parla da 10 anni. I servizi diplomatici ci caratterizzano da 7 secoli di storia e sono il fondamento della nostra Repubblica. I rapporti diplomatici e consolari sono nostra ricchezza, bene quindi dettare regole nuove, anche di chiarezza, per affrontare le nuove sfide dei rapporti internazionali. E pensiamo al traguardo dell’accordo Ue e a quanto sarà importante rafforzare i rapporti con tutti i paesi dell’Ue e con Bruxelles. Si interviene poi sui gradi di carriera- passano da 4 a 5- con la definizione di tutti quegli aspetti burocratici interni alla carriera. E’ uno dei Pdl più importanti di questa legislatura, getterà le basi per affrontare in modo qualitativamente migliore le sfide del Paese e anche il controllo delle attività diplomatiche e consolari, evitando distorsioni avvenute in passato. Sarò favorevole al Pdl.
Alessandro Bevitori, Libera
In qualità di membro della Commissione esteri abbiamo già sviluppato questo articolato in modo assolutamente collaborativo e costruttivo per dare un contributo a migliorare un Pdl che è da tempo che si necessitava. Ben venga si vada a regolamentare la carriera diplomatica del nostro corpo. San Marino ha per vocazione nella politica estera un asset che non possiamo lasciare indietro. Ci sarà favore e supporto anche da parte nostra forza politica.
Paolo Rondelli, Rete
Arriva finalmente in seconda lettura un Pdl di cui personalmente sono molto contento. Per anni ho fatto parte del corpo diplomatico sammariense e ho potuto apprezzare il valore che può esprimere per la tenuta, la promozione e la valorizzazione del nostro Stato. Finalmente con questa legge si vanno a chiarire la distinzione del ruolo del funzionario diplomatico, di carriera, o dell’agente diplomatico con nomina che arriva non per concorso, ma da altro inquadramento.
Ci sono alcuni aspetti premianti della legge: chiarezza sulla retribuzione, delineazione delle sedi strategiche della nostra politica estera. In commissione è stata aggiunta la sede di Parigi. Sono soddisfatto poi che ‘finalmente’ arrivi la stabilizzazione di alcuni funzionari diplomatici, dopo quasi 20 anni di precariato, per persone che hanno dato un grande contributo alla diplomazia sammarinese. Sono a ringraziare chi nella commissione consiliare Esteri- da me presieduta- ha contribuito alla discussione, apportando emendamenti e trovando formulazioni condivise. Si è arrivati a una buona sintesi che risponde al mometo e si pone in una prospettiva operativa nel campo della politica estera per San Marino. E’ una buona base per il futuro, sarà normale un ‘assestamento’ nella prossima decade, perché la diplomazia è un ambito estremamente dinamico e deve tenere conto di tanti aspetti e delle regolamentazioni.
Siamo aperti a negoziazioni importanti con l’Ue e ci stiamo aprendo sempre più a organizzazioni internazionali che si confrontano con la nostra Repubblica: anche per questo sarà sempre più necessario avere un corpo diplomatico ancora più preparato e dinamico e frequentare maggiormente le sedi estere. Nell’ultimo periodo ho avuto modo di apprezzare giovani entrati nella carriera diplomatica. A loro va il migliore augurio di questa Aula, una importante fetta di futuro del Paese è legata al loro lavoro.
Gerardo Giovagnoli, Psd
Perchè è importante questo Pdl e la discussione sul servizio diplo-consolare? Perché la proiezione di San Marino all’esterno è l’impegno più importnate della politica nazionale da 40 anni. Nel ’92 entriamo nelle Nazioni unite e l’impegno di San Marino negli organismi internazionali si è ancora più esteso, da utimo si ocnta l’ingresso Eusair- macroregione aadriatico-ionica. E a fine anno arriveremo a definire l’accordo di associazione Ue. In tutto questo, la nostra diplomazia è fondamentale. La proiezione verso l’esterno è la singola risorsa immateriale più importante della nostra Repubblica. Bene la stabiizzazione di chi lavorava da anni con merito e probabilmente bisognerà ragionare di potenziare le risorse, proprio alla luce degli impegni che ho elencato prima. Il provvedimento è un prima risposta.
Daniela Giannoni, Rete
Il corpo diplomatico ha da sempre rappresentato una risorsa importantissima, le evoluzioni degli organismi internazionali ci impongono di creare figure e ruoli sempre più professionali e preparati. Questo Pdl va a creare uno strumento unico di regolamentazione di figure diplomatiche, sia di carriera, che strategiche. Chi fa parte del nostro corpo diplomatico attendeva da tempo questo testo. Si sono stabiliti requisiti di ingresso, come precise modalità di avanzamento di carriera. Si sono create figure con lo scopo di non perdere opportunità che le esperienze maturate all’estero hanno creato, e non vanno disperse, non solo da diplomatici. L’intento è di patrimonializzare esperienze dei singoli come Paese e accedere a queste professionalità per esigenze di servizio e di formazione dei funzionari. Onore, preparazione, capacità di relazione e dialogo, dunque. La nostra Repubblica non può permettersi di essere chiusa in se stessa e non può contare sul pressapochismo, ma su una rete diplomatica preparata, seria e professionale.
Andrea Belluzzi, Sds per l’Istruzione e la Cultura
Intervengo per sottolineare l’ opportunità di questo intervento normativo che si attendeva da tempo. E ha attraversato varie legislature. Nel frattempo, la necessità di intervenire è cresciuta ed è cambiato e sono aumentati compiti e funzioni che un dipartimento, come quello degli Affari esteri e del corpo diplomatico, deve svolgere nel nostro Paese. E’ cambiato il modo di fare politica estera e internazionale. Una volta gli impegni internazionali riguardano principalmente capi di govenro e ministri degli esteri, oggi per prassi impegni sono svolti da tutti i ministeri. Ciò implica la necessità di costruire forme di coordinamento e accompagnamento a questa modalità. Ecco perché periodicamente penso debbano essere fatte riflessioni sull’adeguamento della struttura del dipartimento Affari esteri, per seguire modalià di partecipazione dello Stato a livello bilaterale e multilaterale. Occorre maggiore forza anche numerica, un investimento del settore per svolgere questo coordinamento. In ogni ministero, in altri Paesi, c’è un responsabile di politica estera, noi non ce lo possiamo permettere? In capo alla politica estera deve rimanere il coordiamento e occorre quindi un investimento in risorse umane, in ristrutturazione e occorre far crescere e contaminare tutta la nostra amministrazine di questo aspetto. Un intervento di questo tipo non sarà certo l’ultimo, ma può essere occasione di riflessione periodica in parlamento di come evolve la modalità di fare politica estera del nostro stato e del contesto internazionale.
Alessandro Scarano, Pdcs
Un piccolo Stato come il nostro ha basato il suo sviluppo sulle sua capacità di intessere relazioni, le necessità al contempo sono mutate nel corso degli anni, con dossier sempre più complessi e una richiesta competenze sempre maggiori. Pensiamo all’accordo Ue che tutto il corpo diplomatico e lo staff della Segreteria stanno portando avanti. Fondamentale risulta quindi avereuna struttura dinamica, sempre all’altezza e prioritario è avere un corpo diplomatico di alto profilo, sia a livello qualitativo che quantitativo. Il Pdl portato oggi in Aula va proprio in questa direzione. Vengono apportate migliorie e integrazioni. Sottolineo il clima collaborativo registrato in Commissione esteri durante la discussione ed l’esame dell’articolato.
Marica Montemaggi, Libera
Oggi sappiamo bene quanto sia importante la politica estera e i soggetti che parlano per il nostro Paese all’estero, fondamentale è avere e dare importanza a quella che è una responssbilità vera e propria, quella di portare una posizione, condividere e coaudiuvare sedi e presenze all’estere. Il corpo diplomatico da sempre è considerato un po’ di elite e autoreferenziale, oggi abbiamo la possibilità di andare a vedere funzioni e modalità di accesso alla carriera diplomatica. In commissione si è avuto un confronto sulla possibilità di allargare l’accesso alla carriera diplomatica. Dare la possibilità e definizione di ambasciatore a disposizione per chi ha ricoperto per almeno 8 anni una attività istituzionale deve essere visto come un vantaggio e prestigio per noi, ma non deve essere distorto. Altro elemento utile: a limitare l’aurea di autoreferenzialità è la rotazione degli incarichi, diventa imprescindibile fare esperienza, facendo rotazioni. E’ un passo da vedere in modo positivo e deve essere premiante la possibilità di partecipare anche a contesti internazionali.In commissione il confronto è stato propositivo e collaborativo, speriamo ci possa portare alla redazione di una buona legge.
Nicola Renzi, Rf
La legge preesistente aveva maglie molto larghe, per cui era necessario stabilire con più precisione alcune questioni. Noi in commissione non abbiamo avuto atteggiamento ostativo, anzi siamo stati collaborativi il più possibile. L’impostazione della Segreteria era di non stravolegere lo status quo, si poteva osare un po’ di più, poco male. I punti qualificanti o con cui deve fare i conti questa legge: ci sono principi sacrosanti. Chi può essere contrario al principio della rotazione? Questo si scontra inevitabilmente con la realtà e con i numeri che abbiamo. Sono enucleati principi e poi sotto ci sono deroghe nella legge.
Il movimento Rete oggi è disposto ad accettare diplomatici anche non di carriera? Io da sempre sono convinto che bisogna fare conti con realtà. Poi c’è un articolo che creerà difficoltà, non fosse approvato sarebbe migliorativo. E’ quello dell’utilizzo del passaporto diplomatico, dove si stabilisce che consoli non di carriera non possano utilizzare il passaporto diplomatico, ma solo il passaporto di servizio. Il combinato di questo aspetto innovativo, con il fatto che si stabilisca che consoli già in carica prima dell’entrata in vigore della legge lo conservino, creerà nel corpo consolare consoli con passaporto diplomatico e consoli con passaporti di servizio, una complicazione che rende poco credibile nostro paese. Ultima cosa, ricordo sempre lo stupore di tanti rappresentanti di altri Paesi e n. 1 di diplomazie estere quando sentitvano i numeri su cui noi possiamo contare. E’ una nostra caratteristica: noi facciamo quotidianamente il gioco diplomatico che fanno i grandi, piccoli e medi Paesi, le relazioni sono nelle mani del nostro corpo diplomatico e consolare.
Matteo Ciacci, Libera
Dietro i lustro di diplomatici, c’è anche chi ha abusato di questa possibilità che dà il nostro paese e su questo una riflessione deve essere fatta. Gli strumenti introdotti da questa legge consentono di evitare tali distorsioni: ci può essere la rotazione, la revoca del’incarica, la crescita di carriera ..le leve ci sono tutte, ora bisogna metterle in pratica. Il corpo diplomatico ha ruolo di supporto anche a chi ha incarichi istituzionali, mi piace il principio che chi ha ricoperto per anni ruoli istituzionali possa dare il suo contributo, sempre senza abusi. E’ corretto intervenire sul corpo diplomatico e cercare di far crescere sempre di più sedi e il dipartimento Esteri, benissimo, verranno sempre più intensificati i rapporti con altri Stati, avremo la sfida dell’accordo Ue, tutti crescono. Però facciamo una riflessione anche di quello che possiamo essere noi, consiglieri della Repubblica, che spesso andiamo in Consiglio Europa, Osce, Pam, Interparlamentare..siao impegnati in attività che devono essere riconosciute. Siamo anche noi ‘diplomatici’ infatti quando andiamo in organismi internazionali, ma sul nostro riconoscimento non ci concentriamo. Auspico che una riflessione in ambito istituzionnale si possa fare su questo.
Alice Mina, Pdcs
Il pdl rappresenta uno degli elementi fondanti della nostra politica estera, una revisione necessaria in considerazione delle mutate esigenze della politica sammarinese. Nel progetto si realizza la volontà di rendere la norma più completa e rigorosa per giungere a una migliore definizione del corpo diplomatico e per meglio affrontare le sfide che attendono il Paese. La definizione dell’Accordo di Associazione: sono necessarie risorse per supportare questo percorso, il lavoro sarà impegnativo e richiederò interventi per valorizzare le risorse esistenti e prevedere ulteriori arruolamenti nel corpo diplomatico e consolare. Non mi dilungo, ci sarà tempo per approfondire i singoli articoli. Riprendo la conclusione del consigliere Ciacci, che ha posto il tema della formazione del ruolo di consigliere: è un tema importante che ha necessità di condivisione, perché impone la sfida sul futuro ed è un sollecito che faccio anche io in Aula, è importante affrontarlo insieme.
Oscar Mina, Pdcs
Questo Pdl rappresenta un’effettiva esigenza di rinnovamento, proprio per il ruolo strategico del nostro settore diplomatico, visto le mutate condizioni di politica estera in questo periodo, in ambito biltareale e multilaterale. L’identificazione del rapporto con l’Ue e con l’Italia rappresenta uno dei punti prioritari per rinnovare la cooperazione. E aggiornare le norme diventa indispensabile anche per armonizzare la carriera diplomatica e definre le varie sedi dislocate all’estero, così come definire i requisiti per l’ingresso nella carriera e l’avanzamento di carriera, i criteri di nomina e revoca degli agenti non appartenenti alla carriera, le retribuzioni…sono tutti aspetti che avevano necessità di essere regolamentati in virtù del ruolo che riveste la diplomazia. Il Pdl pone le basi per consolidare sempre di più la struttura diplomatica in genere, qualificando ulteriormente tutte le relazioni internazionali, in tutte le sedi, diplomatico, consolare e istituziale. Una riforma necessaria e non più rinviabile. Sarà opportuna la condivisione, come instaurata in commissione.
Gaetano Troina, Dml
Sicuramente si tratta di una normativa che era necessaria per dare una regolamentazione precisa e puntuale di un ambito che richiedeva l’attenzione della politica. Condivido i concetti espressi da coloro che mi hanno preceduto. Il corpo diplomatico e consolare, insieme alle più alte istituzioni dela Repubblica, portano la visione di San Marino nel mondo, di qui l’importanza che chi ricopre questi ruolo possa farlo nelle migliori condizioni possibili e con la giusta professionalità. I nostri diplomaici devono rapportarsi infatti con personale diplomatico di altissimo livello di altri Stati. Esprimiamo come partito parere favorevole al Pdl. Ci sono soltanto un paio di passaggi che avremmo preferito approfondire maggioramente, ma in generale il testo risponde all’esigenza di intervenire in modo adeguato e completo.
Michele Muratori, Libera
E’ materia di vitale importanza per il nostro presente e futuro, le relazioni bilaterali e multilaterali sono fondamentali, soprattutto per un paese dalle dimensioni ridotte come le nostre. Noi abbiamo grandi potenzialità negli organismi internazionali e anche con la diplomazia messa in capo in tutti questi anni: il ruolo di San Marino è ampiamente riconosciuto negli organismi internazionali. Creare una regolamentazione e implementazione di questa istituzione della diplomazia è quanto mai opportuno. Da parte nostra c’è interesse a questo Pdl, è un passaggio importante per il futuro delle relazioni internazionali, in vista del possibile- a quello che si sente dire- accordo di associazione con l’Ue.

Denise Bronzetti, Gruppo misto -Mis
La gestazione lunga del Pdl non stupisce. Difficile considerare un appartenente alla carriera diplomatica alla stregua di un altro dipendente pubblico, il ruolo e le responsabilità lo indicano chiaramente. Si è già detto dell’importanza di questa materia per una Repubblica piccola come la nostra. Bene ha fatto la Segreteria Esteri a normare più compiutamente anche i doveri di chi decide di intraprendere questa carriera estremamente delicata. Si chiede a chi la intraprende non solo il possesso di determinati requisiti, comei titoli di studio. A differenza di quanto non succedeva anni addietro, si chiede infatti di non vedersi stabilmente occupato solo all’interno del Dipartimento Affari esteri, ma di espletare un ruolo soprattutto al di fuori del nostro confine, perchè è quello di cui oggi c’è più necessità del passato, non solo in previsione di accordo Associazione Ue, anche alla luce dei moltissimi accordi che San Marino sta siglando con vari Stati del mondo, e visto la grande mobilità dei nostri cittadini rispetto anni fa. La stessa delicatezza si esplica nel momento in cui partono le relazioni con altri Stati. Credo sia necessario e opportuno, come è stato inserito, considerare figure diplo,atiche persone che a vario titolo possono avere legami particolari con San Marino, prestando sempre particolare attenzione. Sostegno a questo provvedimento da parte mia.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Finalmente arriva questo Pdl in seconda lettura. Da diverse legislature si cercava di dare una rinnovata visione alla diplomazia, si voleva rinnovare la normativa per dare una definizione più ammodernata, anche alla luce di quanto capitato per certi soggetti che hanno abusato del loro ruolo in passato e fecero scalpore. I progetti di legge degli ultimi governi arrivavano però in prima lettura, poi i governi cadevano e così si doveva iniziare un nuovo iter. Credo ci sia stata da parte del Segretario Beccari la volontà di non buttare quanto fatto e di cercare piuttosto un ammodernamento. A parte il clima ottimale in cui si è lavorato in Commissione, sento che qualcuno ha voluto fare il simpatico sull’evoluzione di Rete. Consigliere Renzi, si deve guardare a quanto dicevano miei colleghi in passato come al frutto di un disagio per la macchia che alcuni personaggi avevano portato a San Marino, Se poi si vuole dire che Rete ha avuto una evoluzione, certo, come in tutti i Pdl in cui non si può sempre dire ‘no’, anche noi abbiamo fatto una evoluzione. Le distorsioni di un tempo non ci sono più e questo Pdl prevede anche questo. Il presente è un progetto di legge che garantisce una evoluzione e novità all’interno della diplomazia sammarinese. Evidenzio l’articolo 31, quello sulle stabiizzazioni, riitengo sia una delle parti migliori della legge, per quelle persone che per anni hanno lavorato al Dipartimeto Esteri e si sempre prodigate nei negoziati senza colpo ferire. Questo Pdl è servito a noi di Rete per fare riflessioni e portarle in Commissione Esteri. Qualsiasi governo ha poi il dovere di fare monitoraggio sulla normativa.
Morganti Giuseppe Maria, Libera
Questo Pdl rientra nella nostra disponibilità e continuiamo a sostenerlo, è assolutamente necessario per avere una chiara composizione di tutto il corpo diplomatico che sta assumendo nel tempo una valenza strategica. Abbiamo sostenuto che si definiscono avanzamenti di carriera, funzioni, e sosteniamo anche noi che debba esistere una professionalizazione forte. L’80-90% del pdl ragiona in questi termini e noi lo sosteniamo. Le uniche preoccupazioni sorte, e in parte accolte in discussione in commissione, erano legate al fatto che potessero svolgere alcuni ruoli anche persone non di carriera, ma che potevano avere acquisito competenze e posizioni tali da rappresentare bene l’interesse dello Stato. Rispetto al passato, la legge limita questa possibiltà solo agli ambasciatori a disposizione, escludendo rischi per situazioni spiacevoli che si sono verificate in passato. Il Pdl interviene seriamente anche su queste problematiche e credo le possa risolvere in modo definitivo. Due elementi che possono ancora essere migliorati sono quelli di una valutazione attenta delle qualità di chi deve rappresentare lo Stato, anche non solo legate alla carriera, e della possibiltà di sviluppare esperienze al di là di quella scolastica.
Francesco Mussoni, Pdcs

Sfatiamo una maledizine, con questo Pdl doveva cadere governoo, dato che con questa legge sono caduti tre governi…a parte le battute, il dibatitto testimonia la condivisione e anche il lavoro svolto dalla Segreteria dentro e fuori la comnissione per realizzare un testo importante. L’obiettivo è centrato dal punto di visto politico e istituzionale, è doverorso rimarcarlo. Si pone da legge per addetti ai lavori, ma ha rilevanza altissima per il Paese. Questa realtà, San Marino, che nel mondo è un puntino, grazie al suo corpo diplomatico e consolare può portare un messaggio a livello internazionale, cosa che, per le sue dimensioni, non potrebbe fare. E la rete diplomatica è una risorsa che resta al di là dei governi. Sono centrati obiettivi importanti con il Pdl nel consolidamento dell’attuale struttura adegli attuali addetti che appartengono alla struttura. Si valorizza e consolida l’attuale organizzazione e si introducono regole: requisiti di incompatibilità e di formazione per futuri appartenenti al corpo diploatico. Si distinguono sedi strategiche e non strategiche, per la prima volta si fa questo distinguo. Altro importante aspetto è la durata dei diplomatici, la rotazione delle figure nelle varie sedi. La mia lettura è che la Segreteria di Stato ha voluto strutturare maggiormente l’organizzazione delle funzioni della carriera diplomatica, delegando funzioni più politiche. E’ un segnale più importante e di cambiamento di metodo che valorizzerà il corpo diplomatico. Siamo molto soddisfatti del Pdl e ci ha fatto piacere che in Commissione si è individuato che l’esperienza politica possa essere requisito per ricoprire incarichi diplomatici. Importante poi la classificazione degli inviati straordinari, diplomatici non di carriera, per aggiungere una funzione che il governo potrà esercitare per mansioni specifiche.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri, replica
Ringrazio tutti i consiglieri intervenuti e i membri della commissione Affari esteri. Un chiarimento. Questa legge non la affrontiamo con lo spirito di risolvere una criticità. Oggi l’attività del nostro corpo diplomatico, sia quello di carriera, sia quello non di carriera, ha raggiunto un livello di professionalità tale e si è saputo evolvere e adattare alle esigenze mutevoli delle istituzioni sammarinesi in maniera eccellente. Non mettiamo mano a qualcosa che non funziona. E’ una premessa doverosa. Al di là che in pasato ci siano state distorsioni, come in tutti i settori, sono cose che non devono essere il modo con cui descriviamo un settore. Abbiamo un gruppo di diplomatici di carriera e non di carriera che ci fanno stare tranquilli sul fatto che siamo ben rappresentati nel mondo e lo dico con un minimo di cognizione di causa, per i tre anni che ho condiviso con loro. Ma questa è una legge che serve per migliorare le condizioni attraverso le quali queste persone possono esprimersi nelle loro attività perché la legge attuale è molto datata e da certi punti di vista limita le prospettive dei nostri ambasciatori e consoli. Nel dibattito non mi sembra di aver rilevato criticità tali per dire che non sia un progetto condiviso da tutti.

Il nuovo meccanismo di rotazione non è pensato per risolvere situazioni attuali, è investimeto sul futuro perché di sicuro aiuta i giovani a entrare nei meccanismi, ma è fatto perché in futuro i diplomatici siano persone preparate a ruotare nell’incarico e a farsi l’esprienza necessaria.

Comma 15. Progetto di legge “Adeguamento della legislazione nazionale alle convenzioni e agli standard internazionali in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”
Marco Gatti, Sds per il Bilancio e le Finanze

San Marino nel 2008 ha intrapreso il percorso per uscire dalla procedura rafforzata, per farlo, ha introdotto una normativa molto aggressiva volta a contrastare il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo. Per esempio, con tale normativa ciò che in altri paesi era sanzione amministrativa, da noi sono sanzioni penali. Questo percorso ha però portato all’adeguamento agli standard internazionali e ad essere valutata positivamente per uscire rapidamente dalla procedura rafforzata, per essere dichiarati compliance nelle varie verifiche antiriciclaggio, non solo sulla normativa, ma anche sull’applicazione della normativa. Quando parliamo di fenomeni distorsivi che si verificano in tuti i paesi, dobbiamo essere consapevoli che nei meccanismi di contrasto e tutela, soprattutto le misure di contrasto e finanziamento al terrorismo, siamo ai massimi livelli, siamo ai primissimi posti a livello internazionale. Non significa che dobbiamo abbassare la guardia e rilassarci. Per l’evoluzione del crimine, le pratiche al suo contrasto hanno necessità di evolversi. In questo senso il Moneyval del Consiglio d’Europa ha richiesto agli Stati di andare all’adozione della ‘5^ direttiva europea che chiede adeguamenti alle normative dei paesi. Questa norma introduce tali richieste che che arrivano dall’ambito europeo e interviene anche per allinearci sotto il profilo sanzionatorio a norme di altri Stati anche con elementi innovativi e qualificanti su come è meglio strutturarsi per far sì che i dati generati dall’attività di adeguata verifica di banche e soggetti tenuti a farla, rispetto all’attività a rischio riciclaggio, possono diventare informazioni fruibili nel sistema del controllo, a fini del contrasto. Questo cercando al tempo stesso di liberare sempre più attività economiche che devono fare economia da impegni burocratici gravanti utilizzando l’informatica. L’idea che nasce nel Pdl è di iniziare a intravvedere in Aif il soggetto che possa diventare il punto in cui sono detenuti tutti i dati raccolti delle adeguate verifiche e che possa poi distribuirli ai soggetti designati e alle parti di interesse. Il registro unico dei titolari effettivi si propone di portarlo in Aif e renderlo accessibile a chi ne ha diritto. E’ un progetto aperto a una serie di approfondimenti e migliorie. Con la Segreteria sono stati fatti confronti con ordini professionali, uffici, autorità e sistema bancario. Il pdl ha recepito alcuni suggerimenti arrivati a abbiamo deciso di depositarlo in prima lettura per avere un testo e per fare poi un secondo giro di confronto. Ci sono sicuramente spazi di lavoro per migliorarlo. Noi purtroppo viviamo male l’attività di antiriciclaggio nel settore economico, abbiamo paura, ma non dobbiamo averla, deve averla invece chi fa riciclaggio.

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