NEWS:

Ema: “Ragionevole somministrare la quarta dose agli immunodepressi”

L'Agenzia europea del farmaco spiega che "attualmente non ci sono prove della necessità di una quarta dose nella popolazione generale". E avverte: "Richiami a brevi intervalli possono ridurre gli anticorpi"

Pubblicato:18-01-2022 17:39
Ultimo aggiornamento:19-01-2022 09:02

vaccino_coronavirus
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “L’Ema non ha ancora visto i dati sulla quarta dose e attualmente non ci sono prove della necessità di una quarta dose nella popolazione generale“. Lo ha dichiarato il responsabile per i vaccini dell’Agenzia europea del farmaco, Marco Cavaleri, nel corso dell’incontro video con la stampa. Il dirigente dell’Ema ha aggiunto che “nelle persone con sistema immunitario gravemente indebolito, che hanno ricevuto tre dosi di vaccino, sarebbe invece ragionevole che le autorità sanitarie pubbliche prendessero in considerazione la somministrazione di una quarta dose di vaccino anti Covid-19″.

LEGGI ANCHE: Brutte notizie da Israele: “Quarta dose poco efficace contro Omicron”


Sottolineando che “le autorità di regolamentazione globali hanno convenuto che la somministrazione di più dosi di richiamo a brevi intervalli di vaccino anti Covid-19 non sarebbe sostenibile a lungo termine“, Cavaleri ha precisato che “la somministrazione ripetuta di dosi booster con intervalli molto brevi potrebbe ridurre il livello di anticorpi che possono essere prodotti ad ogni somministrazione”.


LEGGI ANCHE: Oms: “La pandemia Covid non è finita, arriveranno nuove varianti”

Il responsabile per i vaccini dell’Ema ha poi spiegato che “in futuro, se risultasse necessario vaccinare nuovamente, il vaccino anti Covid-19 potrebbe essere offerto all’arrivo della stagione fredda, come avviene per l’influenza. Questo aumenterebbe la risposta anticorpale nel momento in cui ne abbiamo più bisogno”. Cavaleri ha infine voluto rassicurare le donne incinte che ricevono la somministrazione del vaccino anti coronavirus, spiegando che “una revisione degli studi scientifici dell’Ema non ha riscontrato alcun segno di un aumento del rischio di complicanze di gravidanza, aborti spontanei, nascite pretermine o effetti avversi nei bambini non ancora nati dopo la vaccinazione con i vaccini a mRna”, ha concluso.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it