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“Aiutateci”, e Conte stavolta dimentica il ‘marchese del grillo’

Il discorso del premier per chiedere la fiducia alla Camera ha messo d'accordo tutta la maggioranza perché questa volta, dicono, "ha aperto, ha chiesto aiuto a tutti i volenterosi"

Pubblicato:18-01-2021 16:59
Ultimo aggiornamento:18-01-2021 16:59

conte esterni della camera
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ROMA – Un discorso di 58 minuti apprezzato da tutta la maggioranza, dal Pd al M5S fino a Leu. Oggi il premier Giuseppe Conte è sceso nell’aula della Camera dei deputati per chiedere la fiducia dopo la rottura di Matteo Renzi, leader di Italia Viva. “Conte ha fatto un bell’intervento, alto, non si è fatto prendere dalla voglia di litigare a muso duro”, dicono diversi parlamentari della maggioranza. Soprattutto, sottolineano, “stavolta non ha parlato da ‘marchese del grillo’… quello che diceva sempre ‘Io so io e voi non contate…’ No, stavolta ha aperto, ha chiesto aiuto a tutti i volenterosi”. Ma nel Pd c’è anche chi definisce l’intervento di Conte come un “Andreotti minore, sotto le aspettative, da piccolo cabotaggio”.

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E comunque, chi si aspettava parole dure contro Renzi, magari come quelle usate contro Matteo Salvini, leader della Lega, quando decise di far finire il Conte 1, è rimasto deluso. Conte nemmeno lo ha citato Renzi, in un solo passaggio si è riferito al partitino del senatore fiorentino: “Al culmine di alcune settimane di attacchi anche mediatici molto aspri, a volte anche scomposti, alcuni esponenti di Italia Viva hanno anticipato e poi confermato di volersi smarcare da questo percorso comune”. Alcuni esponenti di Italia viva, ha detto, e basta. Precisando però che la porta per Renzi resta chiusa, perché la crisi “ha ferito la compagine di governo ma più di tutto ha provocato profondo sgomento nel Paese“.


Arrivati a questo punto, ha sottolineato Conte, “non si può cancellare quel che è accaduto o pensare di poter recuperare quel clima di fiducia e quel senso di affidamento che sono condizioni imprescindibili per poter lavorare, tutti insieme, nell’interesse del Paese. Adesso si volta pagina”. Ma questo non significa sbarrare le porte ai “singoli di Italia Viva”, come sottolineano parlamentari della maggioranza: “Perché adesso la gran parte di loro- spiega un deputato Dem- si troverà all’opposizione, a fianco di Meloni e Salvini… posizione non facile. Quanto dureranno?”. Questa la scommessa, e la sfida, lanciata oggi dal premier Conte. Se fiducia sarà -ampia alla Camera, relativa al Senato- nei prossimi giorni si comincerà subito a trattare su come allargare la compagine, ai centristi certo, ma con un occhio anche ai gruppi di Renzi che tra non molto potrebbero implodere.

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Stasera arriverà il voto di fiducia alla Camera che, stando alle voci raccolte, dovrebbe toccare quota 318, maggioranza assoluta. Domani la partita più difficile al Senato, dove la maggioranza ha sempre avuto pochi voti di scarto. Lì Italia Viva conta su 18 senatori che se dovessero aggiungersi all’opposizione di centrodestra potrebbero affossare il Conte 2. Ma Renzi ha detto e ridetto che il suo gruppo si asterrà, in questo modo abbassando il quorum. Al momento, riferiscono fonti di maggioranza che stanno aggiornando l’elenco, “con Conte ci sono tra i 154 e i 156 favorevoli, ma siamo fiduciosi, all’ultimo momento ne potrebbero arrivare altri”.

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