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In Uganda Museveni rieletto presidente, denunciate irregolarità

L'oppositore Bobi Wine rende noto che lui e sua moglie si trovano in sostanziale stato d'arresto

Pubblicato:18-01-2021 11:31
Ultimo aggiornamento:18-01-2021 11:53
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ROMA – In Uganda oltre 1.200 seggi elettorali sarebbero stati esclusi dal conteggio della Commissione elettorale che ha decretato con il 58,6 per cento delle preferenze la riconferma del presidente Yosewi Museveni, al potere dal 1986. A denunciarlo il quotidiano locale Daily Monitor, che ha pubblicato oggi un’analisi degli esiti del voto comunicati ieri dal presidente dell’organismo elettorale, Simon Byabakama. Stando ai risultati ufficiali, le consultazioni hanno visto una vittoria di Museveni, che si è aggiudicato il suo sesto mandato consecutivo. Il principale rivale del capo di Stato, l’ex star della musica ugandese Robert Kyagulanyi, più noto come Bobi Wine, ha invece ottenuto il 38,4 per cento dei voti. Secondo i cronisti del Monitor, però, nei risultati non sarebbero stati inseriti almeno 1.257 seggi. Nel distretto di Wakiso, quello cioe’ che comprende l’area metropolitana della capitale Kampala, dove Wine e’ arrivato a ottenere anche il 75 per cento dei voti, non sarebbero stati considerati 257 uffici su 1.434, circa un settimo del totale. L’annuncio dei risultati del voto e’ stato accolto da proteste da parte dei sostenitori di Wine, soprattutto nella zona della capitale e nella citta’ di Masaka, nel sud-est. Negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine almeno due persone hanno perso la vita. Continuano intanto le denunce di frodi del leader dell’opposizione, che da venerdi’ lamenta la presenza di un cordone militare davanti alla sua abitazione. Wine, che si era candidato per la Nation Unity Platform (Nup), dice che lui e sua moglie si trovano in un sostanziale stato di arresto e che tutte le persone che cercano di avvicinarsi alla sua residenza, tra le quali il parlamentare del suo partito Zaake Francis, vengono respinte con violenza dalle forze di sicurezza.

Lo staff della Nup ha inoltre denunciato un raid della polizia negli uffici dove suoi esponenti stavano iniziando a raccogliere il materiale necessario per presentare ricorso contro l’esito del voto. Il governo dell’Uganda, che ha negato ogni accusa di frode, ha ristabilito oggi l’utilizzo della rete internet dopo cinque giorni di blocco. Resta ancora interdetto l’uso dei social media. 


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