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Al Teatro comunale di Bologna “Ratto” blindato, metal detector all’ingresso

La Prefettura nuove e urgenti misure di sicurezza, che toccheranno anche ad altri spettacoli considerati 'sensibili'

Pubblicato:18-01-2017 16:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:48

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BOLOGNA – “Vedrete il deserto, in scena ci sarà la sabbia vera”, dice il sovrintendente del Teatro comunale di Bologna, Nicola Sani, oggi in conferenza stampa per la ‘prima’ del “Ratto dal serraglio” in programma il 20 gennaio (si teme un nuovo sciopero del personale, la trattativa sugli esuberi è partita poco dopo le 14). Per la ‘prima’ e per le quattro recite successive, di sicuro, gli spettatori troveranno un Comunale ‘blindato’. La direzione del Teatro ha infatti concordato con la Prefettura nuove e urgenti misure di sicurezza, a partire dal metal detector all’ingresso. La stessa sorte toccherà ai successivi spettacoli in cartellone considerati ‘sensibili’, come il Turco in Italia di Rossini. “Invitiamo il pubblico ad arrivare in sala in anticipo, questa volta servirà più tempo del solito per entrare alla luce delle misure di sicurezza assunte d’accordo con la Prefettura, anche per le prossime recite”, spiega Sani in conferenza stampa al Teatro oggi, facendo riferimento appunto anche alla prossima opera di Rossini.

Nicola Sani

“C’è il rischio che la gente abbia paura in sala? Il terrorismo può colpire anche alla proiezione di un film di Vanzina, o camminando per strada; noi incrementiamo la sicurezza ai varchi”, osserva ancora il sovrintendente. Il Ratto di Mozart nella regia di Martin Kusej (a Bologna è ripresa da Herbert Stoeger), che apre la stagione bolognese sciopero delle maestranze permettendo, è già finito nella bufera per l’allestimento nel deserto mediorientale con chiari riferimenti all’Isis e alle sue bandiere nere. Rispetto alle censure al debutto nel 2015 ad Aix-en-Provence, al Comunale sono state mantenute le scene più cruente a partire dalle decapitazioni finali.

di Luca Donigaglia, giornalista professionista


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