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AR-NCD-M5S: a rischio 240 milioni di finanziamenti europei per per fibra ottica rurale

Pubblicato:18-01-2016 11:55
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:48

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20090644 - POL - G8 MINISTRI DEGLI ESTERI: PREPARATIVI. Il Palazzo sede della Presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia, dove da domani si svolgerà il G8 dei ministri degli esteri. ANDREA LASORTE/ANSA/

TRIESTE – “Nel silenzio generale della Giunta regionale, i 240 milioni di fondi del Piano Junker destinati per finanziare il progetto RuNe (Rural Networks) per la creazione di una rete di fibra ottica rurale transfrontaliera tra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia rischiano di andare persi“. Con queste parole i Consiglieri Roberto Revelant (AR), Alessandro Colautti (Ncd) ed Elena Bianchi (M5S) spiegano le motivazioni per cui hanno chiesto un’audizione urgente in IV Commissione del responsabile del progetto europeo RuNe e degli assessori regionali competenti, per comprendere e verificare le opportunità previste dal progetto stesso.

“La Commissione europea- spiegano i consiglieri regionali- ha approvato il progetto RuNe, volto alla creazione di una rete di fibra ottica rurale europea transfrontaliera FTTH (fiber to the home) nella macro regione formata da Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. La finalità del progetto è di garantire una copertura in fibra ottica completa che colleghi ogni singola abitazione facente parte delle zone identificate come “aree bianche”, ovvero a fallimento di mercato. Il progetto rientra tra quelli finanziati del piano Junker e prevede la collaborazione pubblico-privato, con il controllo della Banca Mondiale, delle garanzie della Banca Europea d’Investimento (BEI) e della Commissione europea”.


“Se tutto ciò fosse confermato- proseguono- potrebbe rappresentare un’opportunità molto importante per la nostra regione per eliminare il digital divide e contribuire in questo modo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale 2020, con risorse finanziarie private già stabilite, ovvero 135 milioni di investimento e 104 milioni circa di costi operativi per la sola Regione FVG e tempi certi pari a 30 mesi”.

“Sembra tuttavia- attaccano i consiglieri- che il termine ultimo stabilito dalla Banca Mondiale per ricevere il benestare sia il 31 gennaio 2016 e che dopo tale data, senza comunicazioni positive da parte della nostra Regione, il progetto proseguirà nella sola Slovenia e Croazia. Abbiamo quindi richiesto un’audizione urgente in Commissione dei responsabili del progetto, per poter analizzare tutti gli aspetti e sviscerare eventuali criticità e riserve, verificando con attenzione e serietà l’opportunità per una possibile condivisione da parte della nostra Regione”.

“Ciò soprattutto- aggiungono Revelant, Colautti e Bianchi- alla luce della recente notizia che sono andate deserte le gare di appalto per la realizzazione delle reti wireless in Carnia, che dimostra lo scarso interesse degli operatori privati a investire nelle reti digitali nelle zone a fallimento di mercato, anche in considerazione che questa tecnologia non garantirebbe gli obiettivi UE2020 di copertura totale della popolazione a 30Mbit/s e di attivazione del 50% dei cittadini di servizi a 100Mbit/s, raggiungibili invece con la fibra connessa alla rete ERMES già realizzata, ma fino a oggi inutilizzabile dai cittadini.”

“Ci auguriamo- concludono- di avere tutte le risposte da questa audizione per valutare l’operato e le intenzioni della Giunta regionale e vigileremo affinchè i nostri territori svantaggiati e i loro cittadini non perdano l’opportunità, se effettivamente tale, di passare dal 100% allo 0% di digital divide, consentendo finalmente ai territori più vulnerabili di avere l’acceso a Internet veloce“.

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