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Report del Consiglio Grande e Generale, seduta del 14 dicembre

Pubblicato:17-12-2021 17:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2021 17:48

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L’ultimo decreto Covid, le misure anti-contagio sulla scuola, i timori per la carenza di dosi ‘Pfizer’ , ma anche le polemiche sul ritiro della delegazione in partenza per l’Expo di Dubai sono al centro del dibattito consiliare, in comma comunicazioni, di questa mattina. Si apre oggi infatti una nuova sessione del Consiglio Grande e Generale, dopo la conclusione di quella precedente, avvenuta solo ieri notte, quando è proseguito il dibattito sulla relazione della Commissione d’inchiesta sulle crisi bancarie.
In mattinata l’Aula quindi torna a riunirsi, con un’ora di ritardo, e in apertura viene richiesto un confronto tra i Capigruppo sulla proposta, avanzata da Libera, di inserire all’ordine del giorno l’ultimo ‘decreto covid’, il n. 197 del 7 dicembre 2021. Malgrado l’accordo unanime dell’ufficio di Presidenza però, al momento del voto, la richiesta di anticipare la ratifica del decreto viene respinta dall’Aula. Negli interventi l’episodio viene stigmatizzato a più riprese a livello bipartisan. I lavori sono infine sospesi e riprenderanno nella giornata di domani.
Di seguito l’estratto degli interventi della mattina.
Comma n.1 Comunicazioni
Marica Montemaggi, Libera
Dispiace non vi sia stata possibilità di inserire il ‘Decreto covid’ nell’odg, come richiesto anche da Libera. E’ una situazione di cui non possiamo non parlare. Mi voglio oggi soffermare sulla decisione presa per la scuola. Riteniamo che il diritto all’istruzione sia uno dei diritti fondamentali da preservare ma, in una situazione emergenziale, ancora una volta, tra tutte le decisioni possibili, dopo che abbiamo tenuto aperto in modo indiscriminato ogni cosa, l’unica cosa che chiude di nuovo e si ritrova in Dad è la scuola. Non è una critica al Segretario di Stato per l’Istruzione in particolare, credo questa decisione sia stata più subita che dettata. Oggi torniamo alla ‘Didattica a distanza’ e diciamo ai nostri ragazzi che non è cambiato nulla rispetto un anno fa e si torna a creare disagio alle famiglie, perché purtroppo il sistema di tracciamento tamponi è in sofferenza.
E’ comprensibile ci sia stata crescita esponenziale dei casi e che ci siano nelle scuole i principali numeri, se non altro per i tamponi per i tracciamenti la difficoltà cresce. Siamo comprensivi a dire ‘era alla prima o alla seconda ondata’ , ma signori, siamo alle quarta ondata e abbiamo una scuola che si deve fermare perché la macchina dei tamponi non è stata organizzata a dovere. Il governo ogni volta giustifica dicendo ‘ ma come? vista la situazione fate queste domande?’. Si io voglio sottolineare il diritto all’istruzione. Stiamo ravvisando grossi problemi per la socialità dei nostri ragazzi, poi non diamo dati e ci piangiamo addosso sulle conseguenze psicologiche delle restrizioni. C’erano tutte le possibilità di gestire in altro modo. E’ una sconfitta arrivare all’ultima settimana e dire ‘chiudiamo prima’, ma soprattutto dover tornare alla Dad perché non si è saputo organizzare la macchina dei tamponi, è inaccettabile.
Michele Muratori, Libera
Dispiace che oggi il tentativo avanzato da Libera di inserire il comma in questione sul decreto Covid, appoggiato dalla larga maggioranza dell’Aula, sia stato respinto. Scelte legittime, ma dispiace perché era un decreto fondamentale per la gestione dell’emergenza sanitaria, è una fase delicata per via dei contagi e del turismo, visto l’alta affluenza in centro per il Natale delle meraviglie, andava a legiferare tutto e a definire come si poteva intervenire, per evitare il continuo dei contagi. Abbiamo un decreto che deve definire le chiusure di Natale e lo andremo a discutere a gennaio, è un po’ un controsenso. E stigmatizzo anche l’atteggiamento del congresso di Stato sulle decretazioni relative alle limitazioni covid. E’ ormai normale pubblicarle poche ore dopo l’ufficio di presidenza. Mi pare ci sia la volontà di allungare il brodo il più possibile. Oggi ci prendevamo l’impegno di discutere questo decreto che ha delle evidenti problematiche e potevamo presentare emendamenti per migliorarlo. Invece non possiamo discuterlo, né migliorarlo ed è una vergogna. Poi sulla chiusura anticipata delle scuole: capisco sia un momento delicato. Con un aumento di contagi sensibile, ma parlare continuamente di emergenza sanitaria, considerando che siamo ormai alla 4^ e 5^ ondata, ogni volta dobbiamo andare a rattoppare i buchi ed è inaccettabile. Con la chiusura delle scuole il 22 andiamo a creare disagi fortissimi ai genitori. Ci sono famiglie che non sono dipendenti pubblici, e non possono prendere le ferie quando gli capita. Poi si dovrà ricorrere ai nonni, categoria che è quella più da salvaguardare.
Emanuele Santi, Rete
E’ dovuta una replica rispetto quello che ho sentito dai due consiglieri di Libera che continuano a fare polemica sui decreti covid. Certo che governo e maggioranza non si divertono a farli. Si ascoltano le indicazioni dei tecnici del nostro ospedale, non è il governo che se li inventa, ma sono misure nell’ottica di limitare il contagio. Siamo in fase di grandissima emergenza. E’ assodato che uno dei maggiori fattori di rischio sono le scuole e se il governo recepisce queste misure è perché gli vengono forniti i dati.
I problemi che ci sono dentro l’Iss e che sono venuti fuori nell’audit sull’Iss c’erano anche prima e non ve ne siete accordi, adesso andate a fare gli esposti? Per esempio, quando c’erano acquisti impropri e una centrale acquisti che non funzionava, perché non siete intervenuti? Questi sono i ragionamenti da fare. Noi l’audit l’abbiamo fatto e a seguito di questo partiranno gli esposti. E adesso sentire da Libera che vuole fare chiarezza sull’Iss fa ridere. Dicono che sono venute fuori ‘cose nuove’ a seguito della seduta segreta, ben venga se è venuto fuori se qualcuno ha fatto vaccini Pfizer non dovuti. Ma l’audit fa emergere problemi, perché non siete andati a fondo sull’esplosione delle spese Iss quando avevate il vostro segretario alla Sanità? Sia riguardo alle misure sanitarie da adottare e sia sul far emergere le storture dovremmo fare squadra. Siamo ancora in emergenza per il covid e per la gestione Iss che anche all’interno ha molte pressioni per non cambiare nulla e a chi rema contro bisognerebbe dire che deve pagare.
Andrea Belluzzi, Sds Cultura e Istruzione
Intervengo per replicare agli interventi precedenti. Al consigliere Montemaggi: so bene quanto tenga ai temi di istruzione e scuola. E’ un tema complesso, fino oggi abbiamo gestito ogni scelta dialogando e costruendole insieme al gruppo delle emergenze sanitarie. Sono sempre scelte ponderate, fatte cercando di mediare tra elementi contrastanti tra loro. Non vi nascondo che quotidianamente rispondo a istanze di docenti che vorrebbero stare in Dad da un mese. La Dad ci ha aiutato, è indiscutibile. Ma abbiamo visto quanti danni provoca. Non nascondo di volervi ricorrere come estrema ratio, piuttosto quando posso, anticipo di un giorno le vacanze natalizie. Su scuole d’infanzia ed elementari abbiamo dovuto fare un’altra riflessione. Quando abbiamo fatto certe scelte, i positivi attivi erano 300 e abbiamo avvisato in anticipo le famiglie, con il massimo preavviso possibile, e abbiamo scelto di interrompere le lezioni per Infanzia ed Elementari giovedì 17 dicembre. Oggi supereremo probabilmente i 600 positivi attivi, e significa che dietro c’è tutta una attività di tracciamento-tamponi che sta facendo andare in tilt la nostra Sanità. Si mette in difficoltà la Sanità e le sue risorse umane. La scelta è stata quindi di interrompere adesso, per resettare la situazione sui giovanissimi, per avere poi i mesi successivi più sereni e in presenza. So che interrompendo la scuola, in famiglia le cose si complicano, assolutamente. Ma è un contributo in questo momento necessario per gestire le criticità. Non è stata una scelta a cuore leggero. Quando abbiamo preso la decisione, in un plesso su cinque classi ne avevamo una sola in presenza, altre 4 in quarantena (anche per la scelta di limitarsi a un solo tampone sui bambini e favorire piuttosto la quarantena delle classi).
Federico Pedini Amati, Sds Turismo
Cambio discorso per un attimo. Ho l’obbligo di parlare di quanto accaduto a Dubai quando la delegazione istituzionale sammarinese si sarebbe dovuta recare all’Expo per il National day. Sono sconcertato soprattutto dall’atteggiamento del consigliere Zafferani. Si può dire tutto nella vita, ma di fronte a quanto accaduto a Dubai, arrivare ad usare parole offensive nei confronti del sottoscritto mi pare eccessivo. Chiaramente le croci di quanto accaduto sono del Segretario competente. Ma c’è un problema: nella delegazione ufficiale purtroppo è venuta fuori una persona positiva. C’erano già fissati incontri ad alto livello, e quando viene fuori un caso, a chiunque- e poteva capitare a chiunque- la delegazione doveva fermarsi. Perché le leggi degli Emirati Arabi prevedono che, se in quella delegazione- chiunque sia- c’è un positivo, quei signori- che siano Segretari di Stato, Capitano Reggente, i loro figli o genitori- vanno tutti in quarantena in automatico. Lo sa qual è la brutta figura fatta? E’ la polemica verso l’esterno. Gli Emirati Arabi- che non sono Chiesanuova o Cerasolo- ci hanno dato ampia disponibilità, non solo nell’accoglienza da posticipare, ma anche economica per accogliere la delegazione sammarinese. Abbiamo avuto 12 persone ospitati in tutto e per tutto dagli Emirati arabi e confermati anche in una prossima visita. Pagati da loro. Per i nove degli staff delle Segreterie – i costi di voli e camere- sono soldi già posticipati dagli Emirati Arabi per la prossima visita. Gli ospiti – moglie e figli- 17 persone in tutto, che autonomamente vanno a Dubai- hanno pagato di tasca loro. Quello sì è un importo difficile che recuperino i privati. Poi i 26 balestrieri: qui le spese erano già considerate nel bilancio del commissariato, i voli sono già stati confermati dagli Emirati per il prossimo giorno nazionale, senza spendere un euro in più. Le spese dell’hotel: riusciremo ad ospitarli nell’Expo Village. Vi invito a far rimanere le figuracce qua dentro, non a diffonderle verso l’esterno. Quando ho dovuto annullare la partenza di 70 persone perché, se no, le facevano andare in quarantena per 14 giorni negli Emirati, appena atterravano, in strutture dedicate ‘covid’. Purtroppo a Dubai abbiamo due persone con covid e altre persone in isolamento. E non potevamo mettere altre 70 persone in quarantena. Non eravamo in gita sociale, partivamo l’8 e tornavamo il 12 dicembre. Erano stati fissati incontri istituzionali. Non è un gioco. Abbiamo fermato la delegazione sicuramente perché non c’era altra possibilità, abbiamo altre date a disposizione e gli Emirati Arabi uniti ci hanno dato massima disponibilità in tutto e, devo dire, molti costi che sarebbero stati a carico nostro per due volte, sono stati invece posticipati in avanti come le prenotazioni alberghiere e i voli. E sugli alloggi dei balestrieri si farà carico Expo. Più di così non si poteva fare. E in questo momento per il covid, lo vedete anche qui, è tutto imprevedibile.
Luca Boschi, Libera
Torno alle considerazioni del consigliere Santi. Sul decreto covid, Libera in un incontro con le loro Eccellenze ha chiesto di anticipare l’esame del decreto, perché lo volevamo cassare e fare più leggero? Assolutamente no. C’è molta confusione su quel decreto, la gente non ha capito cosa può fare o meno. E poi le limitazioni per Natale le discuteremo a gennaio? Le accuse di fare terrorismo psicologico, mi permetta Santi, le rivolga a qualche gruppo di maggioranza che il giorno dopo l’emissione del decreto se ne esce con dichiarazioni per cassarlo e così sì che si va destabilizzare e confondere la cittadinanza.
Sull’Iss, Libera ha presentato un esposto in tribunale la scorsa settimana. Nella Commissione 4^, nella seduta segreta, abbiamo sentito accuse gravissime con rilievi di illecito tra i componenti del Comitato esecutivo e, sentito ciò, abbiamo fatto l’esposto per sapere se è successo qualcosa di illecito. Sull’Audit: è stata rilevata la malstruttura dell’ospedale negli ultimi 3 anni o negli ultimi 10 anni? E’ ovvio che ogni singolo politico che ha avuto responsabilità di governo, una sua dose di responsabilità, ce l’avrà. Noi non volevamo anticipare il comma per fare polemica sul decreto covid. E lo sapete che Libera ha votato l’ultimo decreto covid. Sull’ Iss chiediamo di fare chiarezza su quanto successo nei mesi scorsi, ma guardiamo in prospettiva e cerchiamo di risolvere i problemi, c’è Medicina di base in ginocchio.
Mirco Dolcini, Dml
Mi chiedo Boschi come si permette di fare le affermazioni che ha fatto. Una cosa è contestare una opinione espressa un’altra l’espressione di una opinione. Noi come Dml evidenziamo da sempre anomalie e contraddizioni nei decreti covid. E lo volevamo fare anche oggi, ma non ce n’è bisogno. La parola passa ai cittadini che si ritrovano un decreto frettoloso e che fa dei danni. Si creano divergenze anche per chi vuole il vaccino e il green pass. Non riesco a capire cosa sia successo oggi: quel decreto necessitava di modifiche perché funzionasse. E mi vengono dubbi se il voto contrario sia stato d’impeto o studiato.
Non parlerò delle ennesime contraddizioni del decreto e su come sono raccolte le statistiche, ma qualcosa va detto, anche se poi veniamo tacciati di populismo. Le nostre posizioni sono minoritarie, ma ci crediamo. Pretendiamo solo di motivarle e farle capire. Il governo non può non interessarsi a un problema, deve affrontarlo. Ora si mettono in croce anche i bambini, sono loro che ora rischiano di essere etichettati ‘no vax’ perché rischiano di essere vaccinati, si propone la vaccinazione per i 5-12 anni. I genitori possono scegliere liberamente, deve essere una scelta libera. Il governo non può permettersi di differenziare la vita dei minorenni, come già fatto per 12-17enni. Io sono vaccinato. E ci credo nel vaccino per me, adulto. A San Marino esistono già vaccini obbligatori per bambini, ma non riportano la dicitura di Pfizer ‘non è possibile prevedere al momento danni a lunga distanza’ . E i bambini positivi al covid non riempono sicuramente le terapie intensive. I nostri numeri non rientrano neanche nelle statistiche. Spingendo alla vaccinazione, si chiederebbe ai genitori di correre un rischio troppo grande, non etico.
Nicola Renzi, Rf
Sarebbe stato bello che questi appelli accorati, sentiti poco prima di me, si potessero discutere appunto nell’approvazione del decreto. E’ una critica non rivolta al consigliere Dolcini, ma al pastrocchio costante che stiamo facendo in Aula. I nostri cittadini devono sapere ed essere informati che il governo ha deciso di adottare il decreto Covid a 3-4 ore dall’ Ufficio di presidenza. Significa che quel decreto non è possibile metterlo in esame. E resterà in vigore senza che il Consilgio possa esprimersi e migliorarlo o, perché no, peggiorarlo. Libera, Rf e parti della maggioranza (gruppo misto, Dml), tutte queste forze politiche hanno richiesto che il decreto venisse ratificato in quest’Aula a dicembre. Si è tenuto l’ufficio di presidenza questa mattina, in cui è stato proposto di inserirlo, tutti i capigruppo sono stati concordi. Ma un singolo voto, quello di Gian Nicola Berti, Npr, non ha permesso che un decreto andasse in ratifica. E così quel decreto resterà in vigore fino a gennaio e nessuno potrà dire niente. Può piacere o meno quel decreto, ma non è questo il modo di fare. Si è persa la bussola al governo. Il decreto va a incidere sulla vita dello stesso Consiglio grande e generale.
Vaccini: il nostro Paese costringe i cittadini alla terza dose eterologa. Non solo: il nostro governo, con tutti i contatti che ha, non riesce a dirci se dobbiamo fare due dosi Pfizer o meno, noi vaccinati Sputnik. Poi quando prenoti, il Cup ti dice che il Pfizer è finito e non possiamo essere vaccinati. Dov’è il Segretario di Stato Ciavatta? Può dirci se Pfizer è finito o no? Invece di andare a Dubai fate queste cose qui. E’ meglio. E perché questa volta non abbiamo detto che i primi ad avere diritto alla dose booster sono le fasce di età più a rischio e abbiamo aperto così, a chi chiama prima? Ci avete costretti a fare la fila degli scaloni dell’ospedale per una tesserina che sta per scadere. Ci rendiamo conto? Avete abbassato i mesi necessari al rinnovo del Green pass, e non c’è il vaccino. Solo questo basterebbe a dirvi di fare le valigie per andare a casa, non a Dubai. Vi arrogate anche il diritto di decidere chi può o non può entrare in quest’Aula, è intollerabile. Al Segretario Pedini: se vuole mandare 50 o anche 100 sbandieratori a Dubai, per fare bella figura, noi siamo contenti. Ma in questo momento le delegazioni istituzionali devono essere ridotte a Reggenza, Segretari di Stato e a un loro accompagnatore.
Iro Belluzzi, Npr
L’intervento che mi ha preceduto mi sembra sopra le righe, qualcosa di giusto ci può essere stato, ma portato con una modalità schizofrenica, che rappresenta la politica negli anni e anche quello che è accaduto nel sistema bancario, che evidenzia poca linearità e incapacità di fare previsioni. L’anno scorso, dopo che finimmo in classe C, è stata fatta la scelta di seguire l’andamento della vicina Italia. Sarebbe stupido e presuntuoso pensare- come si è fatto- che San Marino possa sfruttare la sua sovranità, presunta, perché non ce l’abbiamo, purtroppo, come qualcuno la pensa. La sovranità è quella di un popolo che sa vivere nel contesto internazionale. E qui arrivo ai decreti covid. I nostri cittadini si trovano obbligati a dover muoversi all’interno della vicina Italia. Non è l’Italia che ci impone determinanti percorsi, ce lo impone la malattia e il diritto di movimento dei nostri cittadini, dentro e fuori territorio. Sapevamo benissimo da tempo cosa sta capitando oggi, la recrudescenza delle infezioni, ma ci troviamo sempre a rincorrere, a fare dibattiti senza risposte. Non condivido l’intervento di Renzi su quello che si impone ai cittadini: si fanno invece scelte per tentare di preservare i cittadini, per superare questa fase. Chiedo piuttosto la conoscenza dei dati, la valutazione di quello che sono state le vaccinazioni Sputnik e una maggiore sinergia con le amministrazioni che circondano San Marino.
Per l’incidente di questa mattina sul decreto: vorrei che tutti noi non venissimo sopraffatti dall’impeto, considerando che siamo all’interno di un Parlamento. Per cui tante volte è meglio frenarsi e mordersi la lingua e bloccare la mano, solo perché ci sono state diatribe dentro l’aula. E’ capitato ad Npr, capiterà ad altri, ma cerchiamo di costruire qualcosa di buono per i nostri cittadini e di non portare posizione personalistiche.
Alessandro Bevitori, Libera
Al di là della diatriba sui viaggi a Dubai, la raccomandazione è solo una: cerchiamo di usare con parsimonia le risorse che abbiamo, cerchiamo poi di fare sempre bella figura, ma è ancora più bello fare figura risparmiando, soprattutto in questo momento.
Sul decreto covid: in questi due anni di pandemia, per l’emergenza sanitaria, ci siamo trovati sempre a ratificare decreti che non erano più efficaci. E se prima, per via dell’urgenza, era tollerata questa cosa, questa volta potevamo farlo non a posteriori. Il decreto è entrato in vigore il 10 dicembre e, a distanza di qualche giorno, potevamo dare i nostri contributi positivi. Vorrei spronare il governo ad adottare un metodo. Per noi, ma soprattutto per gli operatori economici.
Giovanni Zonzini, Rete
La situazione sanitaria è complessa, ieri erano 528 i positivi attivi. Abbiamo avuto picchi di nuovi positivi quotidiani mai visti neanche nella prima e nella seconda ondata. Di qui il decreto in urgenza. Purtroppo siamo abituati a vedere i governi- non solo a San Marino- legiferare per decreto legge, e ormai siamo abituati a vederli come leggi. Quando la situazione epidemiologica si aggrava, il governo ha il dovere di intervenire con gli strumenti necessari, altrimenti non farebbe il suo dovere. Il mio gruppo era d’accordo a discutere il decreto adesso, ma non vedo il dramma se lo si affronta a gennaio, quando le misure saranno ancora in vigore.
Sul green pass: abbiamo un numero così alto di positivi mai avuto, troviamo numeri simili a fine marzo 2021. La differenza è che a marzo i ricoverati erano 48, oggi sono14. E’ una differenza che da sola dovrebbe convincere ad aderire alla vaccinazione. Sulla temporanea scarsità di vaccini penso che il governo abbia il dovere di reperire immediatamente tutte le dosi di vaccino che servono. E’ grave e sbagliato non ci siano, vanno rimediati il prima possibile. Sulla decisione del governo: io non sono un fanatico del green pass, penso lo Stato dovrebbe imporre un obbligo, assumendosene la responsabilità. Ciò non di meno, se tutti puntano su una direzione, penso ci sia un motivo. Se anche così non fosse, se non andassimo anche noi in quella direzione, le conseguenze per il Paese sarebbero ben peggiori. Non possiamo ignorare che, anche nella gestione della pandemia, l’immagine di San Marino come terra accogliente per chi in Italia non ha il green pass, sia ben vista a Roma. E ci possono essere dei problemi. Lo abbiamo visto lo scorso anno quando siamo finiti in zona C. Dobbiamo agire intelligentemente, usando lo spazio di manovra che abbiamo senza velleità e senza pensare di ‘metterla nel fiocco’ a chi ci sta intorno e al resto del mondo. Matteo Rossi, Npr
Non credo che estraniarsi al confronto sul decreto sia la strada migliore. Certe volte gli impeti è meglio contenerli. Detto questo, rivolgo una critica traversale: a me non appartiene la politica degli esposti in tribunale e della ricerca continua di un capro espiatorio, che poi non si trova mai. Qui si parla, in modo sacrosanto e giusto, di inadempienze in sanità. Ma abbiamo parlato di Audit sull’Iss e sugli sperperi e abbiamo assistito alla grottesca diatriba tra Libera e Rete per sentire di chi è più il merito o la responsabilità. C’è la pandemia e non abbiamo i vaccini per vaccinare. Da un lato sono contento che ci sia tanta richiesta. Guardando i dati non possiamo che dire che è la strada giusta. Bene cercare un confronto su una tematica, ma non è possibile sentire che non ci sono i vaccini. Mi auguro che la Segreteria per la Sanità e il governo mettano da parte la ricerca di responsabilità nella malagestione Iss e cerchi piuttosto i vaccini, perché la gente li vuole. Cerchiamo di mettere da parte il vizio di fare politica per esposti e denunce, cerchiamo di risolvere i problemi in modo concreto. Siamo a rincorrere l’emergenza e non ci nascondiamo dietro a un dito: si apre con le vaccinazioni ai bambini. Noi non abbiamo le competenze per dire se è giusto o sbagliato. La questione scuole: per quanto mi pianga il cuore, perché la Dad incide sugli studenti e sulla loro salute mentale e fisica e sulla loro vita, per non parlare delle difficoltà degli insegnanti, ma la scelta del governo penso possa essere condivisibile a una settimana dalle vacanze di Natale. Cerchiamo di limitare i danni in questo periodo. Se da un lato l’ospedale si è alleggerito rispetto un anno fa sull’ ospedalizzazione, dall’altra parte si è andato ad appesantire su tracciamento e tamponi. Ma non è possibile sentire che con la 4^ ondata in atto e l’alta richiesta si risponda che i vaccini non sono disponibili. Preoccupiamoci oggi delle cose concrete.
Gloria Giardi, Gruppo misto di maggioranza
Non sono mai stata contro i decreti covid del governo, condanno la modalità con cui si introducono decreti e modalità restrittive. Dal primo decreto uscito, non avrei mai tolto le mascherine. Forse sarei stata più restrittiva. Ma non sono d’accordo che l’unica soluzione nel contenimento della pandemia sia inserire interventi a spot. Nell’ultimo decreto abbiamo inserito una sorta di ‘green pass’, anche più restrittivo di quello italiano perché almeno oltre confine le persone che devono essere curate possono entrare nelle strutture sanitarie, così come abbiamo messo restrizioni all’accesso dei consiglieri in Consiglio.
Sulle scuole: il problema è il contagio dei bambini, fascia di popolazione non vaccinata. Allora potevamo procedere prima alla chiusura delle scuole, e magari si andava in Cig con il personale docente e si aiutava in qualche modo i genitori. Il decreto è stato portato mercoledì pomeriggio. Non sono stati dati i tempi per adeguarsi alle attività. Nel decreto inoltre è stata ridotta la durata del vaccino da 12 mesi a 9, ma per quale motivo? Uno che non si va a vaccinare, non va comunque. Il decreto come è stato fatto non va bene, gli interventi spot non funzionano. Stiamo risolvendo il probema politico che ogni Segreteria vuole risolvere.
Matteo Ciacci, Libera
Avrei voluto anche io discutere il Decreto covid, ahimè, per un voto contrario invece dovremo affrontare l’argomento quando tutto sarà scavalcato dai tempi. Ritengo assurdo ancora oggi ci troviamo di fronte, dopo tutto l’impegno della cittadinanza di vaccinarsi, a trovare centralini Iss che non danno possibilità di vaccinarsi ‘Pfizer’, perché i vaccini ‘Pfizer’ non sono arrivati. Questo penso sia la priorità. E’ importante e fondamentale che questo lavoro venga fatto con più celerità e determinazione. Qui si denota la totale mancanza di programmazione. E mi fa ridere chi dalla maggioranza dice che le restrizioni vanno fatte perché, se no, richiamano di nuovo la ‘lista C’. Quanto l’anno scorso eravamo noi a chiedere maggior rigore e ragionevolezza e di confrontarci anche con le realtà limitrofe e ci sbeffeggiavate. E oggi usate quegli stessi argomenti. Della commissione 4^ non si può dire nulla, sono emerse questioni che non possono essere prese in considerazione da un punto di vista politico. Per questo il mio gruppo ha deciso di fare un esposto per fare chiarezza sulle questioni sollevate dall’ex Dg Bruschi. Sono il primo a dire ‘basta guerriglie’, ma se vogliamo fare un passo in avanti, le cose elencate da Bruschi- pressioni politiche sull’Iss, corsie preferenziali per Pfizer a certi soggetti- vogliamo fare chiarezza o tutto deve restare ‘omissis’? Chiediamo chiarezza e se quelle cose sono vere chi ha osteggiato il percorso di cambiamento nell’Iss si deve fare da parte. Medicina di base: abbiamo ascoltato in audizione, e ogni giorno lo ascoltiamo da tanti cittadini che evidenziano criticità. Se continuiamo senza linea di programmazione, e se pensiamo che l’allineamento alle retribuzioni dei sanitari non sia sufficiente, se non iniziamo a fare ragionamenti di questo tipo, su questo noi saremo sempre miopi e dovremmo rincorrere sempre l’emergenza. Chiedo 2 cose: fare chiarezza fino in fondo sulle dichiarazioni in commissione 4^ e proposte risolutive. Infine, reperiamo vaccini, è assurdo che quasi obblighiamo i cittadini a vaccinarsi e non abbiamo dosi.
Maria Catia Savoretti, Rf
Mi appello all’invito della Reggenza di inizio seduta: un ritardo di oltre un’ora non è accettabile. La maggioranza delle presenze poi è garantita il più delle volte dai consiglieri di minoranza.
Al Segretario Pedini una domanda: lui dice che quando parliamo, lo facciamo senza leggere bene le delibere. Certo, se non le pubblicate, è ovvio che non possiamo leggerle. Dopo i solleciti vedo che è stata da poco pubblicata la delibera di cui si è parlato, ma se lo fosse stata prima, non ci sarebbero state incomprensioni.
Sul decreto legge emanato la sera del 7 dicembre: ancora una volta il metodo utilizzato è un decreto, non condiviso neanche con alcune forze di maggioranza. Qui nessuno ha da ridire sullo strumento usato, ma critichiamo il metodo. Abbiamo fatto un Ufficio di presidenza alle 14 e nessuno del governo ha fatto menzione a questo decreto, fatto girare alle 23,30 dello stesso giorno, e oggi ne chiedete la ratifica. E’ un metodo che non si può accettare. E quando si riduce la validità del green pass, non potevate prima chiamare l’Iss e chiedere se c’era disponibilità di vaccini prima? Avete messo in difficoltà tutti.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
Mentre alla fine dell’estate, fino ad ottobr,e i servizi di tracciamento funzionavano in maniera buona, sicuramente oggi la situazione è tracollata. Per cui molti cittadini che si trovano ad affrontare la pandemia fanno i conti con la mancanza di risposte e l’impossibilità di mettersi in contatto e avere terapie a domicilio. Oggi il nostro sistema sanitario si trova in una situazione di grandissima difficoltà. La soluzione messa in atto è un decreto che, dalla sera alla mattina, ha ristretto le condizioni, senza dare nemmeno la giusta ‘dimensione’, sono state fatte poi circolari successive correttive senza senso. Avere 4 persone in terapia intensiva a me preoccupa: il 40% di occupazione in Italia ci porterebbe forse in zona rossa oggi. Per fortuna, per merito dei vaccini e per il fatto che le nuove manifestazioni del virus appaiono meno virulente dell’inizio, sono meno le conseguenze. I cittadini vogliono risposte: cosa facciamo dopo il 31 dicembre? Quali sono le regole per spostarsi fuori territorio? Chi si sta sottoponendo alla dose booster sta solo sperando ci sia possibilità di movimento. Possibile che non è possibile sciogliere questo nodo?
Eva Guidi, Libera
In questo momento c’è molto disorientamento nella popolazione sulla gestione dell’emergenza sanitaria. Parlarne qui in Aula delle nuove indicazioni sarebbe stato molto utile. Sappiamo tutti quanto siano alti i contagi in questo momento in Repubblica, statisticamente più elevati rispetto l’Italia, per cui un punto su questo aspetto era importante farlo, anche con posizioni diverse. Noi siamo in linea con il percorso portato avanti dall’anno scorso ,dopo che, con il decreto di fine anno, siamo stati portati in fascia C. Quando abbiamo discusso un mese fa delle misure introdotte abbiamo anche detto che qualche accorgimento in più poteva essere preso. La situazione in cui ci troviamo è anche figlia di mancanza di precauzione, che poteva esserci per salvaguardare, non solo minor contagi, ma anche la macchina sanitaria. I numeri del Cup non riescono più a rispondere, al di là della questione vaccino. Facendo convergere tutto su un numero, rischiamo di bloccare tutte le prenotazioni. In questi giorni apprendiamo la notizia di un fatto gravissimo, che non ci sono i vaccini. Anche questo crea grande disagio nella popolazione. Anche perché sappiamo che per noi ci saranno restrizioni dal nuovo anno e vorremmo metterci in linea con le vaccinazioni Pfizer, anche se non si ha ancora chiarezza, se serviranno due dosi. Arrivano altre segnalazioni sui ritardi nei punti tamponi nelle farmacie. Vanno potenziati i presidi.
Michela Pelliccioni, Dml
Mi spiace del voto contrario sul decreto, ci sarebbe stata possibilità di un confronto da tempo richiesto. L’urgenza di questo decreto ha creato dei paradossi: abbiamo creato misure per incentivare le persone a vaccinarsi, peccato che chi va a vaccinarsi deve recarsi negli ambulatori con il tampone. O chi va in farmacia a farsi il tampone addirittura deve aver fatto un tampone. E le persone non hanno neanche a disposizione i vaccini. Abbiamo limitato i giovani in maniera importante per spingerli alla vaccinazione e in questo momento non possono vaccinarsi.
Voglio anche ribadire che Dml non è mai stato contrario alla vaccinazione. Noi non siamo convinti che le soluzioni adottate per il green pass in modo così stringente siano adatte a questo territorio. Quando si paragonano i numeri, bisogna adattarli alle condizioni del territorio. Non credo siamo gli unici a vedere le difficoltà emerse.
Purtroppo lo scorso sabato si è registrato nelle nostre strade un incidente mortale che ha visto coinvolti due giovanissimi. Il fenomeno sulle stragi del sabato sera ha numeri in forte aumento. E’ un fenomeno su cui la politica deve interrogarsi. Asaps monitora da 30 anni i dati sulle stragi del sabato sera e indica che il fenomeno è in crescita perchè si sono allentati i presidi che avevano dato risultati positivi negli ultimi anni. Lancio la richiesta affinché il nostro parlamento ed il nostro esecutivo possano attivare misure per poter per tempo gestire il problema.
Paolo Rondelli, Rete
Oggi è la peggior giornata in termini di nuovi contagi, e dobbiamo per forza sottrarre forze ad altri reparti. Il numero di positivi torna a salire, in domicilio ci sono oltre 500 persone positive, il che significa tanto personale impegnato sui tamponi. La maggior parte dei positivi hanno basse sintomatologie, ma sono comunque da seguire. Altri dati. A ieri risultano 6.482 vaccinazioni con terza dose. Siamo al 25% di coloro che hanno effettuato il ciclo completo già con dose booster. Mi chiedo: vivo forse in un’altra Repubblica? Dove vivo io i vaccini sono somministrati continuamente. Avevamo in riserva 14.000 dosi, tuttora in corso di somministrazioni, e abbiamo prenotazioni fatte fino al 15 gennaio. Siamo al 24 dicembre. Abbiamo prenotazioni coperte per un mese. Può essere che io viva in un altro luogo, allora. Per carità, non è tutto perfetto, ma mi sembra di vedere che abbiamo dosi di vaccino e prenotazioni raccolte in grandi numero per quella che è la nostra forza di somministrazione e per quello che può coprire oggi l’Iss, senza pregiudicare altri servizi.
Se vogliamo tutti i segretari di Stato presenti in Aula in comma comunicazioni cambiamo il regolamento, allora. Non è un comma dedicato, i segretari di Stato devono fare anche altro. Sposo infine l’appello alla puntualità, chiedo maggior attenzione a tutti e rispetto istituzionale.

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