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Part-time, al Comune di Roma per l’82% lo chiedono le donne

I dati relativi al 2019 raccolti dal Comitato Unico di Garanzia (Cug) di Roma Capitale in merito alle Pari opportunità

Pubblicato:17-12-2020 18:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:36

campidoglio
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ROMA – Nel 2019 l’82% dei dipendenti di Roma Capitale che si sono avvalsi su richiesta del part-time è donna. Su 23.541 dipendenti totali – di cui il 16.454 sono donne (69,8%) – a chiedere l’orario ridotto sono stati 1.646 (6,3%), di cui ben 1.356 lavoratrici. È uno dei dati più significativi emersi dalla ‘Relazione annuale sulla condizione del personale di Roma Capitale in tema di parità e pari opportunita’, benessere organizzativo, contrasto alle discriminazioni e alle violenze morali e psicologiche nei luoghi di lavoro/mobbing’ condotta sul 2019 dal Comitato Unico di Garanzia (Cug) di Roma Capitale presieduto da Gabriella Saracino, che stamattina ha illustrato l’indagine alla Commissione Pari Opportunità capitolina. “L’età media dei dipendenti è tra i 50 e i 64 anni su un totale del 58% ed emerge il crescente e continuo invecchiamento del personale, nonostante le assunzioni in Roma Capitale del 2019- spiega Saracino- Interessante e’ poi l’analisi dei titoli di studio. Ancora una volta emerge che sulla fascia D su 4.922 dipendenti il 32% con laurea magistrale è donna, come il 72% con laurea breve. Ma anche nella categoria C il dato è significativo: su un totale di 3.100 dipendenti il 74% con laurea magistrale è donna, come il 76% di chi ha la laurea breve. Per la categoria dei dirigenti solo il 37,4% e’ costituito da donne, a fronte del 66% di lavoratrici che ricoprono incarichi inferiori“. Dati che per la presidente del Cug impongono “una riflessione sull’attivazione di quello che viene definito il ‘work-life balance’ per sopperire allo stereotipo uomo-donna e sfondare il tetto di cristallo”.

Rispetto alla fruizione per genere della formazione dei dipendenti di Roma Capitale, che, chiarisce Saracino, “nel 2019 ha visto un incremento significativo con la Scuola di alta formazione, anche se tale incremento e’ ancora molto legato a percorsi di base”, emerge che del 38% di dipendenti che vi hanno partecipato nel 2019 (37% donne e 40% uomini) solo l’1,6% lo ha fatto sulle tematiche di competenza del Cug, la cui funzione ancora non e’ abbastanza conosciuta. Sul totale dei dipendenti formati, poi, il 68% sono donne e solo il 32% uomini. Nel corso del 2019 nessuna formazione sulla violenza di genere e’ stata attivata, ma nella giornata del 25 novembre “e’ stata promossa un’iniziativa aperta a tutti i dipendenti”. Affrontati poi nella relazione, i temi relativi a flessibilita’, lavoro agile e telelavoro, anche se “la sperimentazione tra fine 2018 e 2019 e’ stata applicata a un numero esiguo di dipendenti, quindi non ci danno una lettura significativa delle criticita’, ma degli spunti su cui ragionare per successive implementazioni- osserva Saracino- Come Cug riportiamo la necessita’ di ripensare le sperimentazioni organizzative avviate mettendole in sinergia con l’efficienza e le performance dei lavoratori, pensando a un’adozione sistematica dello smart working che avvenga quanto piu’ possibile, quando possibile”. 

Dal contrasto alla discriminazione delle persone con disabilita’ all’istituzione della consigliera di fiducia come “figura esterna all’ente Roma Capitale”, dalla realizzazione di una “banca delle competenze ad oggi non ancora conclusa”, all’avvio di colloqui e formazioni per incrementare “il benessere fisico e psicologico del personale”, sono molte le azioni su cui Roma Capitale sta lavorando con il Cug. Tra tutte, l’adozione del bilancio di genere, su cui “abbiamo avviato un forte ragionamento e confronto rispetto all’analisi ragionata qualitativa e quantitativa sul livello di pari opportunita’ all’interno dell’amministrazione”, aggiunge.


Tema su cui “abbiamo lavorato tantissimo fin dal 2016- ricorda la presidente della Commissione Pari Opportunita’ Gemma Guerrini– e che sembrava dovesse concretizzarsi con l’avvio in fase sperimentale col Dipartimento mobilita’, bloccato poi causa Covid”. Pieno sostegno e supporto da parte della Commissione e’ stato, dunque, garantito da Guerrini per il neocostituito gruppo di lavoro sulla sperimentazione del bilancio di genere, di cui fanno parte “dipendenti di vari dipartimenti”, fa sapere Stefania Quarti del Dipartimento Comunicazione e Pari Opportunita’ di Roma Capitale- dalla Direzione generale alla Ragioneria generale, ai dipartimenti Comunicazione, Digitale e Mobilita’ e Trasporti, fino a Roma Servizi per la Mobilita’. “Il 21 ottobre scorso si e’ tenuta la prima riunione in cui abbiamo a verificato che non ci sono dati disaggregati per genere a disposizione, quindi per ora abbiamo condiviso la documentazione delle sperimentazioni realizzate in altri Comuni, come Milano o altri centri della Toscana- spiega Quarti- Nella seconda riunione del 19 novembre abbiamo stabilito, in base alle diverse competenze, le cose da preparare e la prossima riunione e’ programmata per gennaio 2021”.

“Il lavoro condotto in sinergia con l’Oiv (Organismo Indipendente di Valutazione, ndr) e’ per noi un fiore all’occhiello- conclude Saracino- Grazie agli incontri in presenza, ma anche attraverso note e telefonate, e’ stato fatto un ragionamento congiunto ed e’ stato inserito il Pap (Piano delle performance, ndr) nel Peg (Piano esecutivo di gestione, ndr) del 2020-22 e questo e’ diventato un elemento fondamentale di valutazione delle performance a partire dal 2020”. 

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