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Il Summit delle diaspore riparte dalle scuole

https://www.youtube.com/watch?v=S2vNTaWpmt0&feature=youtu.be ROMA - L'impegno per un'Italia multiculturale, che dia spazio a tutti i colori e tutte le voci, puo' ripartire delle

Pubblicato:17-12-2018 14:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2018 14:49

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ROMA – L’impegno per un’Italia multiculturale, che dia spazio a tutti i colori e tutte le voci, puo’ ripartire delle scuole: e’ il messaggio giunto da Milano, dove si e’ tenuta la seconda edizione del Summit delle diaspore, appuntamento sostenuto dalla cooperazione italiana, animato dalle comunita’ di origine straniera. Al centro dell’incontro la convinzione che le diaspore costituiscano un elemento chiave per lo sviluppo economico e sociale dell’Italia e, come evidenziato nella nuova legge della cooperazione, dei loro Paesi di origine.

Amadou Baparape’, uno dei partecipanti: “A Milano le diaspore dicono che vogliono partecipare, esserci”. Di percorso virtuoso ha detto Leonardo Carmenati, direttore vicario dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics): “Lavorare con le diaspore e’ un’opportunita’, che ci da’ la possibilita’ di elaborare e vivere anche la nostra fase progettuale con altri punti di vista”.


A Milano, a Palazzo Reale, in tanti hanno evidenziato la necessita’ di un impegno di divulgazione piu’ ampio, che coinvolga anzitutto giovani e scuole. Tommy Kuti, rapper di origini nigeriane, bresciano e orgogliosamente afroitaliano: “Sarebbe bello che questi messaggi fossero comunicati agli italiani a casa, che capissero l’importanza della diversita’; e’ bello il mondo che e’ diverso”.

Cleophas Dioma, il coordinatore del Summit, ha dato appuntamento alla prossima edizione nel 2019 a Roma rilanciando l’appello di Sara Danioko, una studentessa milanese di 14 anni: “Vorrei dessero la possibilita’ agli afro-italiani, agli italo-cinesi e agli italo-filippini di dare un pizzico della loro cultura personale per far avanzare l’Italia e farla diventare un posto migliore”. Un impegno, questo, fatto proprio anche dal viceministro degli Esteri Emanuela Del Re: “Le scuole sono il luogo da cui ripartire, con linguaggi agili che possano trasmettere valori importanti in maniera semplice ed efficace”.

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