NEWS:

Calabria, a Mario Oliverio contestato abuso d’ufficio con modalità mafiose. Lui: “Farò sciopero della fame”

REGGIO CALABRIA - Abuso d'ufficio aggravato dalle modalità mafiose è l'accusa contestata dalla Dda di Catanzaro al presidente della

Pubblicato:17-12-2018 09:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2018 09:46
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

REGGIO CALABRIA – Abuso d’ufficio aggravato dalle modalità mafiose è l’accusa contestata dalla Dda di Catanzaro al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio (Pd). 

Al governatore è stata imposta, dal Gip di Catanzaro, la misura cautelare dell’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore (CS). 

L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri ed eseguita dalla Guardia di Finanza, riguarda alcuni appalti pubblici eseguiti nella provincia di Cosenza e nella zona montana della Sila. Oltre al presidente Oliverio sono coinvolti alcuni funzionari regionali, un sindaco, ed imprenditori, già noti alle forze dell’ordine e ritenuti vicini al clan ndranghetistico ‘Muto’ della zona di Cetraro (CS).


OLIVERIO: “FARÒ LO SCIOPERO DELLLA FAME”

“Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame“. Lo scrive il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio (Pd), in riferimento al suo coinvolgimento dell’indagine ‘Lande desolate’ della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Attualmente il governatore è posto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel suo comune di residenza, San Giovanni in Fiore (CS).

“La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale – ha aggiunto Oliverio – sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica. I polveroni sono il vero regalo alla mafia. Tra l’altro l’opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione. Quanto si sta verificando è assurdo. Non posso accettare in nessun modo che si infanghi la mia persona e la mia condotta di pubblico amministratore. Sarebbe come accettare di aver tradito la fiducia dei cittadini. Chiedo chiarezza. Lotterò – ha concluso – con tutte le mie energie perché si affermi la verità”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it