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Addio contapassi, arriva l’app dei cardiologi per un cuore sano

ROMA - Quanti passi servono ogni giorno a chi ha avuto un infarto da poco o a un iperteso con

Pubblicato:17-12-2018 16:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2018 16:11
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ROMA – Quanti passi servono ogni giorno a chi ha avuto un infarto da poco o a un iperteso con il diabete? Perché non bisogna fumare prima di uscire per la passeggiata quotidiana? Ogni quanto è bene camminare per tenere alla larga problemi a cuore e vasi? Posso giocare a tennis se ho avuto un infarto?

A queste e a molte altre domande risponde per la prima volta la Campagna Percorso (Perché Camminare favorisce la Riduzione del riSchio cardiOvascolare), promossa dalla Società Italiana di Cardiologia (SIC), con il patrocinio della Simg e il contributo di Menarini. Grazie a un’app sarà possibile ricevere un programma di attività fisica tagliato su misura sulle proprie caratteristiche cliniche e preferenze di movimento, ma, soprattutto, efficace per prevenire gli eventi cardiovascolari e migliorare la salute e la qualità di vita. Lo comunica in una nota il Sic, la Società Italiana di Cardiologia.

COME FUNZIONA L’APP

L’app, di utilizzo semplice e intuitivo, è un vero e proprio foglietto illustrativo per l’attività fisica: indica l’esercizio più adatto a ciascuno ma anche i tempi di recupero fra una sessione e l’altra e la dose di movimento, dal numero di passi alle vasche in piscina. Inoltre, consente di monitorare i propri progressi e ricevere anche consigli pratici per ottimizzare i benefici dell’attività fisica, come evitare le docce troppo calde nei primi minuti dopo essere rientrati a casa dalla passeggiata o rinunciare al fumo nelle due ore precedenti.


“Sappiamo che la sedentarietà fa male, eppure oltre la metà degli italiani non si muove abbastanza. Sappiamo anche che le malattie cardiovascolari sono al primo posto fra le cause di morte e che l’esercizio fisico può ridurne il rischio come un farmaco, ma il consiglio generico di camminare tre volte a settimana per almeno 20 minuti non basta per ridurre il rischio vascolare- osserva spiega Giuseppe Mercuro presidente Sic, professore ordinario di cardiologia, Università di Cagliari, direttore della scuola di specializzazione di cardiologia e coordinatore del dottorato di ricerca in scienze cardiovascolari. Per invertire la rotta è necessario considerare realmente l’attività fisica una medicina e prescriverla come tale, personalizzando il trattamento e fornendo ai pazienti un vademecum che li guidi e li informi su indicazioni, tempi, dosi del movimento”.

“Il Progetto Percorso lo fa grazie a un’app scaricabile su smartphone molto semplice da utilizzare, dedicata soprattutto ai pazienti con una cardiopatia ischemica: questi soggetti hanno spesso dolore toracico, affanno, stanchezza, intolleranza all’esercizio fisico e quindi tendono a limitarsi nelle attività di tutti i giorni, finendo per essere sempre più sedentari e peggiorando la propria condizione e le proprie prospettive di sopravvivenza. È ormai certo che l’inattività fisica è uno dei fattori di rischio coronarico più rilevanti. Si stima, infatti, che all’inattività fisica siano imputabili il 5% delle malattie coronariche, il 7% del diabete di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon, mentre il movimento è il caposaldo del benessere cardiovascolare: un’app che fornisca un programma di esercizio personalizzato, ma efficace è perciò una strategia vincente, che può aiutare i pazienti a svolgere una corretta attività fisica, che piaccia e che non affatichi eccessivamente, ma che al tempo stesso non consenta che i sintomi della coronaropatia, il diabete o l’ipertensione limitino nelle attività di tutti i giorni”.

Attraverso l’app, attiva dal 21 gennaio e disponibile su Apple Store e Google Store, il paziente potrà inserire pochi parametri come peso, altezza, frequenza cardiaca a riposo, abitudine al fumo, patologie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie e così via, creando un proprio profilo, che viene quindi associato a uno specifico livello di aspettativa di movimento. “Questa viene espressa come numero di passi rilevabili dall’app stessa, una gran parte dei quali da effettuare per 5 giorni a settimana con una cadenza di almeno 100 passi al minuto e per non meno di dieci minuti continuativi mantenendosi a un livello di attività da moderato a intenso, pari al 40-60 per cento della frequenza cardiaca di riserva: camminare è infatti la modalità di esercizio che chiunque può compiere, adattandola nei modi e nei tempi alle proprie condizioni fisiche”, spiega Pasquale Perrone Filardi, ordinario e direttore della scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università Federico II di Napoli.

“In aggiunta, è tuttavia possibile indicare l’attività motoria preferita (nuoto, ballo, tennis, bici e così via) ricevendo la dose di questa attività equivalente alla camminata adeguata al proprio profilo clinico. L’esercizio svolto può quindi essere monitorato direttamente dall’app con Google Fit o Apple Health, nel caso della camminata o della corsa, oppure aggiunto manualmente nel caso delle altre attività, così da avere un diario delle proprie performance e man mano aumentare il proprio livello di fitness”, conclude Perrone Filardi.

L’app compara le attività svolte con quelle attese in relazione al profilo, inviando notifiche all’utente per motivarlo e informarlo dei progressi giornalieri e settimanali; inoltre, sarà possibile ricevere notifiche specifiche in base alle proprie patologie. L’app servirà anche a fornire raccomandazioni utili prima, durante e dopo l’attività motoria che, essendo una vera terapia, può avere effetti collaterali e controindicazioni. Il progetto coinvolge anche e soprattutto i medici di medicina generale, che sono fondamentali per la sua riuscita: saranno infatti loro in prima linea con i pazienti ad accompagnarli nel percorso, a gestire le informazioni dall’app e a sensibilizzare gli utenti sul ruolo chiave di una regolare attività fisica per mantenere una buona salute e prevenire gli eventi cardiovascolari.

I CONSIGLI DEI MEDICI

Evitare il fumo, in particolare nelle 2 ore precedenti la seduta di training, non svolgere attività fisica se si rilevano pressioni elevate, superiori ai 200 su 110 mmHg. Non svolgere attività fisica in presenza di febbre, infezioni virali o inusuale senso di debolezza; adattare abbigliamento, tipo e intensità esercizio alle condizioni ambientali (temperatura, umidità, altitudine), prevedere sempre una fase di riscaldamento a inizio seduta e di defaticamento al termine di circa 10-15 minuti, osservare un’adeguata idratazione prima, durante e dopo l’attività fisica, garantirsi la possibilità di conversare durante il training, evitando di eccedere nello sforzo fisico; Evitare l’assunzione di integratori il cui contenuto non sia noto, Interrompere l’attività fisica e consultare il medico in caso di dolore toracico, dispnea, cardiopalmo; evitare la doccia calda nei 15 minuti successivi all’interruzione dell’esercizio.

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