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Trivelle, Mise ed Emila Romagna firmano accordo per sicurezza offshore

BOLOGNA - La Regione Emilia-Romagna e il ministero

Pubblicato:17-12-2016 14:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:26

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BOLOGNA – La Regione Emilia-Romagna e il ministero dello Sviluppo economico hanno presentato un accordo per la collaborazione nelle attività di sicurezza e innovazione nell’ambito della ricerca e coltivazione degli idrocarburi offshore e delle relative infrastrutture. L’intesa è stata presentata a Ravenna alla presenza del Direttore generale per la sicurezza ambientale delle attività minerarie ed energetiche del Mise, Franco Terlizzese; del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale; dell’Assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi; il presidente della Camera di Commercio di Ravenna, Natalino Gigante e di tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria e sindacali, che partecipano ai tavoli di discussione sull’offshore.

L’accordo ha durata di 2 anni a decorrere dalla sua sottoscrizione e sarà rinnovato per il periodo necessario a completare tutte le iniziative necessarie. Più in particolare l’intesa prevede, tra gli altri, di “stabilire un dettagliato programma di monitoraggio fisico ed ambientale delle attività offshore; individuare misure integrate di gestione del sito di interesse comunitario (Sic) ‘Paguro’ situato in un’area marina interessata dalle attività estrattive offshore; promuovere progetti e azioni pilota multiobiettivo indirizzati all’utilizzo e/o al riutilizzo delle istallazioni offshore (ad esempio per la produzione di energia eolica e fotovoltaica, per finalità turistico-ricreative, per l’istallazione di stazioni oceanografiche e geodetiche permanenti, eccetera); coinvolgere tutte le parti interessate del sistema e rendere accessibili i dati rilevati nel corso delle attività svolte attraverso i propri siti istituzionali”.


Il documento riconosce nel gas naturale una delle risorse rilevanti della Regione Emilia-Romagna e in particolare del territorio di Ravenna, il cui utilizzo nell’attuale fase di transizione verso i nuovi modelli di produzione e consumo dell’energia per la riduzione delle emissioni al 2050 prevista dalla Ue deve essere inserito nell’ambito di una visione complessiva di programmazione, sviluppo e sostenibilità territoriale. Ciò deve avvenire in coerenza ed armonia con la valorizzazione degli altri beni e delle altre risorse esistenti, anche in considerazione del fatto che il gas naturale è, tra le fonti energetiche convenzionali, quella con minor impatto sulla qualità dell’aria e con minor rischio per l’ambiente marino. L’accordo è dunque un riconoscimento importante a tutela dello sviluppo del settore offshore e della sicurezza dei territori coinvolti dalle estrazioni.

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