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Migranti, Ganau vede la Cgil. Ipotesi di lavoro insieme su legge contro caporalato agricolo

CAGLIARI - Il lavoro dei migranti in agricoltura e i fenomeni illegali ad esso troppo spesso collegati come

Pubblicato:17-12-2015 17:03
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:43

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CAGLIARI – Il lavoro dei migranti in agricoltura e i fenomeni illegali ad esso troppo spesso collegati come lo sfruttamento, il caporalato e gli abusi. È il tema al centro dell’incontro che oggi pomeriggio ha visto impegnato il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau insieme ai segretari nazionale e regionale della Flai Cgil, Giovanni Mininni e Raffaele Lecca. In accordo con la Cgil sarda e in occasione della giornata mondiale del migrante, la Flai nazionale ha deciso di sensibilizzare le istituzioni regionali sulla condizione dei lavoratori migranti nell’isola con particolare riferimento a quelli impegnati nel settore agricolo, nell’allevamento e nell’agrolimentare.

ganau_cgilDopo l’incontro-dibattito di questa mattina, coinvolte le città di Cagliari, Nuoro e Olbia per una comune riflessione sulle forme di utilizzo lavorativo del migrante in Sardegna con particolare attenzione al rispetto dei loro diritti contrattuali, sanitari e previdenziali, i rappresentanti sindacali della Federazione lavoratori agroIndustria hanno chiesto al massimo rappresentante del Parlamento sardo la disponibilità a lavorare insieme per la definizione di una proposta di legge. Già presentata a livello nazionale, la bozza prevede il coinvolgimento diretto dei Centri per l’Impiego e degli Sportelli Unici Immigrazione per favorire un collocamento in agricoltura dei migranti legale e trasparente.

Il presidente del Consiglio, manifestando piena disponibilità da parte dell’Assemblea sarda a un lavoro comune che porti alla definizione di un articolato di legge in materia, ha ribadito la necessità di intervenire per creare reali politiche di integrazione. “Il fenomeno progressivo dello spopolamento soprattutto nelle zone interne– sottolinea Ganau- sarà destinato a caratterizzare in maniera progressiva la nostra regione con un contestuale squilibrio sempre più marcato tra i sardi attualmente occupati e quelli senza lavoro. Il fenomeno migratorio può in questo senso rappresentare una risorsa anche per i sardi a condizione che vengano create opportunità per tutti in un percorso di integrazione che può aiutare la Sardegna e la sua economia”.


ganau_cgil2La Sardegna “ha competenza primaria in materia di lavoro- spiega il segretario regionale Raffaele Lecca- per questo vogliamo costruire la proposta di legge insieme alle comunità locali di migranti e in accordo con le istituzioni”. È vero che “nell’isola- specifica il segretario nazionale Mininni- non si è mai sviluppata una vera e propria rete malavitosa, simile a quella oggi presente in altre parti d’Italia, ma intervenire su alcuni meccanismi di sfruttamento comunque evidente, aiuterebbe a prevenire possibili forme di caporalato”.

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