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Consulta, in rivolta la base del M5s: “No all’inciucione”

I Cinque stelle si scongelano, ma la base e' in rivolta: "Questo e' un inciucione", scrivono i militanti sui social network

Pubblicato:17-12-2015 12:08
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:43

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ROMA –  I Cinque stelle si scongelano, ma la base e’ in rivolta: “Questo e’ un inciucione”, scrivono i militanti sui social network. Beppe Grillo canta vittoria, perche’ alla fine ha prevalso il metodo Cinque stelle.

“Due volte s’è ricorso al metodo 5 stelle e due volte si è raggiunto l’obiettivo. Più di un anno fa, con l’elezione della professoressa Silvana Sciarra, e ieri con i tre giudici mancanti – Modugno, Barbera, Prosperetti – nominati alla Corte costituzionale che potrà finalmente lavorare a pieno regime. Nelle altre 30 volte in cui il M5S non è stato coinvolto, sono stati soltanto buttati via i soldi dei cittadini”, e’ la parola del blog.

Ma la base a Cinque stelle non la pensa cosi’ e bolla quello con il Pd volta a volta come “un inciucione”, “un pateracchio”, “una cazzata”.


inciucione_m5s

Sergio Ladu scrive in calce al post di Grillo: “Secondo me qui si tratta di un autentico autogol. La mia fiducia vacilla se penso che stavate tenendo duro proprio per non fare nulla con il partito dei ladri. Avete creato un precedente pericoloso. Evitate di ripetere lo steso errore”. La sua, in fondo, e’ una voce moderata, in una selva di proteste a squarciagola.

Ancora sul blog di Grillo interviene Adriano G. di Ascoli Piceno: “Ma non si poteva fare una votazione online per decidere tutti insieme? A parte che son convinto che gli iscritti che votarono Prodi l’anno scorso avrebbero detto di si’ anche a sta cazzata. Che dio ci protegga“.

I profili dei parlamentari sui social network testimoniano identico malessere (anche se bisogna scorrere i commenti, per superare quelli ‘cliccati’ dagli staff). Danilo Toninelli, il capogruppo in commissione affari costituzionali, ‘regista’ dell’accordo col Pd e’ preso d’assedio. “Che vergogna, vi siete cacati addosso, avete offerto a Renzi una spalla. Proprio ora che e’ in difficolta’ palese, siete il peggio del peggio”, scrive Francesco Aiello, che tiene a precisare di aver “votato 5 stelle”.

L’accordo con il Pd “e’ stato un errore- rimarca- dovevano pretendere 3 nomi completamente vicini ai 5 stelle, cosi’ facendo hanno fatto passare il tutto come una vittoria dell’innominabile”. La discussione e’ vivace. “Coglione, non si è data nessuna spalla a Renzi, ma si sono scelti i 3 giudici della Corte, evitando che ci finissero dentro degli impresentabili… ma informatevi prima di sparare accuse vergognose e ridicole”, gli replica Raffaele De Guida. Niente da fare. La strategia non convince. Rita Corbi ammette: “Io sono delusa… Era la volta buona che cadeva il governo come dite sempre quando andate in tv. Cominciate anche voi a dire cazzate? Siete l’ ultima spiaggia”. E cosi’ Michele Manin: “Il miglior risultato è che avete mantenuto in piedi il teatrino. Ma non preoccupatevi che il tempo degli onori finisce anche per voi. Non c’è peccato più vergognoso che ingannare chi crede in te”.

Sui social network a cinque stelle si raccoglie una copiosa messe di critiche. Roberto Cerrato osserva: “Due mesi fa Barbera non andava bene perché uomo di partito. Oggi diventa super-partes? Ci siamo piegati alle logiche di palazzo. Sono molto deluso”. Salvatore Milione ribadisce: “È stato un errore grave aver votato Barbera alla Consulta. Leggete cosa diceva Di Maio su di lui qualche giorno fa… E poi in caso di empasse sulla Consulta Mattarella avrebbe potuto e dovuto sciogliere le Camere”. Neppure il vicepresidente della Camera, membro del direttorio pentastellato, sfugge al tiro incrociato. Matteo Casali e’ chiarissimo: “Avete intrapreso un accordo con il Pd per eleggere un barone bella scuola che gode da anni di soli privilegi. Al Senato, dove la Boschi ha serie possibilità di andare a casa non avete presentato la mozione. State andando fuori strada, parecchio!”. Damiano Innocenti e’ lapidario: “L’inciucio e’ fatto. PD-M5S-NCD-SC si mettono d’accordo. Ma non eravate quelli che non scendevano a patti con il Pd di Renzi e con il partito di Alfano!? Ma non eravate quelli che Barbera, scelto dal Pd, non lo avreste mai votato, perché troppo legato a Renzi!? Evidentemente no…”, scrive Damiano e correda il messaggio, com’e’ nello stile dei Cinque Stelle, con una foto “dell’inciucione”, dove stavolta accanto ad Alfano, Boschi e Renzi compaiono i volti di Grillo, Di Maio e Di Battista. Conclusione: “Ora attendiamo il consueto video di Di Battista: questa volta però invece di parlare degli altri ci spieghi l’inciucio con Renzi!”.

di Alfonso Raimo, giornalista professionista

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