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De Luca teme il ‘Porcellum’ dell’autonomia. Scontro tra le Regioni

I governatori del centrodestra difendono il progetto leghista

Pubblicato:17-11-2022 18:50
Ultimo aggiornamento:17-11-2022 18:50

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ROMA – E’ scontro tra Regioni sull’autonomia. Ad accendere la miccia della polemica sul percorso che dovrebbe affidare alle Regioni alcune importanti competenze è stato ieri il presidente campano Vincenzo De Luca. Il governatore chiede il ritiro della bozza Calderoli che “condanna a morte il Sud”, ma oggi nella Conferenza delle regioni dedicata ad un primo esame del progetto non si presenta. Al suo posto manda il vice Fulvio Bonavitacola. In via Parigi va in scena una doppia spaccatura, quella tra Nord e Sud e quella tra fronti politici. Tutti comunque ad assicurare che “nessuno è contro l’autonomia” che il governo Meloni, o meglio il Carroccio, vorrebbe portarla a casa entro un anno.

I governatori del centrodestra difendono il progetto leghista. Per il presidente della Liguria Giovanni Toti cerca di spegnere le polemiche: per lui le obiezioni di De Luca non sono una novità e l’autonomia è una “gigantesca opportunità”. Luca Zaia (Veneto) osserva che “l’autonomia non toglie nulla a nessuno”.

Per i governatori di centrosinistra Michele Emiliano e Stefano Bonaccini si può procedere ma alzano una serie di paletti per evitare che l’autonomia porti a una babele dei diritti. Per il presidente della Puglia poi c’è una questione di fiducia nel nuovo governo: “Questa storia – ricorda – è iniziata con la secessione, poi è arrivato il federalismo e ora c’è l’autonomia, non ci fidiamo…”. Il presidente emiliano-romagnolo, che guida una regione che fa parte del gruppo di testa delle regioni che hanno avviato la procedura, elenca una serie di condizioni, tra cui una legge quadro “che definisca tempi, modi e cornici”. Poi, dice, “bisogna definire i livelli essenziali di prestazione”. Detto ciò chiarisce, “nessuno è contro l’autonomia”.


Chiude il ministro Roberto Calderoli che non vede una spaccatura Nord-Sud ma una paura ingiustificata delle Regioni del Sud che temono che “qualcuno se ne avvantaggi a svantaggio loro. Mi auguro che tutti possano trarre un vantaggio da questa riforma”, conclude il leghista.

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