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A Firenze affitti da capogiro. Studenti costretti a lasciare la casa nel week-end

Cgil, Sunia e Udu accusano il boom degli affitti turistici brevi e chiedono un'inversione di rotta al Comune sugli studentati di lusso

Pubblicato:17-11-2022 13:52
Ultimo aggiornamento:17-11-2022 16:12

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FIRENZE – Fino a 600 euro al mese per una camera singola in centro, una media di 500-550 euro in ogni angolo della città. Il mercato delle locazioni a Firenze sta diventando ancora più inaccessibile per le tasche dei giovani e in particolare dei circa 17 mila studenti universitari fuori sede. Una situazione potenzialmente esplosiva dal punto di vista sociale che spinge adesso Cgil, il sindacato degli inquilini Sunia e l’Unione degli universitari a sollecitare un’attenzione, ma soprattutto un intervento calmierante delle istituzioni: Comune in testa. Principale indiziato di questa spirale dei prezzi, secondo studenti e organizzazioni, è il mercato delle locazioni turistiche brevi che non solo sta divorando gran parte dell’offerta di alloggi, ma determina grattacapi anche a quei giovani che alla fine riescono ad accasarsi in città.

PER STUDENTI INIZIATA CONVIVENZA FORZATA CON FLUSSO DEI TURISTI

Può accadere, quindi, come raccontano le tre organizzazioni che a Firenze uno studente sia costretto a una convivenza nello stesso appartamento coi turisti o persino a lasciare la stanza per fare loro spazio nel fine settimana. L’aumento delle immatricolazioni contribuisce, involontariamente, a gonfiare ulteriormente la domanda, mentre la capacità di risposta dell’azienda per il diritto allo studio è limitata quest’anno dai lavori di manutenzione in corso in due delle residenze principali. “Il fenomeno degli affitti turistici brevi- sostiene Laura Grandi segretaria di Sunia Firenze- ha creato questo vuoto, sono scomparsi gli alloggi sul mercato, sono aumentati i prezzi. Di conseguenza gli universitari che fino all’altro giorno erano prediletti dai proprietari si sono trovati esclusi”.

SUNIA E UDU: “COMUNE DI FIRENZE RISERVI POSTI STUDENTATI A MENO ABBIENTI”

Alle istituzioni, aggiunge Grandi, “chiediamo attenzione, altrimenti finirà che in città potranno venire a studiare soltanto i figli dei genitori benestanti. Bisogna che l’amministrazione abbia un occhio di riguardo verso gli studenti che non si possono permettere di trovare una soluzione negli student hotel“. È questo il punto prioritario per sindacati e giovani.


“Il Comune inverta il trend di costruzione di studentati di lusso- aggiunge senza mezzi termini Sara Sayad Nik portavoce fiorentina di Udu- perché Firenze deve essere una città universitaria per tutte le fasce di reddito”. Fra le proposte che vengono messe sul tavolo, le tre sigle ipotizzano di riservare agli universitari meno abbienti una parte dei posti letto negli studentati in corso di costruzione. Pensando, magari, di finanziare l’operazione mediante i fondi europei: “Stiamo conducendo una battaglia comune che sta all’interno del diritto allo studio dei giovani- sottolinea in proposito la segretaria di Cgil Firenze Giancarla Casini- e questo passa anche dall’alloggio. Arriveranno molte risorse col Pnrr, devono essere usate per le persone perché dopo la pandemia bisogna ripartire da qui, dai diritti”.

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