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Il decreto sulle comunità energetiche arriva in Gazzetta, Girotto: “Sono realtà”

"Quello delle Comunità energetiche è un universo in grado di innescare un circolo virtuoso di vantaggi e benefici ambientali"

Pubblicato:17-11-2020 18:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:15

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https://www.youtube.com/watch?v=Gvdi3ViqzkU&feature=youtu.be

ROMA – Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale ‘Incentivi del Ministero dello Sviluppo Economico (in attuazione dell’articolo 42-bis del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162 convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8), “si completa finalmente la disciplina che rende una realtà la creazione delle Comunità energetiche. Adesso privati cittadini, realtà produttive ed enti pubblici possono costituire una comunità e usufruire dei vantaggi a essa connessi”. Così in una nota Gianni Pietro Girotto, presidente della commissione Industria del Senato, tra i protagonisti dell’impegno che ha portato al testo e sempre in prima linea su questo tema.

“Sul versante pubblico, in particolare, stiamo promuovendo una mozione rivolta ai rappresentanti eletti nelle istituzioni locali, affinché si impegnino per incoraggiare, sui propri territori di competenza, politiche sociali attive che coinvolgano i cittadini nella promozione e nella creazione di tali configurazioni- spiega Girotto- Sarà dunque auspicabile che gli enti locali predispongano appositi sportelli informativi per mettere a disposizione dei cittadini tutte le informazioni necessarie alla realizzazione di configurazioni di Autoconsumo collettivo e Comunità energetiche”.


Quello delle Comunità energetiche è un universo in grado di innescare un circolo virtuoso di vantaggi e benefici ambientali, sociali ed economici diretti, e puntare a una crescita sostenibile, abbattendo le emissioni inquinanti e riducendone le conseguenze ambientali e sanitarie, fortemente impattanti nei centri urbani”, egnala Gianni Pietro Girotto, presidente della commissione Industria del Senato.

“Tra i benefici diretti riconosciuti ai membri che aderiscono alle Comunità energetiche c’è la riduzione dei costi della bolletta elettrica, un benefit che può contribuire in maniera efficace ad affrontare anche il problema della povertà energetica tra i cittadini- sottolinea girotto- condizione che vede l’Italia collocarsi alla 19ma posizione tra i 28 paesi membri dell’Unione europea, e nella quale vivono, secondo un’indagine realizzata dallo Spi-Cgil e dalla Fondazione Di Vittorio, oltre nove milioni di italiani, ossia più del 15% del totale, con un impatto particolarmente rilevante per la popolazione anziana”.

Sfruttare questa opportunità “significa individuare la giusta strategia non soltanto per raggiungere più facilmente gli obiettivi del Piano Nazionale Energia e Clima e i target molto più sfidanti individuati dall’Unione europea per ridurre gli impatti e affrontare i rischi del cambiamento climatico, ma anche favorire concretamente la transizione energetica“, conclude Girotto.

In sostanza, è ora operativo il provvedimento che permette a cittadini, PMI incluse le agricole ed enti pubblici di unirsi per produrre da soli la propria energia da fonti rinnovabili e dare un taglio alle bollette.

Il DM stabilisce la tariffa incentivante per la remunerazione degli impianti che producono l’energia per l’autoconsumo collettivo, da rinnovabili, nelle comunità energetiche rinnovabili, regolate da ARERA (deliberazione 318/2020/R/eel del 4 agosto 2020).

Il testo stabilisce limiti e modalità dell’utilizzo e della valorizzazione dell’energia condivisa. L’elettricità prodotta e condivisa ha diritto per 20 anni, ad un incentivo nella forma di tariffa premio pari da 100 euro/MegaWattora se l’impianto è in configurazione di autoconsumo collettivo e di 110 euro/MWh se è parte di una comunità energetica rinnovabile.

Il DM indica i requisiti dei soggetti che possono attivare l’autoconsumo collettivo, delle comunita’ energetiche rinnovabili e delle entita’ giuridiche allo scopo costituite, precisando, in particolare, che i soggetti partecipanti producono energia destinata al proprio consumo con impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza complessiva non superiore a 200 kiloWatt e i diritti di scelta del proprio fornitore e anche di recesso dei clienti finali che si associano ai fini dell’autoconsumo collettivo o in una costituzione di una comunita’ energetica, i quali individuano anche un soggetto delegato, responsabile del riparto dell’energia condivisa.

Il DM individua i criteri sulla cui base il ministro dello Sviluppo economico, con proprio decreto, individua una tariffa incentivante per la remunerazione degli impianti a fonti rinnovabili inseriti nelle configurazioni sperimentali per l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili o in comunita’ energetiche rinnovabili, nonche’ le compatibilita’ con altri strumenti di sostegno.La tariffa incentivante e’ erogata dal GSE ed e’ volta a premiare l’autoconsumo istantaneo e l’utilizzo di sistemi di accumulo.

Il meccanismo e’ realizzato tenendo conto dei principi di semplificazione e di facilita’ di accesso e prevede un sistema di reportistica e di monitoraggio dei flussi economici ed energetici a cura del GSE, allo scopo di acquisire elementi utili per la riforma generale del meccanismo dello scambio sul posto. Il meccanismo e’ realizzato tenendo conto dell’equilibrio complessivo degli oneri in bolletta e della necessita’ di non incrementare i costi tendenziali rispetto a quelli dei meccanismi vigenti.

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