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Sanità Calabria, a 160 milioni di euro il disavanzo: nel 2013 erano 31

Dovrà partire da questa cifra, valutata dal tavolo interministeriale Adduce, il nuovo commissario alla sanità, dopo la rinucia all'incarico di Eugenio Gaudio

Pubblicato:17-11-2020 13:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:15
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REGGIO CALABRIA – Ammonta a circa 160,6 milioni di euro il disavanzo complessivo del settore sanità in Calabria. Dovrà partire da questa cifra, valutata dal tavolo interministeriale Adduce nelle sedute del 9 e 10 ottobre scorso, il nuovo commissario alla sanità, dopo la rinuncia di Eugenio Gaudio, nominato solo ieri dal Consiglio dei ministri.

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Al 31 dicembre del 2013 il disavanzo ammontava a circa 31 milioni di euro. Il dato era stato comunicato alla stampa il 7 aprile del 2014 da Giuseppe Scopelliti presidente della giunta regionale e in quel periodo commissario al piano di rientro dal deficit, affiancato da due sub commissari, Luciano Pezzi e Andrea Urbani. La cifra era stata confermata al tavolo di verifica interministeriale Massicci che evidenziava, inoltre, una riduzione della spesa del debito pari a 232 milioni di euro dal 2009, anno in cui la Calabria è entrata nel piano di rientro. La previsione dell’ufficio del commissario alla sanità stimava quindi l’uscita dal piano di rientro entro il 2014 con un ritorno alla gestione ordinaria e conseguente riduzione delle aliquote fiscali a carico dei calabresi. Con il successivo commissario di governo, Massimo Scura, subentrato al dimissionario Scopelliti, il disavanzo è tornato a salire toccando quota 127 milioni di euro. Il nuovo dato è stato comunicato alla stampa solo nel mese di marzo del 2019 a Reggio Calabria dalla allora ministra della Salute Giulia Grillo insieme ai commissari Saverio Cotticelli e Thomas Schael, nel corso della presentazione del decreto Calabria. Il successivo dato del deficit sanitario arriva, quindi, dall’esito del tavolo interministeriale Adduce che nei primi giorni di ottobre ha verificato il lavoro dei commissari Cotticelli e Crocco, nominati da Grillo e confermati dal ministro Roberto Speranza, quantificando il disavanzo complessivo in 160,6 milioni di euro, cifra al netto delle coperture derivanti dal gettito fiscale. 


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