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Covid, pressing Regioni: “Parametri da rivedere”. Governo: “Incontro in 48 ore”

Accolta la richiesta delle Regioni di un colloquio urgente a Speranza per "verificare se attuale sistema è adeguato"

Pubblicato:17-11-2020 14:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:15

CENTRO DI MILANO SEMI DESERTO
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ROMA – Un incontro tra Regioni e Governo nel giro di 48 ore. Questa la risposta del ministro della Salute, Roberto Speranza all’accorato appello del vicepresidente della Conferenza della Regioni, Giovanni Toti, che nel pomeriggio aveva chiesto udienza al ministro, evidenziando “la necessità di rivedere in un’ottica di semplificazione i parametri che sono stati elaborati nella prima fase della pandemia, procedendo ad un aggiornamento delle indicazioni sull’utilizzo dei test rapidi antigenici e del test di biologia molecolare, e alla modifica degli indicatori per il monitoraggio ai fini della classificazione dei ‘colori’ delle regioni”. 

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“Abbiamo già elaborato alcune proposte e siamo pronti- aveva aggiunto Toti- ad un confronto con il Governo, con la partecipazione del Comitato tecnico scientifico, l’Istituto Superiore di Sanità e la Cabina di regia per il monitoraggio del rischio sanitario, per verificare e approfondire congiuntamente l’adeguatezza dell’attuale sistema di verifica degli indicatori di contagio, e per la qualificazione dei parametri utilizzati e la verifica dell’iter di assunzione delle decisioni finali in merito alla classificazione dei territori.


SEMPLIFICARE I PARAMETRI

Bisogna dunque semplificare i parametri di valutazione e, in questa fase dell’epidemia che interessa tutte le Regioni, è quanto mai opportuno che Governo e Regioni compiano un ulteriore sforzo collaborativo, anche per comunicare correttamente ai cittadini- aveva concluso Toti- le misure restrittive che debbono essere assunte con grande e comune senso di responsabilità”.

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“Le proposte delle Regioni, su cui abbiamo chiesto una riflessione ai ministri Boccia e Speranza- spiega Toti- sono di carattere tecnico e politico. Sul primo punto, proponiamo l’istituzione di un tavolo tra i tecnici delle Regioni e del governo per valutare se, nel prossimo dpcm dal 3 dicembre, si possano fare alcune modifiche ai criteri di valutazione: chiediamo di restringere il numero dei parametri, in modo da avere un’indicazione anche più rozza, ma più rapida e tempestiva”.

TOTI: “IL GOVERNO CONDIVIDA IL PROCESSO DECISIONALE”

Dal punto di vista politico, invece, il governatore ribadisce che la richiesta è quella che “il governo condivida il processo decisionale. Nessuno di noi conosce la ponderazione dei dati che mandiamo al governo e quali siano i giudizi per cui, a fronte di dati simili, qualcuno si trovi in fascia arancione e qualcuno in rossa. Le Regioni sono coinvolte in modo molto marginale, sulla base di un documento approvato ad aprile, in un’altra era”.

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