ROMA – Solitamente sorridente, Nicola Zingaretti si arrabbia. O almeno alza la voce. Succede a Bologna dove il segretario dem chiude i lavori della tre giorni ricordando i punti qualificanti della proposta programmatica del Pd, dallo ius culturae, all’equo compenso, alla parita’ salariale tra uomo e donna. “Lo faremo, certo che lo faremo. Ma per aggiungere l’obiettivo: non per mettere bandierine e prendere un’intervista sui giornali. Ci vuole serieta’ non comizi“.
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“Non permetteremo che altri diano picconate alla coalizione per accrescere se stessi, perche’ non si puo’ governare insieme in questo modo”, ha poi aggiunto il leader dem.
“E’ ovvio che chiederemo di rivedere i decreti Salvini. E chiederamo lo ius cultarae e lo ius soli come grande scelta di campo del Pd. Ma certo che lo faremo”, ha specificato Zingaretti.
Un lungo applauso dall’assemblea dem di Bologna a Ferruccio Laffi, uno dei pochi sopravvissuti alla terribile strage di Marzabotto, di 92 anni. Il segretario dem Nicola Zingaretti lo ha abbracciato a lungo, mentre la platea applaudiva in piedi.
Nel suo discorso di chiusura dell’assemblea bolognese Nicola Zingaretti cita la “difficile esperienza di governo. Ribadiamo – dice- la scelta di sperimentare le alleanze. Non si governa tra avversari politici ma si puo’ governare solo se si condividono almeno i fondamenti di una prospettiva futura dell’Italia. So che ci vuole pazienza. Io parlo ai leader ma soprattutto alle persone che ci guardano”, dice il segretario dem.
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