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VIDEO | Amendola protagonista di “Nero a metà’: “Il mio poliziotto cinico in una Roma multietnica”

Intervista all'attore romano protagonista di una serie tv crime di sei puntate. Il 19 novembre su Rai andrà in onda il primo episodio.

Pubblicato:17-11-2018 12:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:47

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ROMA – Un poliziotto cinico, duro, ma pure capace di una carezza e con un cuore grande così. Claudio Amendola sarà Carlo Guerrieri per Rai1, un ispettore del commissariato Rione Monti, un poliziotto “abbastanza duro, cinico, e allergico a regole e superiori. Ma allo stesso tempo è anche uno capace di una carezza, è un personaggio con il cuore grande, celato da aspetto burbero”.


‘Nero a metà’ segna il ritorno nella tv di Stato dell’attore romano. La serie si compone di sei puntate,  ci cui la prima andrà in onda il 19 novembre. Non è certamente la prima volta che Amendola interpreta il ruolo di un poliziotto: “Non è mai semplice- ha detto all’agenzia Dire, a proposito del ruolo- ma non difficile per tutto quello che riguarda la parte investigativa da poliziotto, un lavoro che faccio da tanti anni. Poi c’è la parte oscura del personaggio della serie, in cui è richiesta un’applicazione diversa. È il bello di questo mestiere, la possibilità di mettere diverse sfaccettature nello stesso personaggio”.

INTEGRAZIONE E MULTICULTURALITA’

Carlo, racconta Amendola, “è un personaggio messo in difficoltà dall’incontro con un nuovo collega, un ragazzo di colore che stimola diffidenza, del personaggio, rispetto all’accettazione e poi in difficoltà per i nuovi metodi”. Il nuovo collega è Malik Soprani, interpretato da Miguel Gobbo Diaz: “È fresco di accademia. È un subalterno, ma poi si rivela bravo, e nasce un rapporto tra i due”.

Nella fiction si parlerà anche di integrazione e multiculturalità. Portando l’ispettore Carlo ai giorni d’oggi “avrebbe da lavorare come tutti i poliziotti che lavorano nelle nostre città, avrebbe da lavorare come facciamo vedere”. La fiction è ambientata “nel centro di Roma. Ma questa non è una fiction su integrazione o su razzismo, ma un ‘crime’ con una fortissima parte di sentimento in cui i casi trattati prendono ispirazione da fatti reali”.

MIGUEL GOBBO DIAZ: IO E MALIK, IL POLIZIOTTO ‘NERO A METÀ’

La difficoltà è stata tutta nel riuscire a trovare “un attore di colore che parlasse perfettamente italiano e che corrispondesse al nostro personaggio”. Un provino, anzi quattro, e il gioco è (stato fatto). E così Miguel Gobbo Diaz, 29 anni da Santo Domingo, è diventato Malik, il co-protagonista di ‘Nero a metà’.

CHI E’ MALIK

“Malik è un ragazzo di 30 anni, appena uscito dall’accademia- ha detto Miguel all’agenzia Dire- Risulta arrogante, e con la tecnologia cerca di risolvere i casi e le inchieste. Ma a volte risulta troppo invadente”. E poi Malik “piace alle ragazze, è un farfallone. Io non sono così, sono un timido. Ma il lato di Malik è divertente da affrontare”.

Quando è spuntata la possibilità di interpretare il co-protagonista della serie con Amendola “stavo a Londra, mi ha chiamato il mio agente e mi ha detto del provino, dicendomi pure ‘sei tu’. Ho fatto 4 provini e dopo 5 mesi mi hanno chiamato e detto ‘ti hanno preso'”. Prima della serie che parte lunedì, nel 2015 “sono stato il protagonista de ‘La grande rabbia’, per la regia di Claudio Fragasso. Questo è il vero lavoro difficile e lungo che mi è capitato di fare in tv”.

Ha vissuto a Londra “ma sono cresciuto in Veneto da quando avevo 3 anni, i miei amici sono tutti italiani, io mi sono integrato, io amo l’Italia”, ha spiegato Miguel, figlio di un italiano e di una dominicana. Nato a Santo Domingo, a 3 anni si è trasferito a Creazzo, in provincia di Vicenza. Nel periodo in Italia “non ho mai avuto problemi. I miei amici mi hanno aiutato e sostenuto”. Tornando alla parte lavorativa, quella vissuta con Claudio Amendola “è stata una bellissima esperienza. È stato fantastico, mi ha aiutato e dato consigli. Un’esperienza unica lavorare sul set con lui e anche con altri attori. Un sogno che si sta realizzando”.

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