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ROMA – Aumentare la consapevolezza sociale sul fenomeno della mortalità ed incidentalità grave sulle strade europee; richiamare l’attenzione degli utenti della strada sulla necessità di allinearsi all’obiettivo europeo della riduzione del 50% del numero di vittime sulle strade per il 2030;
dimostrare che, con un ampio sostegno da parte della collettività, si può essere in grado di ridurre il numero delle vittime e dei feriti gravi sulle strade europee. Sono questi gli obiettivi della campagna ‘Safety Days’ con lo scopo di raggiungere zero vittime sulla strada in tutta l’Unione Europea, promossa dal Network europeo delle Polizie stradali Roadpol – European Roads Policing Network e con il supporto di Dg – Move Direzione generale Trasporti della Commissione Europea.
In Italia l’iniziativa è stata promossa dalla Polizia di Stato che, attraverso la Polizia stradale, ha attivato nel mese di settembre servizi di prevenzione e contrasto ai comportamenti ritenuti principale concausa di incidentalità stradale, con particolare riguardo all’elevata velocità, al mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per i bambini e all’uso dei cellulari alla guida.
Come spiega Roadpol, “quest’anno la campagna si è concentrata sui comportamenti aggressivi su strada con l’obiettivo di mitigare il loro impatto: la guida rischiosa, tra cui eccesso di velocità, tallonamento, bruschi cambi di corsia, taglio della strada, controllo dei freni e clacson. Tutte le forme di rabbia stradale, come comportamenti aggressivi o violenti verso altri conducenti, urla, gesticolazione, combattimenti o uso del veicolo come arma, sono state anch’esse al centro dell’attenzione. Sono stati affrontati anche la guida in stato di ebbrezza e le corse clandestine organizzate e spontanee. La campagna era rivolta principalmente ai giovani conducenti nella fascia di età 18-30 anni, che si è dimostrata la più incline a comportamenti aggressivi e rischiosi in quanto utenti della strada”.
“Nel giorno di controllo della campagna di quest’anno, il 18 settembre, tutti i partecipanti hanno segnalato zero vittime o un numero notevolmente inferiore alla media” spiega ancora Roadpol. “I 12 Paesi campioni zero-morti sono Austria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Macedonia del Nord e Portogallo, in numero uguale a quello della campagna di un anno fa. In totale, quel giorno sono stati segnalati 38 decessi in tutto il continente, con un aumento dell’11% rispetto all’anno scorso. Tuttavia, questa cifra riflette comunque un calo complessivo del 30% rispetto alla media giornaliera di 55 vittime di incidenti stradali tipicamente riscontrati sulle strade dell’Unione europea, secondo le statistiche pubblicate dalla Commissione europea”.
La notizia è stata diffusa dopo il completamento finale dei dati ricevuti da 32 paesi membri di Roadpol, di cui 20 hanno preso parte attiva alla campagna annuale di punta dell’European Roads Policing Network. La campagna è stata condotta nella settimana dal 16 al 22 settembre con l’obiettivo di raggiungere lo zero per almeno un singolo giorno.
“I numeri sono incoraggianti, ma siamo ancora lontani dal raggiungere l’obiettivo Vision Zero– ha commentato il segretario generale di Roadpol, Damyan Vladinov- Ciò sottolinea la necessità di sforzi continui per dimostrare che la visione può diventare realtà. Dobbiamo rafforzare il nostro approccio con una combinazione di moderna polizia stradale e strategie di prevenzione approfondite. Tuttavia, la polizia non può raggiungere questo obiettivo da sola. Esortiamo- dice Vladinov- tutte le istituzioni, nazionali e internazionali, gli enti educativi, le aziende private e ogni utente della strada ad assumersi la responsabilità del traffico. Lavorando insieme, possiamo raggiungere zero vittime prima piuttosto che dopo”, ha aggiunto Vladinov.
Roadpol è una rete di cooperazione tra le Polizie stradali, nata sotto l’egida dell’Unione Europea, alla quale aderiscono tutti i Paesi Membri, tranne la Grecia e la Slovacchia, oltre alla Svizzera, la Serbia, la Turchia ed in qualità di osservatore la Polizia dell’Emirato di Dubai (Emirati Arabi Uniti).
L’organizzazione intende sviluppare una cooperazione operativa tra le Polizie Stradali europee per ridurre il numero di vittime della strada e degli incidenti stradali, in adesione al Piano d’Azione europeo 2021-2030, attraverso operazioni internazionali congiunte di contrasto delle violazioni e campagne ‘tematiche’ in tutta Europa all’interno di specifiche aree strategiche.
L’obiettivo è quello di elevare gli standard di sicurezza stradale, armonizzando l’attività di prevenzione, informazione e controllo, anche attraverso campagne di comunicazione e operazioni congiunte.
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