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In Sardegna si assume, ma il tempo indeterminato resta un miraggio

Report Confartigianato imprese: "Nel 2022 firmati 120 mila contratti di lavoro, solo 14 mila indeterminati"

Pubblicato:17-10-2022 12:16
Ultimo aggiornamento:17-10-2022 12:16
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CAGLIARI – Le imprese sarde continuano ad assumere, tra mille difficoltà, ma i contratti a tempo indeterminato per la maggior parte dei lavoratori restano un miraggio. Da un dossier elaborato dall’ufficio studi di Confartigianato imprese Sardegna- su fonte UnionCamere, Anpal ed Excelsior- emerge come nell’isola -nonostante il caro energia, il crollo del potere d’acquisto delle famiglie e l’aumento del costo delle materie prime- le attività economiche nel primo semestre di quest’anno abbiano firmato oltre 120.000 contratti di lavoro, di cui più di 40.000 hanno riguardato gli under 30.


Nel totale delle assunzioni, 14.000 sono stati i contratti a tempo indeterminato, 48.000 a tempo determinato, 1.500 gli apprendisti, 43.000 gli stagionali, quasi 7.000 i contratti di somministrazione e 6.000 gli intermittenti. Le percentuali parlano che solo l’11,6% del totale degli assunti avrà un posto stabile nel tempo (indeterminato) mentre al restante 88,4% sono state offerte altre soluzioni lavorative. Sul totale degli assunti contratti under 30 sono stati più di 40.000 (il 33,1% del totale delle assunzioni), con quasi 3.000 a tempo indeterminato (7,5%), 14.000 a termine (35,6%), 1.300 gli apprendisti (3,3%), oltre 16.000 gli stagionali (40,3%), 2.500 quelli a somministrazione (6,4%) e più di 2.700 quelli intermittenti (6.9%).


Il record delle assunzioni è stato registrato nel Nord Sardegna, con 51.600, di cui quasi 18.000 per gli under 30. Di questi ultimi, solo 443 sono stati assunti a tempo indeterminato (5,9%). Segue Cagliari con oltre 32.000 assunzioni, di cui 10.000 under 30 con 997 giovani (il 9,9%) che hanno avuto il contratto a tempo determinato. Poi 17.000 nel Sud Sardegna, di cui 5.700 under 30 e 121 (il 7,7%) a tempo indeterminato. Ancora Nuoro con 12.000 assunzioni, di cui 4.100 giovani, con 315 che hanno avuto un’offerta stabile (7,7%). Chiude Oristano con oltre 7.000 assunzioni, di cui 2.200 per i giovani e 184 a tempo indeterminato (8,1%).


CONFARTIGIANATO: “MANCANO LE FIGURE PROFESSIONALI ADEGUATE”


Le imprese stanno facendo il possibile per avere forza lavoro a disposizione e per stabilizzare gli addetti- spiega Elisa Sedda, imprenditrice e delegata regionale di Confartigianato imprese Sardegna per le pari opportunità- ma la situazione socio-economica non consente di fare ulteriori sacrifici e di programmare altre assunzioni. Questo a danno sia di un sistema economico che rischia di fermarsi bruscamente, sia di tutta la platea di lavoratori che attendono un contratto”. I numeri del primo trimestre, “a prima vista potrebbero sembrare confortanti, e in parte lo sono, visti i 120.000 contratti- continua Sedda- ma ciò che preoccupa è che solo l’11,6% degli assunti avrà un posto stabile e solo 3.000 under30 saranno stabilizzati definitivamente”.
Molto in questa situazione incide la mancanza di figure professionali adatte alle mansioni che ricercano le imprese: “Il lavoro c’è, la possibilità di assumere è buona, ma mancano le figure adatte- rimarca Sedda-. La realtà è che gli imprenditori hanno necessità, per la loro azienda, esclusivamente di personale adeguatamente formato e pronto a operare in tutti i settori”.
Per questo, secondo Confartigianato Sardegna, l’isola che produce “non potrà mai esprimere tutto il suo potenziale se non si allineeranno i percorsi formativi alle esigenze delle aziende e se non si favorirà l’inserimento dei giovani nelle imprese artigiane“. Da tempo, ricorda Sedda, “ribadiamo la necessità far ripartire i corsi, teorici e pratici, aggiuntivi rispetto a quelli già previsti nei Piani regionali di formazione professionale, che potrebbero essere realizzati nelle ‘botteghe scuola’ “.

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