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Tg Sanità, edizione del 17 ottobre 2022

Si parla di endometriosi, vista, crisi chirurghi e innovazione

Pubblicato:17-10-2022 14:18
Ultimo aggiornamento:17-10-2022 15:36

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COVID. REPORT ISS: RT SALE A 1,30, CRESCONO ANCHE RICOVERI E INTENSIVE

I casi di Covid-19 in Italia tornano sopra i 500 su 100mila abitanti e sale ancora l’indice Rt, che raggiunge quota 1,30. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 della Cabina di regia dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute. Aumenta anche il tasso di occupazione in terapia intensiva, che sale da 1,8% a 2,4%, così come il tasso di occupazione in aree mediche, che cresce dall’8,2% al 10%.

ENDOMETRIOSI. L’80% DELLE ADOLESCENTI SOFFRE DI DISMENORREA

“L’80% delle ragazze dichiara di avere mestruazioni dolorose (dismenorrea), di queste oltre il 25% riferisce di soffrire anche per un ciclo caratterizzato da un flusso abbondante”. È quanto emerge da un’indagine condotta dall’A.P.E. (Associazione Progetto Endometriosi) sulla relazione tra adolescenti e endometriosi, malattia cronica che colpisce tra il 5% e il 10% della popolazione femminile in età fertile e il cui ritardo diagnostico varia dai 6 ai 12 anni. “Circa il 90% delle adolescenti pensa sia ‘normale’ avere dolore mestruale”, fa sapere ancora l’indagine, e questo dato risulta particolarmente allarmante, poiché può essere la causa del ritardo nella richiesta di cure mediche e quindi nella diagnosi di endometriosi. “Solo l’11,1% ne ha parlato con il proprio medico di medicina generale, mentre l’80% si è confidata con un familiare adulto. Il 54% delle ragazze con dismenorrea non si è mai sottoposta ad una visita specialistica ginecologica, mentre il 47,6% ricorre all’uso di antidolorifici”.

IN ITALIA OGNI 90 SECONDI UN’EMERGENZA, I MEDICI: PRONTI, MA SIAMO BOMBA A OROLOGERIA

“In Italia ogni 90 secondi entra un’emergenza in pronto soccorso, tra infarti, ictus, politrauma, sepsi, shock settici, o insufficienze respiratorie acuta. Nella gran parte delle strutture italiane stiamo garantendo questo tipo di servizio, ma stiamo perdendo pezzi“. Una situazione quella dei pronto soccorso italiani che Fabio De Iaco, presidente nazionale della Società italiana di medicina d’emergenza urgenza (Simeu), non fa fatica a definire come una ‘bomba ad orologeria’: “Una bomba che forse è poco percepita- spiega- La situazione verrebbe capita di più se venissero chiusi i servizi, cosa che nessuno vuole perché non è possibile, ma di fatto è già in atto”. C’è poi il tema delle aggressioni: nei pronto soccorso italiani avvengono almeno due episodi di violenze al giorno che bloccano le attività. “Il dato della violenza è inevitabilmente in crescita- ha aggiunto De Iaco- e sale con l’aumentare della frustrazione”.


IN ITALIA MANCANO 4.300 CHIRURGHI, SIC: È CRISI DI VOCAZIONE TRA GIOVANI

“Oggi nel nostro Paese si conta una carenza di 4.300 chirurghi. È una mancanza che crea difficoltà nel coprire i turni di guardia, le sale operatorie, i reparti. I giovani medici stanno smettendo di fare i chirurghi, non si iscrivono più alle scuole di specializzazione in Chirurgia se non per ripiego”. A lanciare l’allarme è Massimo Carlini, primario dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma e 50esimo presidente della Società italiana di chirurgia (Sic), entrato in carica in occasione del 124esimo Congresso nazionale della Società, che si è svolto dal 9 al 18 a Roma. “È una realtà, gli specializzandi si sono allontanati da questa professione perché non è più incentivante- ha spiegato Carlini- si guadagna poco, si è soggetti a ripetute denunce e ad aggressioni fisiche. Abbiamo bisogno di recuperare la vocazione dei giovani, dobbiamo far vedere loro la bellezza di questo lavoro, perché quello del chirurgo è un mestiere fatto di arte, artigianato e scienza. È grazie alla chirurgia che oggi si guarisce molto più che in passato”.

AL CAMPUS BIO-MEDICO DEBUTTA ‘HUGO‘, IL ROBOT PER GLI INTERVENTI UROLOGICI

La chirurgia laparoscopica robot assistita di ultima generazione debutta al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma grazie alla tecnologia del ‘Robot Hugo’ di Medtronic, un braccio in più in sala operatoria per interventi mininvasivi e tempi di recupero più rapidi. La tecnologia robotica viene così messa a disposizione dei pazienti con patologie urologiche: chirurgia del rene, della prostata e della vescica sono solo le prime e le più diffuse operazioni che gli specialisti del Campus hanno iniziato ad eseguire dalla settimana scorsa. “Una chirurgia robotica di ultima generazione sempre più accessibile- ha commentato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, durante la conferenza stampa- che consente di eseguire interventi con una precisione millimetrica, con un minor dispendio di energie professionali e un assoluto beneficio per i pazienti che in pochi giorni riacquisiscono la loro mobilità”.

GIORNATA MONDIALE VISTA. AIMO: PREVENZIONE EVITA MALATTIE DIFFICILI DA CURARE

“La prevenzione è assolutamente indispensabile per evitare di incorrere in malattie oculari poi difficili o impossibili da curare”. È il messaggio che gli oculisti Aimo hanno voluto lanciare lo scorso 13 ottobre in occasione della Giornata Mondiale della Vista, l’iniziativa coordinata da Iapb (Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità) e supportata da quasi 200 organizzazioni in tutto il mondo. “È la ricorrenza più importante per la salute dei nostri occhi– ha proseguito l’Associazione Italiana Medici Oculisti– ed è una grande opportunità per concentrare l’attenzione su un tema così delicato come quello della salute degli occhi, che rappresenta un problema globale”. In Italia, intanto, le malattie che minacciano la vista interessano milioni di persone e il “pericolo di perdere in parte o del tutto la capacità visiva è cresciuto negli ultimi anni con l’allungarsi della vita media”. Per questo, hanno concluso gli oculisti, la prevenzione è il “modo migliore per conservare la vista“.

‘RIDEFINIRE GLI ORIZZONTI DEL POSSIBILE’, A MILANO XI EDIZIONE BANDI GILEAD SCIENCES

“La ricerca migliora la vita quotidiana di milioni di persone, contribuendo a risolvere alcune delle principali questioni del nostro tempo (cambiamenti climatici, trasporti sostenibili, energie rinnovabili e molte altre)”. A pensarla così è oltre il 70% dei giovani italiani, come emerge da un’indagine condotta da AstraRicerche e presentata la settimana scorsa a Milano in occasione della Cerimonia di premiazione della XI edizione dei Bandi promossi da Gilead Sciences. Un dato, dunque, che apre ad una riflessione sull’importanza di sostenere e promuovere la ricerca nel nostro Paese, considerato che il 79,4% dei giovani italiani è convinto che il ricercatore scientifico debba affrontare un percorso di studio e tirocinio molto lungo, per poi avere una retribuzione bassa e spesso un impiego precario. A fronte di ciò, però, si rileva una percezione molto positiva della figura del ricercatore scientifico: tre intervistati su quattro, infatti, sono convinti che il loro lavoro permetta di conoscere meglio alcune malattie e trovare rimedi efficaci.

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