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ROMA – Con il ritiro delle unitĂ americane voluto da Donald Trump il Cremlino è sempre piĂą decisivo, con ruolo, influenza e responsabilitĂ maggiori da Manbij a Kobane, in Siria e Medio Oriente: lo sottolinea in un’intervista con l’agenzia Dire Andrej Kortunov, direttore generale del Consiglio russo per gli affari internazionali.
Secondo l’esperto, alla guida del think tank dopo una carriera in diplomazia e docenze universitarie dall’Europa alla California, il primo banco di prova per Mosca sarĂ il rischio di contatti diretti tra l’esercito di Damasco e quello di Ankara.
“Il dispiegamento delle nostre forze nel nord-est della Siria ha anzitutto questo compito” dice Kortunov dopo l’ingresso di militari russi in alcune delle basi dove fino a pochi giorni fa sventolava la bandiera a stelle e strisce. “Da Manbij a Kobane, ora l’obiettivo è ridurre il pericolo di uno scontro bellico a tutto campo”.
L’altra prioritĂ , politica, riguarderebbe l’assetto della Siria in una prospettiva di medio e lungo termine. “Bisogna creare le condizioni per un’alleanza duratura tra i curdi e Damasco” dice Kortunov. “La linea da seguire deve essere necessariamente quella dell’autonomia regionale nel quadro però di una Siria unita e territorialmente sovrana”.
Temi, questi, che saranno discussi da Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan in occasione di un incontro in programma martedì a Sochi. “In riva al Mar Nero – sottolinea Kortunov – si discuterĂ del ruolo della Turchia nel nord della Siria e si affronterĂ in particolare il nodo di Idlib, una provincia dove restano attivi gruppi armati che combattono le forze del presidente Bashar Al-Assad”.
Oggi ad Ankara è stata ricevuta una delegazione russa, guidata dall’inviato speciale Alexander Lavrentiev. Secondo il quotidiano turco ‘Hurriyet’, durante l’incontro si è concordato di “contrastare le minacce rappresentate da gruppi terroristici”, tra i quali figurerebbero sia lo Stato islamico che il Partito dei lavoratori curdi (Pkk) e le UnitĂ di protezione popolare (Ypg).
Rispetto al ruolo del Cremlino, il portavoce Dmitrij Pskov ha smentito che il vertice di Sochi possa trasformarsi in un trilaterale con la partecipazione di Assad. Di certo, secondo Kortunov, “da responsabilitĂ maggiori per Mosca potrebbero derivare anche piĂą problemi”.
Intanto, reporter russi mostrano le immagini delle basi americane abbandonate nel nord della Siria.
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