hamburger menu

Festival della Diplomazia, ponte per un mondo nuovo

Bartolomucci: Da domani a Roma discutiamo i nodi internazionali

Pubblicato:17-10-2019 08:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:50
Canale: Mondo
Autore:
FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

ROMA – “Far conoscere i temi che affronta la diplomazia oggi: cambiamento climatico, lotta alle disuguaglianze, difesa dal cyberterrorismo”. E’ questo l’impegno della nuova edizione del Festival della diplomazia, sottolinea in un’intervista con l’agenzia Dire il segretario generale della rassegna, Giorgio Bartolomucci.
La sua premessa e’ che la manifestazione, in programma da domani a venerdi’ 25, “da dieci anni porta fuori dalle ambasciate e dalle sedi istituzionali le questioni al cuore delle relazioni internazionali”.

Al Festival sono attesi relatori da 30 Paesi, con 80 appuntamenti in programma. Trenta i luoghi della capitale coinvolti. Un’occasione, secondo Bartolomucci, “per mettere in rete il patrimonio diplomatico e delle relazioni internazionali unico” di Roma, con anche la partecipazione di rappresentanti di otto universita’.
A “vegliare” sui lavori Giano Bifronte, figura presa in prestito della mitologia romana. Gli organizzatori, e’ stato evidenziato oggi durante la conferenza stampa di presentazione, l’hanno scelta perche’ rappresenta al meglio la fase di transizione che sta attraversando la diplomazia internazionale.

“Ci siamo appena lasciati alle spalle un rassicurante oridine mondiale liberale” sottolinea Giampaolo Massolo, presidente del comitato scientifico del Festival. “Ancora non sappiamo verso dove siamo diretti: chi meglio di Giano, che guarda contemporaneamente alla riva di partenza e a quella di approdo, rappresenta questo momento?”.

In un’intervista con la Dire a margine della conferenza stampa, al Palazzo delle esposizioni, Massolo sottolinea: “Sono tre le prospettive che abbiamo scelto per ribadire l’attualita’ dello strumento diplomatico. La prima si focalizza sui nuovi strumenti di governance e collaborazione mondiale; poi ci sono il cambiamento climatico, la sicurezza cibernetica e la dittatura degli algoritmi, temi che possono aggregare nuove forme di collaborazione multilaterale tra gli Stati”.

Giano Bifronte invita a pensare al passato e al futuro della diplomazia anche secondo Luca Sabbatucci, direttore generale per la Mondializzazione e le questioni globali del ministero degli Esteri, sponsor dell’evento. “Con noi – afferma il dirigente – portiamo un passato che ci ha fatto evolvere dal Medioevo in cui ci ha lasciati la Seconda guerra mondiale a un presente senza piu’ guerre in buona parte del continente europeo”. Secondo Sabbatucci, “nel futuro c’e’ la sfida alla sostenibilita’, l’apertura all’Africa, l’Asia e il Sudamerica”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

2020-12-17T15:50:29+02:00