ROMA – Colonne degli eserciti siriano e russo sono entrate nella città di Kobane, nel nord-est a maggioranza curda. Lo confermano fonti di stampa locale alla ‘Dire’. L’ingresso delle truppe è parte del memorandum d’intesa siglato nel fine settimana da Damasco e Mosca con le Forze democratiche siriane (Sdf), il gruppo armato che combatte a difesa della Federazione democratica della Siria del nord – Rojava, con l’obiettivo di respingere l’offensiva lanciata dalla Turchia il 9 ottobre contro questa regione a maggioranza curda. Kobane si trova lungo il confine con la Turchia. Questa località è divenuta celebre per aver resistito e infine respinto l’assedio dei miliziani dello Stato islamico, durato sei mesi: da settembre 2014 a marzo 2015. Nel giugno precedente i jihadisti avevano instaurato il Califfato in una regione vasta dall’Iraq alla Siria. Stando alle stesse fonti riservate, la Turchia starebbe conducendo un’offensiva ad Ain Issa e Tel Abyad, in modo da tagliare i collegamenti stradali con Kobane. In quelle località negli ultimi due giorni sono arrivate le forze di Damasco, tuttavia Russia e Siria si starebbero limitando a “sorvolare l’area. Non hanno ancora aperto il fuoco contro i soldati turchi ma dal loro arrivo in questa regione non si sono più visti velivoli da guerra della Turchia”.
“L’esercito turco sta impiegando armi vietate dalla comunità internazionale contro Sere Kaniye“: lo denuncia in un tweet Aldar Khalil, esponente del Movimento per la società democratica, che raduna partiti curdi di sinistra nella Federazione democratica della Siria del nord – Rojava. Sere Kaniye, città meglio nota in arabo come Ras Al-Ayn, si trova nel governatorato di Al-Hasakah. Qui dal 9 ottobre scorso, come anche contro Qamishli, Kobane, Ain Issa, Jawadia e Tel Abiad, “l’aviazione militare turca ha colpito in modo i indiscriminato”, così come riferisce l’ong Un Ponte Per… La notte scorsa a Sere Kaniye, città lungo il confine turco-siriano, i turchi hanno sferrato un duro attacco per piegare la resistenza delle Forze democratiche siriane (Sdf), ma alla fine i curdi hanno avuto la meglio. Tuttavia proseguono i combattimenti, e ora secondo Aldar Khalil i turchi, non riuscendo a prendere la città dopo sette giorni di attacchi con armi tradizionali, sterebbero usando armi al fosforo. Media locali contattati dalla ‘Dire’ tuttavia non sono in grado di confermare la notizia: “L’operazione militare turca prosegue, ma non si registra nessun cambiamento significativo sul terreno, né lo spazio aereo è stato chiuso. Le Sdf continuano a mantenere il controllo della città”. Sulla strada per Ras Al-Ayn è stata brutalmente uccisa la leader del partito Futuro siriano Hevrin Khalaf, assieme ad altre nove persone.
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