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Sudan, la Sant’Anna di Pisa tiene a Karthom un corso sulla prevenzione dei conflitti

L’Italia tiene il primo corso sulla gestione dei conflitti in Sudan, per portare un nuovo contributo alla pacificazione del paese

Pubblicato:17-10-2016 10:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:11

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L’Italia tiene il primo corso sulla gestione dei conflitti in Sudan, per portare un nuovo contributo alla pacificazione del paese.

Grazie alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa da domenica 16 ottobre, a Khartom, iniziano le lezioni del “Training Programme for Conflict Management”, promosso in collaborazione con il Peace Research Institute dell’Università di Khartoum, con il supporto del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell’Ambasciata d’Italia a Khartoum.

Il corso è il primo del suo genere in un Paese difficile e pieno di sfide come il Sudan, e vede la partecipazione di 50 allievi impegnati per cinque giorni in aula, con l’obiettivo di far loro acquisire strumenti utili a comprendere tematiche che spaziano dai meccanismi internazionali e regionali da impiegarsi nella gestione dei conflitti, alle tecniche di mediazione e di negoziazione. Particolare attenzione è dedicata al ruolo dei media e del personale locale nel favorire il processo di pace, alla progettazione di campagne di comunicazione e di consapevolezza sociale e culturale, con particolare attenzione proprio al contesto sudanese. Oltre alle lezioni di Andrea de Guttry, ordinario di diritto pubblico internazionale alla Scuola Superiore Sant’Anna, è prevista la partecipazione di esperti sudanesi del Peace Research Institute e dell’Unione Africana. Per le tematiche legate alla sensibilità interculturale è stato coinvolto l’ambasciatore Fabrizio Lobasso, da anni impegnato nel favorire le relazioni tra Italia e Sudan. “Questo corso a Khartoum – sottolinea Andrea de Guttry – vuole formare professionisti in grado di operare nel settore complesso delle operazioni di pace e rappresenta un’opportunità importante per contribuire al complesso processo di pacificazione nel Paese”.


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