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ROMA – La voce rotta dal pianto, il dolore immenso per la perdita della figlia.
Gianfranco Jaconis, padre di Chiara, la ragazza di Padova di 30 anni morta in seguito alla caduta di un oggetto da un balcone dei Quartieri Spagnoli a Napoli, trova la forza di parlare ai giornalisti. E lo fa per ringraziare il personale sanitario dell’Ospedale del Mare, dove è stata ricoverata per due giorni e sottoposta a un delicato intervento neurochirurgico.
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Ai microfoni del Tgr Campania, il padre ha ringraziato “i medici e i paramedici, che hanno dimostrato tutta la loro umanitĂ . A loro va il piĂą grande degli abbracci”.
Nelle ore più difficili, l’uomo ci ha tenuto a sottolineare il lavoro svolto: “Sono calabrese di origine però nei confronti di Napoli avevo forse qualche pregiudizio, quindi pensavo di arrivare in un ospedale fatiscente. Ho rivisto tutti i miei pregiudizi, ho trovato un ospedale favoloso. Sono entrati nel mio cuore e voglio ringraziarli. Devono essere orgogliosi di quello che sono, sono stati fantastici”.
Sull’eventuali responsabilità , Jaconis ha detto: “La dinamica è stata fin troppo chiara: il ragazzo di Chiara era lì accanto a lei, si è passati in un attimo dalla luce alla notte. Non entro nel merito della decisione dei giudici, decideranno loro se e come intervenire: mi auguro che ciò non avvenga. Vorrei solo riportare mia figlia a Padova. Livio (il fidanzato di Chiara) dice che potrebbe essere stata una statuetta, qualcosa di pesante. L’ha centrata in pieno, come se avesse preso la mira”.
Chiara Jaconis viveva a Parigi con il compagno e lavorava nel campo della moda. Originaria di Padova, dopo il diploma aveva studiato Economia all’Università di Venezia.
La sua carriera l’aveva portata all’estero: dopo i master in management nel settore della moda, tra Londra, Torino e Parigi, si era trasferita a Parigi, dove aveva collaborato con alcuni dei piĂą importanti marchi della moda mondiale. Nel curriculum, esperienze per brand del calibro di Moncler, Givenchy, Christian Louboutin e Prada.
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