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Coppia trova i resti di topo in una confezione di wafer: malore per la donna

Tutto nella norma nel supermercato di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, dove è stato acquistato il prodotto. L'ipotesi è che il fatto sia accaduto durante il confezionamento. Al via le ispezioni in Veneto

Pubblicato:17-09-2024 15:31
Ultimo aggiornamento:17-09-2024 15:35

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ROMA – Ha dell’incredibile la scoperta fatta da una coppia di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. I due hanno trovato i resti di un topo in una confezione di wafer ricoperti al cioccolato. Al momento del ritrovamento, la donna ha avuto un malore e si è reso necessario l’intervento del 118.

Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, la signora aveva assaggiato un wafer e riscontrato un sapore nauseabondo. Gli operatori hanno, così, contattato il Centro antiveleni, ma dai sintomi sono state escluse intossicazioni o pericoli per la salute.

Il fatto è stato denunciato ai Carabinieri di Francavilla, comune in cui era stato acquistato il prodotto. Immediatamente è intervenuta anche l’Asl di Brindisi per l’ispezione della confezione e i controlli nel punto vendita.


“UN TOPO COMUNE”

“Le verifiche ispettive- si legge in un comunicato dell’Asl- sono state effettuate dal Servizio di Igiene degli alimenti e della nutrizione del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi. Il direttore del Servizio, dottor Liborio Rainò, fa sapere che il reperto ritrovato nella confezione è stato inviato all’Istituto Zooprofilattico che ha accertato che si trattava di topo comune“.

RITIRATE TUTTE LE CONFEZIONI DELLA STESSA MARCA

Inoltre, “l’ispezione ha riguardato tutte le confezioni della stessa marca in vendita nel supermercato, che sono state ritirate e campionate ai fini dell’analisi, di cui si attende l’esito. La verifica ha riguardato anche il deposito del supermercato in cui tutto è risultato nella norma“.

IL FATTO È ACCADUTO DURANTE IL CONFEZIONAMENTO

L’ipotesi quindi è che il fatto sia accaduto durante il confezionamento del prodotto. Per questo motivo, è stata allertata la Regione Veneto, da cui proviene il prodotto, dove sono in corso gli accertamenti ispettivi da parte della Asl di Treviso, competente per territorio, nello stabilimento di produzione.

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