Getting your Trinity Audio player ready...
|
MANIAGO (PORDENONE)- La carpenteria italiana si distingue, anche nella lavorazione di materiali considerati poco nobili, come acciaio e ferro, per la sua bellezza. Certamente, unisce la creatività alle esigenze dei clienti, capacità per nulla scontata. Fa questo, da oltre 40 anni, la Canova, nella provincia pordenonese, in capannoni immersi nel verde, ed al cospetto delle montagne friulane. Quasi venti milioni il fatturato del 2023. I numeri danno ragione alla creatività italiana, oltre che alla funzionalità e la qualità dei materiali.
Alla Canova si creano prodotti su misura per la logistica internazionale. Da Maniago, dallo stabilimento Canova, vengono spediti carrelli, scaffalature, contenitori per immagazzinare prodotti verso gli Stati Uniti, l’Europa e diversi Paesi asiatici. Si tratta dell’attività alla quale Raffaele Canderan si dedica con la passione da quasi mezzo secolo fa e con la consapevolezza di dover evolvere per competere.
“I nostri prodotti non sono mai gli stessi: tutto è realizzato on demand, su richiesta del cliente. Mettiamo in campo competenze metalmeccaniche e, soprattutto, un’elevatissima qualità. Siamo maniacali in questo”, assicura il fondatore di Canova. L’evoluzione che Raffaele Canderan ha curato per decenni oggi si esprime in una fabbrica 4.0 pienamente realizzata: “Implementiamo tutte le tecnologie più innovative necessarie per un settore industriale come il nostro, pesante e usurante. Perciò adesso abbiamo il taglio laser, le cabine di saldatura, l’impianto di verniciatura, e 8 robot collaborativi. Siamo pronti anche ai passaggi che l’industria 5.0 porta e comporta: con attenzione alla sostenibilità ambientale ed umana, nel senso di preservare il benessere del lavoratore all’interno della fabbrica ed inserito in una società, fatta di territorio e socialità”.
La criticità del momento è la stessa già riscontrata in altre realtà produttive: la difficoltà a trovare giovani disposti a lavorare. “Mancano i giovani volenterosi e, soprattutto, responsabili: è il problema di tutti. Non ho mai visto un periodo storico più complesso dal punto di vista occupazionale. Tutti noi abbiamo cominciato dal basso, con umiltà e l’esperienza è arrivata lavorando. Nel tempo abbiamo assunto tantissime persone del territorio e adesso in Canova, contiamo 50 addetti oltre ai ruoli commerciali”.
Al di là delle pur importanti competenze tecniche, ci sono alcune competenze necessarie per un’azienda che si rivolge a mercati internazionali. E Raffaele se ne fa carico personalmente: “Viaggio sempre moltissimo: è fondamentale incontrare i clienti, guardarsi negli occhi, per comprendersi e superare anche le differenze di cultura e di lingua. Ho visitato gli Stati Uniti, sono andato olte in Russia e in Sud America; il mio Paese preferito per lavorare resta il Messico, dove ho cominciato a collaborare con Pirelli, fornendo loro i carrelli per pneumatici. Ultimamente sto apprezzando molto la Slovenia, un mercato sempre più tecnologico eppure raffinato”.
Raffaele Canderan ha un sogno: vedere i suoi stabilimenti colmi di giovani, tra robot industriali e sfide da risolvere con i mercati emergenti.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it