
BOLOGNA – Una vicenda “tutta inventata” che “mi sta tagliando la carne addosso” e di fronte alla quale “mi sento impotente”. Ma in ogni caso “andiamo avanti a testa alta”. È lo sfogo di Matteo Richetti, senatore di Azione, coinvolto in una storia di presunte molestie a Palazzo Madama riportata ieri dal sito di informazione Fanpage, che ha pubblicato le accuse di una donna nei confronti del politico modenese. La stessa donna è stata denunciata per stalking da Richetti ormai un anno fa e le sue accuse sono state smentite ieri sera anche dal leader del Terzo Polo, Carlo Calenda. E proprio al fianco del numero uno di Azione, Richetti interviene questa mattina a Parma nel corso di un’iniziativa elettorale. “Non abbiamo proprio la benevolenza dell’informazione- comincia il senatore di Azione- a volte c’è un racconto un po’ distorto. Ne sto vivendo uno che mi sta tagliando la carne addosso”.
Richetti ringrazia Calenda per la difesa a spada tratta di queste ore. E poi si sfoga.
“È successo a me, ma non è grave questo- dice il senatore- è grave per le mie figlie, per la mia famiglia, per i miei genitori a cui ho parlato. Io mi sono trovato un servizio in cui una persona, in maniera anonima, diceva di aver subito molestie e ha supportato quella cosa portando uno scambio di messaggi. Quello scambio di messaggi è costruito in maniera artefatta: io non li ho mai pensati, scritti e inviati. E non è la versione di Richetti, questa cosa è riscontrabile in un minuto sul telefono”. Richetti se la prende quindi con i mezzi di informazione.
RICHETTI: CI METTO LA FACCIA
“Il problema- sostiene- è quando il giornalismo in Italia arriva a prendere questa cosa e a non verificare neanche per un secondo se corrisponde alla realtà. Ci sono decine di migliaia di persone che dicono: ‘Richetti, non ti vergogni di aver scritto queste cose’. No, perché non le ho mai fatte- risponde il candidato di Azione- e di fronte a quel racconto anonimo, io sono qui, ci metto la faccia e ho denunciato da un anno una persona che sta perseguitando me, i miei figli e mi dà del pedofilo. C’è un’indagine aperta e io non ho mai fatto conferenze stampa perché queste cose si affrontano nei tribunali, non nelle redazioni. Possibile che di fronte a queste accuse non verifichi?”. Per Richetti, tra l’altro, si tratta di una delle “accuse più gravi che esistano. Ho passato la vita a combattere le molestie e le violenze sulle donne, perché è una cosa schifosa, e mi sento impotente di fronte a una costruzione tutta inventata. Ma cosa devo fare? Denunciare? L’ho già fatto. Chi prendo per la giacca?”.
RICHETTI: SERVE UNA RISPOSTA
Secondo il senatore di Azione, “il problema non è Matteo Richetti, passerà. Una volta ho provato a candidarmi in Regione, e anche lì è scappata. Fa lo stesso”. Ma “la politica ha il limite del rapporto con la realtà- afferma- l’informazione ha il grande limite del riscontro della verità. Cosa informi se non riscontri cosa è accaduto? Diventi complice di una cosa enorme, che non è solo la diffamazione ma è la distruzione delle persone”. Per questo, sostiene Richetti, “qui serve una risposta che non è solo di una forza politica“. Questi fatti, sottolinea il senatore, sono noti da un anno a seguito della sua denuncia per stalking nei confronti della donna che lo accusa, ma la vicenda emerge adesso perchè “mancano pochi giorni alle elezioni- rimarca- e io sono molto dispiaciuto se questa cosa non produrrà la forza strepitosa che abbiamo messo in campo. Io però sono convinto che non solo non servirà a nulla, ma ci rafforzerà. Andiamo avanti a testa alta, non solo per quello che diciamo ma soprattutto per quello che siamo”, conclude Richetti.
LA NOTA DI AZIONE: RICHETTI PROCEDE IN SEDE CIVILE E PENALE
“Il senatore e presidente di Azione Matteo Richetti ha dato mandato ai propri legali per procedere in sede civile e penale nei confronti di Fanpage, del direttore responsabile e degli altri soggetti responsabili per gli articoli e i video diffamatori nei suoi confronti pubblicati in questi giorni. In tal modo sarà possibile accertare la palese falsità delle accuse mosse nei suoi confronti e dei messaggi telefonici pubblicati dalla testata, senza neppure verificarli”. Così una nota di Azione.
La mia reputazione è stata infangata da un’intervista anonima negli ultimi giorni della campagna elettorale. Sono cose che non accadono in un Paese civile. Ora basta. Il 29 novembre 2021 ho sporto una denuncia che riporta i deliranti messaggi di una persona con scarso equilibrio. pic.twitter.com/Rr6Ryq4Qg5
— Matteo Richetti (@MatteoRichetti) September 17, 2022
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